EXPRESS FESTIVAL 2024
Scritto da Staff il 29 Aprile 2024
Torna anche quest’anno Express, la rassegna di concerti dedicata al meglio della musica nazionale ed internazionale curata dal Locomotiv Club di Bologna, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.
L’obiettivo del festival è sempre stato quello di selezionare una serie di concerti dall’alto profilo qualitativo e dal respiro internazionale e anche quest’anno Express proporrà concerti unici, con due esclusive nazionali, in due location differenti, il Locomotiv Club e il Teatro Duse.
22 – 23 Maggio – I HATE MY VILLAGE @Locomotiv Club – prima nazionale
Via Sebastiano Serlio, 25/2, 40128 Bologna BO
Biglietti: 20,00€
Ingresso riservato a soc* AICS
Prevendite su dice.fm
I primi due concerti dopo una lunga pausa, le prime due occasioni per ascoltare dal vivo il nuovo visionario e ipnotico lavoro della band. Gli I Hate My Village ritornano in concerto e lo fanno sul palco del Locomotiv, il live club della loro nuova etichetta, in occasione di Express Festival, per presentare in anteprima nazionale Nevermind the Tempo, il nuovo album in uscita venerdì 17 maggio per Locomotiv Records, anticipato dai singoli Water Tanks e Artiminime.
Un disco che segna l’atteso ritorno della super band più amata della scena indipendente italiana, formata da quattro protagonisti assoluti della nostra musica “diversa”: Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena).
Nevermind the Tempo è una specie di manualetto per sbagliare. Un disco sgrammaticato che non cerca nessuna grammatica, che non rincorre nessuna architettura musicale ma che tratteggia un mondo che non ha eguali nel panorama musicale del nostro Paese: storto e distorto, visionario e magico, improbabile e allucinato, inconfondibile e travolgente.
Più che un mondo, quello creato dagli I Hate My Village è un vero e proprio universo, pieno di galassie da esplorare: un big bang creativo libero e liberatorio attraversato da meteore sonore imprevedibili, un ipnotico buco nero da cui lasciarsi risucchiare.
Gli I Hate My Village nascono nel 2018 dall’incontro tra Fabio Rondanini alla batteria (Calibro 35, Afterhours) e Adriano Viterbini alla chitarra (Bud Spencer Blues Explosion e molti altri). Accomunati dall’amore per la musica africana (entrambi erano in tour con Bombino e Rokia Traoré) e curiosi di evolverne le sonorità, i due cominciano a provare insieme e ad appuntare le idee per poi registrare con il produttore Marco Fasolo (Jennifer Gentle). In un secondo momento i due coinvolgono Alberto Ferrari (Verdena) alla voce. Nasce così un suono nuovo, unico nel panorama italiano, che prende forma nell’omonimo album d’esordio I Hate My Village (2019, La Tempesta International). Il disco è accolto con entusiasmo dalla stampa e dal pubblico: a dimostrarlo, le numerose ristampe dell’album e il grande successo del lungo tour che li ha portati a calcare palcoscenici di tutta la penisola. Sempre nel 2019 esce I Hate My Bonus Track, Ep con tre canzoni nuove e una versione live del singolo Tony Hawk of Ghana. Nel 2021 la band torna con un nuovo Ep, Gibbone, e un remix di Tony Hawk of Ghana insieme a Cal e Ice. Il 21 marzo 2024 la band pubblica un nuovo singolo, Water Tanks, a cui fa seguito Artiminime. I brani anticipano Nevermind The Tempo, il nuovo album in uscita il 17 maggio per Locomotiv Records.
24 Maggio – WILLIE J HEALEY @Locomotiv Club – unica data italiana
Via Sebastiano Serlio, 25/2, 40128 Bologna BO
Biglietti: 23,00€
Ingresso riservato a soc* AICS
Prevendite su dice.fm
Willie J Healey è l’artista preferito del tuo artista preferito?” Assolutamente sì.
Il cantautore dell’Oxfordshire, con il suo premiato secondo album in studio del 2020,
“Twin Heavy”, ha conquistato l’attenzione di figure come Alex Turner degli Arctic Monkeys, Joe Talbot degli Idles e Florence Welch dei Florence + The Machine.
Ora, Willie J Healey sbarca in Italia con il suo ultimo lavoro, “Bunny”, rilasciato il 23 agosto 2023 tramite Yala! Music. Come presentato dal singolo “Tiger Woods”, l’album si presenta come un viaggio sonoro negli anni ’70, con un ritmo sensuale che richiama contemporaneamente Sly and The Family Stone, la soul di Philly, l’epoca di “Midnite Vultures” di Beck e un tocco degli OutKast.
Quando Florence Welch ha ascoltato in anteprima il suo lavoro – consigliatole dal produttore Loren Humphrey e dal co-fondatore di YALA! Records Felix White – è rimasta così colpita da invitare Willie e la sua band a unirsi al suo tour autunnale nelle arene.
“Prima ancora di creare ‘Twin Heavy’, ero sempre immerso nel funk, soul e R&B, ma in qualche modo non si rifletteva mai nella mia musica. La mia ispirazione era davvero legata alla sensazione delle cose; adoravo fare musica che trasmettesse una sensazione di benessere”. Nonostante l’apprezzamento per il classico funk degli anni ’70, Willie non aveva alcuna intenzione di emulare Sly Stone. Il suo punto di svolta è arrivato grazie a David Bowie. Sì, lo so, ogni artista cita Bowie come influenza, ma per Willie, è stato un incontro quasi divino esplorare il catalogo di un artista tanto quanto creare musica. Invece di seguire la scelta più ovvia, si è innamorato del relativamente poco conosciuto album “The Gouster”, una gemma del Thin White Duke nel suo massimo splendore funk, rilasciata solo nel 2016.
Da quel momento, sorride, “le canzoni venivano fuori da sole.” Integrando un tocco contemporaneo a queste influenze senza tempo, il singolo principale “Dreams” è essenzialmente “Tiger Woods” portato a un nuovo livello con groove ipnotici, armonie gospel, tocchi di ottoni e il falsetto organico e sobrio di Willie.
Willie, figura positiva e coinvolgente, si illumina di orgoglio quando parla di ‘Dreams’. “‘Dreams’ rappresenta sia la mia realtà personale che il luogo in cui vorrei trovarmi, il tutto racchiuso in una canzone. Sono ambizioso, desidero che la gente ascolti la mia musica e credo che sia di qualità. Tuttavia, allo stesso tempo, non ho ancora raggiunto la meta che mi sono prefissato. La canzone ruota attorno all’idea di desiderare qualcosa, pensando che possa colmare un vuoto. Poi, quando raggiungi quel punto, ti rendi conto che non è ancora abbastanza – vuoi di più! È un brano ambizioso e diverso da molte delle mie precedenti creazioni.”
Mentre le canzoni erano principalmente frutto del suo lavoro solitario, il processo di registrazione è stata un’esperienza indimenticabile. Willie e il produttore Loren Humphrey hanno iniziato il progetto a distanza, ma quando si è presentata l’opportunità per Willie di recarsi a New York per registrare con il talentuoso team di musicisti di Loren, ha colto al volo l’occasione.
Il nuovo singolo, “The Apple”, uscito lo scorso 23 Aprile, infatti lo ha visto fare tappa a New York per collaborare di nuovo con il produttore dell’album, e il risultato è un pezzo altrettanto allegro e dagli echi anni ’70.
“Ho scritto ‘The Apple’ dopo essermi sentito strano e autoconsapevole”, ha detto della traccia. “Ero perso nei miei pensieri finché non ho realizzato, mannaggia, la vita è breve… quindi sii te stesso, prendi la tua fetta di torta e goditela!” E Willie si prepara anche a mesi frenetici di tour, partendo con una serie di spettacoli in giro per il Regno Unito e l’Europa prima di unirsi agli IDLES come supporto per 11 concerti questo autunno. Da non perdere sicuramente l’unica data italiana del suo tour sul palco del Locomotiv Club.
28 Maggio – NILS FRAHM @Teatro Duse Bologna
Via Cartoleria, 42, 40124 Bologna BO
Biglietti: a partire da 34,50€ +d.d.p.
Prevendite su www.vivaticket.it e www.ticketone.it
Quando si tratta di definire lo spazio tra musica classica ed elettronica, quasi nessun altro nome viene menzionato così spesso come quello di Nils Frahm, pianista, compositore e produttore berlinese. Il suo approccio non convenzionale a uno strumento antichissimo, suonato in modo contemplativo e intimo, e la sua alchimia sonora fatta di trame ambientali ed elettronica atmosferica, gli hanno permesso di conquistare fan in ogni parte del mondo. Numerosi tour e concerti ovunque hanno rafforzato la sua reputazione, sia come strumentista eccezionale, che come affascinante musicista dal vivo. I suoi album sono stati ampiamente accolti dalla critica e dal pubblico, ottenendo consensi internazionali, mentre i suoi concerti registrano regolarmente il tutto esaurito.
Pubblicato venerdì 1 marzo, ‘Day‘ è la nuova collezione di inediti per piano solo, scritti e composti da Nils Frahm a pochi mesi dalla pubblicazione di ‘Music For Animals‘, l’acclamato album del 2022 della durata di oltre tre ore, un progetto ambizioso che invita all’ascolto con calma e della calma, un’esperienza immersiva, meditativa e coinvolgente.
‘Day’ contiene sei tracce in piano solo, sei composizioni che guidano verso una sensazione di pace interiore, scritte da Nils in totale solitudine e lontano dal Funkhaus Studio, il suo studio di registrazione a Berlino.
29 Maggio – ALFA MIST @LOCOMOTIV CLUB – unica data italiana
in collaborazione con Bologna Jazz Festival
precedentemente in programma al Teatro Duse
Via Sebastiano Serlio, 25/2, 40128 Bologna BO
Biglietti: 22,00€
Ingresso riservato a soc* AICS
Prevendite su dice.fm
Alfa Mist, torna a Bologna con il suo gruppo per una speciale unica data italiana al Teatro Duse all’interno della rassegna Express Festival.La musica di Alfa Sekitoleko, nato nell’est di Londra, è un jazz caldo e sottile a cui si affiancano hip-hop e R&B in un suono evocativo che raggiunge il perfetto bilanciamento tra accessibilità e sperimentazione. In questa suadente miscela si alternano parti strumentali ed altre in cui risaltano i suoi testi evocativi, divertenti e intelligentemente laconici. In un brano del suo ultimo quinto album “Variables”, il polistrumentista e MC denuncia sinteticamente i pregiudizi ingiusti, le limitazioni opprimenti e le continue difficoltà affrontate dai giovani neri britannici. “Trauma quotidiano, normalizzato – tre opzioni: musica, sport o crimine”, rappa con il suo flow sobrio e impassibile su un ritmo languido di sintetizzatori che contrastano il suo sdegno lirico. La sua presenza si fa sentire anche altrove – alla batteria, al pianoforte e nella produzione – evitando di essere incasellato e affermandosi come un talento che trascende il genere. Il jazz – che il musicista ha scoperto da giovane fan del rap studiando campioni utilizzati da Black Star, Madlib e J Dilla – è però sempre la costante.
30 Maggio – IRREVERSIBLE ENTANGLEMENTS @Locomotiv Club
in collaborazione con Bologna Jazz Festival
Via Sebastiano Serlio, 25/2, 40128 Bologna BO
Biglietti: 22,00€
Prevendite su dice.fm
Gli Irreversible Entanglements, ovvero il collettivo avant (free) jazz formato dalla poetessa Camae Ayewa (Moor Mother), il bassista Luke Stewart, il trombettista Aquiles Navarro, il sassofonista Keir Neuringer e il batterista Tcheser Holmes tornano con Protect Your Light. Il disco è uscito lo scorso settembre via Impulse! continuando un percorso che conta tre celebrati album pubblicati dal 2017 a oggi, tutti pubblicati dall’ottima International Anthem: Open The Gates (recensito da Mauro Bonomo), Who Sent You? e Irreversible Entanglements. Il quintetto Irreversible Entanglements propone una formula ben radicata nella tradizione della Black Music – da Gil Scott-Heron ad Amiri Baraka – dove la musica sostiene e intreccia uno spoken word incentrato su temi di pressante attualità legati alla discriminazione della comunità afroamericana. Una musica di protesta che utilizza il linguaggio della New Thing da una prospettiva inedita, dove la tradizione del free jazz degli anni ’60 e ’70 incorpora gli elementi più attuali e innovativi della musica di oggi, virando spesso e volentieri su tinte afrofuturiste. Il risultato è un originale e appassionante connubio fra tradizione e avanguardia, reso ancora più efficace dal recitato di Camae Ayewa, in arte Moor Mother, che si conferma tra le personalità più originali e potentemente creative della musica di oggi.
Con l’ultima lavoro in studio, Protect Your Light, uscito l’8 settembre 2023, gli Irreversible Entanglements annunciano con orgoglio la loro firma con l’etichetta leggendaria Impulse!
“Siamo entusiasti di dare il benvenuto agli Irreversible Entanglements nella famiglia Impulse!”, ha detto Dahlia Ambach-Caplin, SVP A&R presso Impulse!/Verve Label Group, della firma. “La loro musica non è solo brillante ma anche coraggiosa e contemporanea. Protect Your Light incarna così tanto della storia di Impulse! mentre guarda anche inequivocabilmente avanti.”
Ogni tanto, il mondo viene benedetto da una band che aiuta a definire un’epoca. Il cui suono, scopo ed energia parlano direttamente al momento culturale. I singoli membri riflettono le identità, le prospettive e le aspirazioni della comunità; e collettivamente, il gruppo forma una supernova, un segno di come potremmo arrivare al futuro — la cui musica, infatti, già prefigura alcuni aspetti di quel futuro. Di solito, è la storia che consacra i nomi di queste band nei libri, ma occasionalmente siamo capaci di intravedere la loro maestà dispiegarsi in tempo reale.
Nel 2024, quella band ha un nome ed è Irreversible Entanglements (IE), il quintetto di free jazz con una mentalità punk sperimentale. E Protect Your Light è il tipo di dichiarazione artistica e sociale che si collega e modifica contemporaneamente lo spirito del tempo. Nel corso delle otto tracce del disco, la poetessa/cantante Camae Ayewa (spesso conosciuta come Moor Mother), il bassista Luke Stewart, il trombettista Aquiles Navarro, il sassofonista Keir Neuringer e il batterista Tcheser Holmes si uniscono per offrire una dichiarazione di intenti e ritmo incondizionata. Le improvvisazioni degli IE sono plasmate nel fuoco del momento, mentre le loro canzoni nascono dall’esperienza, dove musica e vita sono una cosa sola. Non c’è nessuno remotamente simile a loro sul pianeta, e nessun album recente come questo.
Registrato principalmente in tre giorni a gennaio 2023 presso lo storico Rudy Van Gelder Studios di Englewood Cliffs, NJ, Protect Your Light è il lavoro più completo della band fino ad oggi, superando persino i tre album già classici che hanno registrato per l’International Anthem di Chicago. Le otto tracce sono state composte sia individualmente che collettivamente, con alcuni temi completamente nuovi e altri radicati nelle esibizioni dal vivo, interamente improvvisate degli IE.
Navarro è la forza principale dietro il ritmo del primo singolo “Free Love”, che è denso delle fanfare del trombettista di origini panamensi, e delle dichiarazioni di ciò che la band definisce un “messaggio universale che provoca unità attraverso un amore che vive libero, l’amore che vive in te.” Ecco perché gli Irreversible Entanglements fanno sentire di nuovo il mondo benedetto. Quello che definisce questa band, la bellezza di Protect Your Light e la sua rappresentazione del momento, è un amore per la gente, per la tradizione musicale Black, per gli altri e per suonarlo come se lo stessero dicendo. Arriva a quell’amore in tempo — non costringere la storia a guidarti.
Il festival è promosso con il contributo della Regione Emilia-Romagna.