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I 65daysofstatic sono una band post rock strumentale nata a Sheffield nel 2001. Il quartetto ha pubblicato sei album e numerosi EP e singoli, sviluppando un suono convincente e molto personale che li ha fatti affermare come una delle band post rock più rilevanti e amate del decennio.
La loro musica li ha portati ovunque, dai circuiti dei club del Nord Europa alle arene e bar nell’America più profonda, dai club ai confini della Siberia a piste di atterraggio, giungle sino all’ Estremo Oriente e all’ Australia. Apparentemente una rock band, i 65DOS hanno anche sviluppato un sano bagaglio di attività extra-curriculari.
Come ad esempio Sleepwalk City alla Galleria Millennium a Sheffield, un’installazione con sedici altoparlanti che unisce l’immaginario satellitare di Google alla fabbricazione di un drone, e che si conclude con una maratona gloriosa di nove spettacoli dal vivo in due notti. Altri progetti recenti includono la musica realizzata attraverso una piattaforma freeware(YrCodeIsBadAndYouShouldFeelBad), il corto sperimentale Oscillator, e la collaborazione con coreagrafi di danza contemporanea.
La band ha anche realizzato la colonna sonora del videogame di Sony “No Man’s Sky”che sarà lanciato nei prossimi mesi.
Wild Light, l’ultimo album realizzato risale al 2013 ed è considerato dalla critica come uno dei migliori album post rock degli ultimi anni.
Hanno scritto su WILD LIGHT:
“… e sul finire del disco, quando la luce entra tutta d’un tratto a illuminare uno dei momenti più catartici e meravigliosi nei dischi di quest’anno… exeunt omnes. Finito. Perfetto.” DROWNED IN SOUND 9/10
“Cos’è il post-rock se non prova a reinventare il futuro? I 65DOS si sono superati. Prisms unisce l’hardcore digitale dei Crystal Castles con la serena complessità strumentale dei Tortoise. La prossima volta che qualcuno vi dice che la guitar music ha finito le idee, indicategli la direzione di Wild Light” NME 8/10
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www.65daysofstatic.com.
https://www.facebook.com/pages/65daysofstatic/59496880675?fref=ts
In apertura i Thought Forms da Bristol, in bilico tra il garage rock più tagliente e lo shoegaze più etereo, e picchi di intensità noise e doom psichedelico.
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https://www.facebook.com/thought.forms.uk/
Il prossimo autunno i transalpini ALCEST e i nipponici MONO uniranno le loro energie in un tour europeo che ha dell’imperdibile: tra shoegaze, post rock e black metal i due gruppi si alterneranno per 4 epiche serate.
ALCEST è un progetto nato nel 1999 da Neige, unico membro fisso della formazione e ispirato alla scuola black metal scandinava. L’evoluzione del gruppo porta a sperimentare negli anni nuove sonorità e a creare un sound nuovo sempre più
improntato sullo shoegaze. Nel 2014 è uscito il loro ultimo lavoro “Shelter”
(Prophecy Productions) prodotto da Birgir dei Sigur Ros e in cui si riconoscono nuove influenze dream pop. Attualmente gli ALCEST sono in studio per realizzare il loro quinto album che dovrebbe uscire prima della fine dell’anno.
I MONO non necessitano di presentazioni con i loro nove album all’attivo di cui uno live con la New York Orchestra sono il sinonimo di rock sperimentale strumentale.
Dopo l’uscita del doppio lavoro “The Last Dawn/Rays of Darkness” nel 2014 la band si è chiusa nell’Electric Audio studio di Chicago con il produttore Steve Albini per finalizzare il decimo album della loro carriera, di cui avremo il piacere di ascoltare degli estratti dal vivo il prossimo autunno.
A grido di “future-is-now drumming”, Makaya McCraven spazia tra generi e stili con una semplicità disarmante mantenendo forti radici nella world music, ma soprattutto nel jazz, vizio di famiglia fin dai tempi del padre Stephen, dietro alla batteria del grande Archie Shepp. Musiche nate dall’immediatezza dei live improvvisati nei locali, eppure compatibili con una fruizione casalinga, individuale, intrattenimento intellettuale e complesso nelle sue ricercate (de)strutturazioni e sperimentazione, su disco come sul palco con musicisti straordinari come Jeff Parker (Tortoise), Marquis Hill, Junius Paul, Josh Abrams (Joan Of Arc) e De’Sean Jones.
“Split Decision” (Chicago Sessions, 2012), il precedente lavoro, è stato ben accolto ricevendo ottime critiche da Chicago Tribune, Jazz Weekly, All About Jazz e raggiungendo la posizione numero 6 per Blaze Radio. Questo album ha rapidamente affermato Makaya come una delle voci principali della scena musicale di Chicago per poi proiettarlo sulla scena nazionale, registrando così collaborazioni importanti come Archie Shepp, Yusef Lateef, Bernie Worrell, Soulive, Samba Mapangala, Charles Neville, Fareed Haque, Marcus Strickland, Tony Monaco, Willie Pickens, Linonel Louke e Bobby Broom.
La selezione musicale pre e post concerto sarà curata da Morra Mc.
MURATO!
La rassegna costruttiva prodotta e promossa a cura di Radio città Del Capo e Unhip Records, è lieta di presentare il concerto di Vapor of Morphine.
Vapors of MORPHINE è il bellissimo progetto dei membri superstiti della gloriosa band americana. I MORPHINE, formatisi a Cambridge (Massachusetts) sono stati ipionieri del cosiddetto “Low Rock”, e hanno segnato un’ epoca. La band sarà ospite al Locomotiv Club venerdì 11 Novembre 2016.
Mark Sandman, bassista della blues band Treat Her Right, forma a Chicago i Morphine insieme al batterista Jerome Dupree e al sassofonista Dana Colley. Il trio esordisce nel 1992 con l’album “Good”, disco che mette subito in risalto un suono e una concezione musicale tremendamente innovativi. La particolarissima line-up con basso a due corde, batteria e doppio sax sconvolge i canoni del rock per come era stato pensato fino a quel momento, e la band traccia una strada personalissima
che dal secondo lavoro in poi “Cure for pain” procederà con l’ aggiunta del batterista Billy Conway, ex Treat Her Right, e raccogliendo un inatteso successo commerciale.
Mark Sandman muore durante un concerto a Palestrina (Roma) nel luglio 1999, poco dopo aver registrato “The night”. E’ la fine di una brillantissima era musicale.
Ma Dana Colley e Jerome Dupree, recentemente si sono uniti al bassista/cantante Jeremy Lyons per riproporre dal vivo il repertorio di uno dei gruppi più compianti della storia, in un live unico ed assolutamente imperdibile.
Selezione musicale pre e post concerto a cura di Francesco Locane.
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http://www.vaporsofmorphine.com/
Nicolò Carnesi è uno dei nomi più brillanti della nuova generazione di cantautori italiani. Autore di canzoni dai testi acuti, sottili e cinici che viaggiano su sonorità elettroacustiche influenzate dalla tradizione italiana e dal british pop degli anni ’80, Nicolò rielabora svariati generi musicali, svuotando gli originali della loro identità, e riutilizzandoli come tessere per un mix inimmaginabile di suoni, richiami, melodie. E’ uscito il 15 luglio “LO SPAZIO VUOTO”, il nuovo singolo e video di Nicolò Carnesi, il brano che ha anticipato l’uscita a fine settembre del nuovo disco d’inediti “Bellissima Noia” (Malintenti Dischi, distr. Edel/Belive Digital).
Gli Omosumo sono una band di rock elettronico/psichedelico di Palermo (Italia) formata da Angelo Sicurella (voce, drum machine, synth), Roberto Cammarata (chitarra, synth) e Antonio Di Martino (basso). Il secondo full lenght album della band uscirà l’11 novembre per le stampe di Malintenti/Edel, ed è stato mixato dal produttore canadese Colin Stewart (Black Mountain, Sleepy Sun).
AVANZI DI BALERA
Musica che sa di muffa, sudore e luci al neon
Sab 12 Nov @ Locomotiv
ingresso > 5 euro – soci aics
Fratelli bolognesi!!!! Blerini della Bologna festaiola!!!
Eccoci, finalmente!
Ci siamo fatti attendere, ma non temete, sapremo come farci perdonare.
Sabato 12 novembre daremo il via al terzo anno in vostra compagnia. Il tempo è volato, e ti ritrovi ad avere una casa vera anche in un’altra città.
Che cos’è Avanzi di balera?
latin.. mambo.. cha cha..rockn roll tango liscio giri mazurke pizziche tammuriate ballate ballate ballate!!! international muzik from baleras…italian.. italo disco… balkanismo e messicanismo..the wonderful HALL OF DANCE.. la certezza di darvi alle danze e al canto ..
Se i rituali di corteggiamento nei night club moderni ti stancano mentre l’idea di un lento, cheek to cheek, ti stringe il cuore.
Se il ballo di coppia è sempre stato il tuo forte e vai pazzo per quella musica nostalgica fatta di fisarmoniche.
Se il tuo vestito buono riposa incelofanato nell’armadio dall’ultimo matrimonio a cui sei stato invitato. Se non ti fai una messa in piega dal battesimo del figlio di tua sorella.
Se sei un dritto, un duro, un uomo dal whisky facile. Se sei un pupa, una bambola e i tacchi ti slanciano.
Se alla frase “Ricchi premi e cottilon” i tuoi occhi si illuminano. Torna alle origini, torna alla sala da ballo.
Avanzi di balera, la prima serata che piacerebbe anche a tua nonna.
Avanzi di balera, la prima serata al sapore muffa, sudore e luci al neon.
Avanzi di balera, e poi non dire che non trovi il fidanzato!
/// Serate di musica (im)popolare organizzate dall’Associazione F.E.A. per sostenere il Premio Buscaglione \\\\
Per l’occasione:
IL GIOCO DELLA LOVE
Scopri chi sei, cerca chi sai, un bacio, un chupito
Ma cos’è il “gioco della love”?
All’ingresso ti viene attaccato addosso un bigliettino pescato a caso. Sul bigliettino c’è scritto chi sei (Romeo, Giulietta, Biancaneve, Eolo, Brenda, Brandon, Dylan, ecc), e tu dovrai trovare la tua anima gemella. Quando la trovi venite insieme al banchetto della Love e darvi un bacio: vi verrà offerto un chupito!
Ma cosa vuol dire bacio? che dobbiamo LIMONARE?
NO, il livello minimo di coinvolgimento richiesto è un bacio sulle labbra.
Ma se sono GIULIETTA e mi becco un ROMEO che non mi piace come faccio?
Ogni coppia è stata moltiplicata diverse volte, quindi se ci sono più GIULIETTE ci saranno più ROMEI.
Potrai scegliere fra uno di questi, o anche provarci con tutti….
Ma mi devo vestire da GIULIETTA?
NO, il biglietto con il nome del personaggio che sarai ti verrà dato all’ingresso, sarà impossibile sapere prima chi sarai.
Ma se io sono GIULIETTA posso limonare con PIPPO BAUDO?
NO
Ma se mi faccio un sacco di gente bevo un sacco di chupitos?
NO, massimo 3. Direi che può bastare…
Ma non ci possiamo mettere d’accordo? Tipo, tu mi tieni da parte GIULIETTA, e poi io ti indico chi voglio come ROMEO. Eh? Dai, che figata…
NO. non si può.
Dai???
Ho detto di no.
I Tinariwen hanno appena completato le registrazioni del loro nuovo album (il settimo della band) nel deserto roccioso vicino M’Hamid, una piccola città nel sud del Marocco (conosciuta anche con il nome berbero di Taragalte), situata nella valle del Draa, nella zona di Zagora.
Questa particolare area è stata scelta perchè la loro città natale nel nord del Mali, si è ultimamente rivelata troppo instabile e pericolosa a causa di nuovi conflitti. Taragalte è anche un luogo di notevole importanza culturale per la popolazione Tuareg-berbera essendo il luogo in cui tutte le carovane si fermavano prima di continuare il lungo viaggio per Timbuktu.
Le riprese del disco sono iniziate nel Febbraio 2016 in uno studio di registrazione mobile posizionato sotto una tenda, circondato da dune del deserto. Tre settimane per suonare, arrangiare e registrare. L’album includerà anche dei brani registrati durante la Rancho De La Luna Session nella quale I Tinariwen parteciparono nel 2014 insieme ad Alain Johannes, Kurt Vile and Matt Sweeney.
I Tinariwen suonarono per la prima volta a Taragalte nel 2008 per la prima edizione del festival che prende appunto il nome berbero della cittadina. Durante quella occasione i promoter invitarono la band a restare più giorni per registrare.
Da quella volta l’idea rimase viva e presto diventò chiaro che quel luogo sarebbe stato scelto per registrare un loro nuovo album.
Condividere lo stesso sentimento viscerale per la loro terra, la loro libertà, la loro semplice vita e il loro “assouf” (un senso di assoluta e profonda nostalgia che emerge quando si è lontani dalla propria terra) era qualcosa che I Tinariwen avrebbero dovuto fare con I loro fratelli nomadi di Taragalte, qualcosa che risuonava specialmente tra le giovani generazioni dell’area di Zagora.
A GIANT DOG
Dopo la firma con Merge Records e la pubblicazione di “Pile”, arrivano per la prima volta in Italia A Giant Dog. Acclamati da tutta la stampa a stelle e strisce con Pitchfork che ha inserito il singolo “Sex & Drugs” tra i migliori 17 brani per l’estate (http://pitchfork.com/thepitch/1167-17-pitchfork-staffers-name-their-song-of-the-summer), oltre a recensire il disco con un 8.2, la band di Austin, TX, capitanata da Sabrina Ellis sarà in Italia a novembre per presentare il nuovo album.
Arrivati quasi da sconosciuti su Merge Records dopo due album pubblicati da etichette minori, A Giant Dog sono una delle più belle sorprese di quest’anno. Power-pop, garage, punk e glam in una mescola devastante. Prodotto come il precedente Bone da Mike McCarthy, Pile ha tutti gli elementi al posto giusto: sezione ritmica precisa, chitarre taglienti e noise quanto basta, melodie vocali micidiali e tanto entusiasmo. Proprio per questo che Merge, sempre alla ricerca di talenti nei bassifondi di internet, ha puntato su di loro: «siamo solo persone di merda che non meritano di firmare per Merge», ha dichiarato senza giri di parole la cantante Sabrina Ellis, «ma ora che ci siamo, balliamo».
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ALTERNATIVE STATION
Gli Alternative Station, iniziano a suonare assieme nel 2013, appena sedicenni, con bidoni e chitarre riciclate, sulle sponde del fiume di Rimini. Da lì in avanti il gruppo inizia ad esibirsi ovunque ce ne sia l’occasione, dalla strada a piccoli bar, passando poi per locali storici come Velvet e Vidia, per il Music Inside Rimini e RadioRock di Roma, crescendo musicalmente ed espandendosi anche al di fuori della città, creando una buona cerchia di fan e seguaci. Nel settembre del 2015 pubblicano il loro primo EP, registrato presso il Farmhouse Studio con la produzione dell’etichetta ACANTO di Andrea Felli, seguito dalla realizzazioni di due video ufficiali e un gran numero di live.
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