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DARGEN D’AMICO – VARIAZIONI DI PRIMAVERA TOUR
Il più autoriale dei rapper italiani sposta e ridefinisce ancora i confini di genere
Dargen D’Amico padroneggia come pochi la lingua deflagrata di oggi. Fate caso al funambolismo con cui adatta la pesantezza polisillaba delle nostre parole alla carta quadrettata del beat, o a all’eleganza del suo lessico, o ancora alla disinvoltura dell’accentazione e delle cesure, a come riesce a far risuonare un’immagine dopo che la parola è svanita.
Dargen porterà in tour da aprile Variazioni, il suo ottavo disco che cambia di nuovo le carte in tavola fondendo il rap con la musica colta grazie al pianoforte di Isabella Turso, dando vita ad un progetto originale, intenso ed emozionale interamente prodotto da Tommaso Colliva.
Dal vivo si presenta accompagnato da un pianoforte e da qualche fantasma elettronico, la carta non è più quadrettata, ma bianca come l’aria che circonda le rondini dei suoi versi. Nulla di nuovo, sotto i cieli d’Italia? Il futuro dirà: come disse Ezra Pound, il classico è solo il nuovo che nuovo rimane.
Dargen D’Amico, con sette album ufficiali all’attivo, tra cui due pietre miliari dell’hip-hop italiano come “Musica senza musicisti” (2006) e “Di vizi di forma virtù” (2008), collaborazioni con artisti che includono tra gli altri Max Pezzali, Enrico Ruggeri, J AX, Perturbazione, Fedez, Andrea Mirò, Fabri Fibra è stato definito “menestrello post-moderno”, “cantastorie del ventunesimo secolo”, “folletto metropolitano”, “rapper in 3D”.
Isabella Turso, nata a Trento, si è diplomata in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio “F.A.Bonporti”. La sua innata curiosità la porta ad affrontare repertori eterogenei che spaziano dal barocco al contemporaneo con misurate incursioni nella musica pop e da film (Album Omaggio a Donaggio). Incontra Dargen alla fine del 2014 e da lì nasce un inteso periodo in studio che li porta a registrare insieme sotto la supervisione del produttore Tommaso Colliva.
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L’ultima balera della stagione.
Aprite bene gli occhi, le orecchie e il cervello.
L’ultima balera della stagione è un po’ come l’ultima sera della gita scolastica. Un po’ di malinconia insieme all’eccitazione di far succedere cose che, poi, se no è troppo tardi.
Non è mai troppo tardi.
Balerini di tutte le età, sesso e status di facebook!
Ad Avanzi di balera non è mai troppo tardi!
Ma anche noi andiamo in vacanza e quindi dopo questa ci si rivede in autunno!
Indi per cui non dovete assolutamentamente mancare.
SAB 13 MAG LOCOMOTIV CLUB Bologna
Ingresso 5 euro riservato ai soci AICS
TEHO TEARDO & BLIXA BARGELD FALL TOUR 2017
Il feroce e geniale duo inglese hip hop-punk-elettronico-lo-fi
La nostra società e la nostra vita quotidiana raccontate con sguardo feroce: senza filtri, e con un’ironia così tagliente da sconfinare spesso e volentieri in rabbioso, disperato sarcasmo.
Gli Sleaford Mods sono una cellula disturbata e disturbante, nell’ecosistema musicale odierno: in loro, lo spirito più corrosivo e strafottente del punk originale si sposa – in un modo tanto imprevedibile quanto “inevitabile” nel risultato finale – con la narratività del rap. Jason Williamson è una specie di The Streets molto più incattivito e beffardo (o se preferite, è l’erede perfetto e migliore del “poeta punk” John Cooper Clarke), mentre Andrew Fearn trova il modo di creare i perfetti abiti sonori per questo microcosmo testuale di cinismo, humour e corrosività: batterie elettroniche, schegge (post) punk, sintetizzatori lo-fi.
“undoubtedly, absolutely, definitely the worlds greatest rock n roll band……Sleaford Mods” Iggy Pop
Gli Sleaford Mods sono felici di annunciare che l’uscita del loro nuovo album ‘ENGLISH TAPAS’ è fissata per il 3 marzo 2017 su Rough Trade Records. L’album è stato registrato ai West Heath Garage studios di Steve Mackey (Pulp) a Londra.
L’album uscirà in edizione limitata in vinile rosso, CD, download e in 150 copie in cassetta. I primi 1000 preordini del vinile includono un 7” con una traccia esclusiva “Big Trouble In Little Costa”, un booklet con foto inedite di Simon Parfrement commentate dagli Sleaford Mods, un pacchetto di rizla kingsize e un sottobicchiere per birra.
La cassetta include ‘Sleaford Mods Live at Dismaland 2015’ con un download code del live show.
Jason Williamson dice di ‘English Tapas’: “Andrew entrò in un pub a caso e ha visto “English Tapas” scarabocchiato sul bordo del menù. Questo bellissimo accoppiamento di parole era composto da mezza scotch egg, una ciotola di patatine, sottaceti e una mini pork pie. La dice lunga su questo posto del cazzo: è commedia, è accontentarsi, è ignorante e, soprattutto, è merda”
Guarda un messaggio di Jason https://
L’anno prossimo uscirà anche ‘Bunch of Kunst’ di Christine Franz – il film definitivo sugli Sleaford Mods. Ci sono voluti più di due anni per realizzarlo, e traccia l’ascesa della band, dai pub agli stadi. Il film uscirà all’inizio del 2017.
Guarda il teaser qui: http://
“This documentary film is the perfect antidote to those sexy, racy, rocknroll yawns most bands hide behind. We are indeed A Bunch of Kunst” – Jason Williamson
Gli Sleaford Mods sono Jason Williamson (parole) & Andrew Fearn (musica)
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Con il prossimo tour l’artista presenterà “My Love Divine Degree”, terzo attesissimo album in studio, anticipato dai singoli “Bullets In The Streets and Blood” e “I Stay Ready”.
Cody ChesnuTT è un talento underground, erede moderno del patrimonio di black e soul music. Nato nel 1968 ad Atlanta, in Georgia, inizia la carriera musicale dopo il trasferimento a Los Angeles, dove inizia a lavorare per la Death Row Records come compositore di testi e musica per una band dell’etichetta; il suo primo vero progetto musicale sono però i The Crosswalk, band rock che ottiene un contratto discografico con la Hollywood Records ma che si scioglie da lì a poco, senza pubblicare alcun album. Cody continua così la sua strada in solitaria senza lasciarsi scoraggiare, dimostrando quanto non solo il talento bensì anche la sua incredibile perseveranza lo abbiamo condotto lentamente al successo mondiale.
Agli inizi degli anni 2000 compone vari pezzi, registrandoli nella propria camera in versione lo-fi; il risultato è un album grezzo e incredibilmente sincero, diretto e innovativo, un doppio LP composto da 36 canzoni raccolte sotto il nome di “The Headphone Masterpiece”. L’album ha ottenuto ottime recensioni da critica e pubblico, una vera e propria boccata d’aria fresca nel panorama musicale del tempo, ed è inoltre entrato per una settimana nella Billboard 200 Chart. Nello stesso anno la popolarità dell’artista si impenna con l’enorme successo ottenuto dal singolo “The Seed”, una canzone di Cody arrangiata dalla hip-hop band The Roots; il singolo raggiunge l’attenzione dei media di tutto il mondo e viene trasmessa a lungo e tutt’oggi, come hit dal groove intramontabile. Con questa svolta Cody riesce finalmente a raggiungere il grande pubblico, da citare la partecipazione allo Smokin’ Grooves tour al fianco di Lauryn Hill e Outkast.
Da allora il suo viaggio artistico è proseguito sfornando singoli come “The World is Coming”, “Afrobama” e l’EP “Black Skin No Value” fino a pubblicare, dopo ben dieci anni di incubazione, il suo secondo album “Landing On A Hundred” un mix di blues r’n’b e funk che solo ChesnuTT può sfornare con una naturalezza lodevole. I fan del guerriero del soul aspettano ora con entusiasmo il nuovo album “My Love Divine Degree” e il tour che farà conoscere questa nuova perla al pubblico anche dal vivo.
Tonino Carotone è un artista internazionale già “culto” che non ha bisogno di tante presentazioni. Antonio de la Cuesta cresce in un sobborgo di Pamplona (Spagna) ascoltanto la radio e guardando la TV, assorbendo così le melodie dei varietà e delle pubblicità. Più tardi viaggiando e scoprendo la musica di Luis Aguila, Trini Lopez, Peret, Mina, Rita Pavone, Albano & Romina, Adriano Celentano, comincia la sua prolifica carriera musicale. Prende spunto per il suo nome d’arte dal napoletano Renato Carosone ed il look da Fred Buscaglione. Già disco d’oro con l’album “Mondo difficile” vanta collaborazioni con artisti del calibro di Manu Chao, Eugene Huts (Gogol Bordello), Erriquez (Bandabardò) e tanti altri. Appare inoltre in alcuni progetti della scena alternativa italiana ed estera, tra tutti lo ricordiamo con gli Arpioni, Zibba, Vallanzaska, Pietra Montercovino, i Terroni Uniti, Locomondo, Mimmo Epifani ect…
E’ ospite in varie trasmissioni televisive quali Parla con me, Chiambretti Night, Scalo 76 e radiofoniche come Gli Spostati, Fegiz Files e Caterpillar. Al teatro Politeama di Napoli riceve il “Premio Carosone” alla carriera come miglior artista straniero. Partecipa al Concerto del 1° Maggio in Piazza San Giovanni a Roma assieme alla Bandabardò. Oltre alle fortunatissime date italiane si esibisce regolarmente anche in Spagna, Grecia, Cile, Argentina (tour degli stadi con Manu Chao), Russia. Partecipa ai più blasonati Festival italiani e spagnoli. Federico Traversa per Chinaski Edizioni scrive con lui e per lui il libro “Il maestro dell’ora brava”. Viene chiamato dal famoso regista Emir Kusturica per partecipare al suo Film & Music Festival di Kustendorf. Viene premiato al Festival del cinema dell’Havana per alcuni film che hanno utilizzato le sue canzoni. Suoi brani presenti anche nell’ultimo “cine panettone” di Aldo, Giovanni e Giacomo: “Il Ricco, il povero e il maggiordomo”.
Il 26 Maggio 2017 esce il suo nuovo singolo “L’Amore non Paga” (Saifam Group / Believe Digital) che anticiperà il nuovo disco la cui uscita è prevista per l’autunno. La produzione artistica è affidata ad Alborosie e la regia del Videoclip a Mauro Russo (Calibro9). All’interno del brano nel quale compare come autore tra gli altri Fred Buscaglione Jr, troviamo Tyron Downie, storico tastierista di Bob Marley e co- fondatore dei The Wailers.
John De Leo insieme ad un anomalo ensemble di ingegnosi quanto spericolati strumentisti presenta i brani dell’ultimo lavoro discografico, “Il Grande Abarasse”, ricreandone le sonorità. La canzone e i suoi deflussi, l’astrazione jazzy, le alchimie tra acustico ed elettronico, fino alle atmosfere classiche e contemporanee.
“IL GRANDE ABARASSE” (Carosello Records), condensa ancora una volta il talento e l’unicità di questo straordinario artista che con questo concept album da vita ad un ipotetico condominio dove ogni brano corrisponde ad uno dei suoi appartamenti… «La cosa certa in ogni brano de Il grande
Abarasse – spiega JOHN DE LEO – è un’esplosione improvvisa. A seconda del brano è rappresentata in modi diversi. L’accadimento viene tradotto da differenti soggettive culturali o personali contingenti situazioni emotive. Volevo che l’esplosione corrispondesse alla materializzazione di una deflagrazione interiore la cui miccia, in ognuno dei condomini, era in realtà già accesa».
Ad accompagnare De Leo sul palco ci sarà la JDL Grande Abarasse Orchestra, formazione composta da 8 elementi: Fabrizio Tarroni – chitarra semi-acustica, cori, Silvia Valtieri – fisarmonica, pianoforte, percussioni giocattolo, cori, Franco Naddei – campionamenti e chitarra elettrica, cori, Piero Bittolo
Bon – sax baritono / clarinetto basso, Beppe Scardino – sax baritono / clarinetto basso, Dimitri Sillato – violino e pianoforte, Valeria Sturba – violino, violino elettrico e theremin, Paolo Baldani – violoncello.
Uscito il 17 marzo 2017 con distribuzione Warner Music Italia e publishing Ala Bianca/Howard Simon Bernstein, “Secret Fires” è il terzo album di Ofeliadorme: otto tracce registrate e prodotte da Howie B con il sound engineer Joe Hirst (Four Tet, Jarvis Cocker, DJ Shadow) tra la campagna del Galles e Londra nel giugno 2015. Una produzione internazionale che conferma il trio bolognese come una delle proposte più raffinate del panorama indipendente italiano ed europeo.
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