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I Diaframma di Federico Fiumani, gruppo simbolo del rock italiano, presentano dal vivo il doppio album ” The Self Years, 1998 -2017″, un best che ripercorre gli ultimi 20 anni della loro carriera.
Il tour di sostegno a questa importante uscita discografica è denominato “Puttan Tour”.
“L’ Artista, a volte, preferise prostituirsi, è più sicuro”
F. Fiumani
BIOGRAFIA
I Diaframma sono un gruppo musicale formatosi a Firenze tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80. Ancora in attività dopo numerosi cambi di formazione e un temporaneo scioglimento, l’unico componente della formazione originale rimasto è il cantante, chitarrista e autore Federico Fiumani, perno da sempre della formazione. Agli esordi alla voce si sono avvicendati Nicola Vannini e Miro Sassolini.
Nel 1980, dopo la sostituzione di Salvatore Susini con Leandro Cicchi, fratello di Gianni, il gruppo cambia nome in Diaframma, ispirandosi al componente della macchina fotografica, e allacciando uno stretto rapporto con l’arte audiovisiva e con una certa letteratura simbolista. Le sonorità e i testi si affrancano dal punk, abbracciando tematiche più vicine a gruppi come The Cure e Joy Division. Nel 1981 conoscono Nicola Vannini e gli propongono di entrare nel gruppo come cantante. Nello stesso anno verrà pubblicato il 45 giri d’esordio Pioggia/Illusione Ottica, che riceverà ottima accoglienza da critica e pubblico. Seguiranno altri due singoli: Circuito chiuso (1982 e Altrove (Contempo Records, 1983).
Nel dicembre del 1983 il gruppo estromette, poco prima delle registrazioni dell’LP d’esordio Siberia, Nicola Vannini, per inserire come nuovo cantante Miro Sassolini. La svolta per la band fiorentina arriva nel 1984, grazie al produttore discografico Sergio Salaorni che cura la produzione artistica, gli arrangiamenti e le registrazioni di Siberia. Il disco verrà poi inserito al settimo posto tra i 100 dischi italiani più belli di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Stone. Nel 1984 i Diaframma vengono scritturati dalla neonata IRA Records, che include due loro brani (Siberia e Delorenzo) nella compilation manifesto dell’etichetta: Catalogue Issue, nella quale compaiono anche pezzi di Litfiba, Moda e Underground Life. Subito dopo esce l’LP Siberia, caratterizzato da una profonda impronta post-punk e da testi molto legati alle tematiche simboliste care alla new wave dell’epoca. Nel 1985 esce l’EP Amsterdam, in cui l’omonima canzone, tratta da Siberia, viene rivista e incisa in una nuova versione con i compagni di scuderia Litfiba, cantata da Piero Pelù e Miro Sassolini assieme. Nel lato B trovano posto Elena e Ultimo Boulevard, brani incisi dai soli Diaframma. Poco dopo la pubblicazione dell’EP, escono dal gruppo i fratelli Cicchi, rimpiazzati al basso da Leandro Braccini e alla batteria da Alessandro Raimondi. Con questa formazione il gruppo finisce la tournee di Siberia ed entra in studio nell’aprile del 1986 per registrare il 7″ Io ho in mente te, cover del brano dell’Equipe 84. Nell’ottobre dello stesso anno esce il loro secondo lavoro, 3 volte lacrime, molto più eclettico e maturo per testi e arrangiamenti, e che presenta una perfetto intreccio tra la musica e la potente voce di Miro Sassolini.
Boxe esce nel 1988, completamente autoprodotto, edito dalla Diaframma Records. Il disco purtroppo non riscontrerà il successo di pubblico e critica sperati, e nel dicembre del 1988 Federico Fiumani e Miro Sassolini decretano lo scioglimento del gruppo.
L’anno successivo Fiumani ingaggia però due nuovi elementi, Massimo Bandinelli al basso e Fabio Provazza alla batteria, e prendendosi in prima persona l’onere di cantare nel 1989 licenzia l’EP Gennaio. La Ricordi mette sotto contratto i nuovi Diaframma che, con Fiumani tornato all’apice della creatività, pubblicano nel 1990 In perfetta solitudine, prodotto da Vince Tempera. Divergenze con il management portano Fiumani a mettere fine al contratto. Nel 1991 il gruppo pubblica Da Siberia al prossimo week-end, compendio di vecchi brani riarrangiati e cantati da Ferderico Fiumani, con la presenza di due inediti. Il 1992 sancisce il ritorno dei Diaframma nel circuito indipendente con Anni luce, disco scarno e ruvido, che prosegue lo stile iniziato tre anni prima con Gennaio.
Due anni più tardi con Il ritorno dei desideri, prodotto da Gianni Maroccolo, il gruppo torna alla Contempo Records, e si avvale della collaborazione di Mara Redeghieri, Pino Gulli e numerosi altri artisti del Consorzio Produttori Indipendenti. Nello stesso anno esce il primo lavoro solista di Federico Fiumani, Confidenziale, la registrazione di un concerto dal vivo con solo chitarra e voce.
Le atmosfere rock de Il ritorno dei desideri vengono confermate anche nei successivi Non è tardi (1995) e Sesso e violenza (1996), così come lo stato di grazia della vena compositiva di Fiumani, sempre più solido leader del gruppo. Bisognerà attendere due anni per Scenari immaginari (1998), disco giudicato dai più sottotono, così come il seguente Coraggio da vendere del 1999.
Dopo l’uscita di un bootleg, Live al Rototom, e di una raccolta di inediti, Le canzoni perdute, nel 2001 con Il futuro sorride a quelli come noi, Fiumani ritrova l’ispirazione dei tempi migliori, per un lavoro che riprende alcune atmosfere e sonorità del periodo new wave di metà anni ’80. Al disco segue una reunion-lampo con Miro Sassolini, che porterà all’uscita della raccolta Sassolini sul fondo del fiume e ad un estemporaneo concerto celebrativo al Tenax di Firenze. Del 2002 esce l’appena meno ispirato I giorni dell’ira, seguito due anni dopo da Volume 13.
Grazie alla diffusione di internet, inizia una riscoperta di culto del gruppo fiorentino che porterà nel 2005 alla pubblicazione di Passato, presente, album contenente versioni inedite e remix di classici del passato interpretati tra gli altri da Subsonica, Madaski e Cristina Donà; e nel 2008 all’album tributo Il dono – Artisti vari interpretano i Diaframma contenente cover di artisti come Le luci della centrale elettrica, Dente, Marlene Kuntz, Tre allegri ragazzi morti, Zen Circus, ecc. Tra i due lavori di riscoperta il leader dei Diaframma trova spazio per il suo secondo disco da solista, Donne mie (2006). Nel frattempo arrivano l’irriverente e pungente Camminando sul lato selvaggio (2007) e l’ottimo Difficile da trovare (2009), cui seguirà una lunghissima serie di concerti con un seguito di pubblico forse mai riscontrato dal gruppo. Nel maggio 2011 viene pubblicato Live 09-04-2011 registrato dal vivo al Viper Theatre di Firenze e che vede ospiti Marcello Michelotti dei Neon, Andrea Chimenti e Miro Sassolini, che cantano due brani ciascuno.
Il 17 gennaio 2012 esce Niente di serio, che vede la partecipazione di Gianluca De Rubertis del duo Il Genio. Nel settembre 2013 esce Siberia Deluxe mentre un mese dopo è nei negozi il nuovo lavoro PRESO NEL VORTICE che vede la partecipazione di De Rubertis de Il Genio, Collini degli Offlaga Disco Pax, Gabrielli dei Calibro 35-Afterhours, dall’Australia dell’ex cantante dei Pankov Alex Spalk e di Michelotti dei Neon.
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Tante Anna
Dopo quasi un anno dalla registrazione esce il disco d’esordio dei Tante Anna. Tante Anna sono Alessandro Baronciani e Thomas Koppen. Chitarra, basso elettrico e batteria elettronica. Suonano scuri e sporchi. La loro musica suona un po’ dark, un po’ garage, con testi emo e batterie in loop fuori fase. Tra i loro gruppi di riferimento ci sono i Red Lorry e i Sister Of Mercy, ma anche Blank Dogs, Havah con cui hanno condiviso il loro primo split (sempre per To Lose La Track, che dio la preservi dall’estinzione), e tutta la scena shitgaze e newgaze di altre band oscure come Soviet Soviet e Be Forest.
Le canzoni in TA sono nove. Ascoltandole si ha la sensazione di rimanere sospesi in mezzo a dei rovi, prima di sprofondarci dentro sostenuti da pattern di batterie elettroniche che fanno brillare le casse del computer. Da ascoltare solamente in cuffia senza condividerli con nessuno.
TA il primo disco della band è stato registrato a Pesaro da Enrico Liverani, produttore e adesso terzo uomo nei Camillas. Uscirà il 15 aprile 2017 per la umbra To Lose La Track di Luca Benni.
Chinese Man live in ITALIA!
Bologna la città che vedrà impegnato il collettivo Francese, che con il proprio sound ha incendiato i palchi di tutto il mondo, grazie anche ad uno show audio/video che è pura espressione e spettacolo, unico nel suo genere.
Fautori di un groove ibrido e dalla sperimentazione tra i generi come Hip Hop, Funky, Breakbeat, Trip Hop e suoni meticci, dopo il successo dei precedenti tour che li ha visti collezionare un sold out dopo l’altro e forti dell’uscita del loro nuovo capolavoro “SHIKANTAZA”, torneranno nel nostro paese pessando da Bologna per una data imperdibile all’ Estragon Club!
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CHINESE MAN Bio:
Adorati da ogni parte del mondo per la loro capacità di mescolare hip hop, funk, trip hop, dance e suggestioni globali, tra i migliori scratcher ed interpreti della scena breakbeat, i Chinese Man
sono un collettivo francese che accorpa, sotto lo stesso tetto, djs, producers, musicisti, graphic designers e moviemakers, tutti devoti a diffondere ovunque la filosofia “Zen Spirit”, tra bassi supersonici e vecchi music samples, ricuciti abilmente sulle proprie produzioni per creare anche sul palco un viaggio audio/video a 360°.
Accompagnati sul palco dai rapper del gruppo A State Of Mind (A.S.M.), che vanta collaborazioni con i più grandi produttori e band della scena d’oltralpe e non come Wax Tailor e Deluxe, e da Youthstar, storico Mc della scena drum&bass mondiale, fresco del suo primo album da solista, i Chinese Man approdano anche in Italia con tre concerti, in apertura, ospiti d’eccezione gli Scratch Bandits Crew: Giovedì 18 Gennaio all’Hiroshima Mon Amour di Torino, Venerdì 19 Gennaio all’Estragon di Bologna e Sabato 20 Gennaio al Rivolta di Venezia.
Attivi dal 2004, dietro questo multietnico collettivo c’è l’omonima etichetta, Chinese Man Records, uno dei più importanti progetti di etichette indipendente d’Europa. Fieramente indipendente comincia (e continua da oltre dieci anni) a produrre musica apprezzata in tutto il mondo lanciando artisti come i Deluxe, Scratch Bandits Crew, Taiwan Mc, Youthstar e molti altri. Dietro il collettivo Chinese Man, nato anch’esso nel 2004, troviamo High Ku, Sly e Zè Mateo, i tre pilastri a cui si aggiungono di volta in volta vari collaboratori. Instancabili guerrieri del sound, tre membri realizzano due edizioni di The Groove Sessions, Vol. 1 nel 2007 (che contiene la super hit I’ve Got That Tune, brano scelto dalla Mercedes-Benz per una sua campagna pubblicitaria) e Vol. 2 nel 2009, a cui fa seguito un live DVD. Il 2011 è la volta dell’acclamato Racing With The Sun, e l’anno dopo ne esce il remix album Remix With The Sun. Un lungo
quanto glorioso tour dà poi luce al CD/DVD Live A’ La Cigale nel 2013, seguito nel 2014 dal Vol. 3 di The Groove Sessions e all’EP Once Upon A Time che vede la partecipazione tra gli altri della storica voce reggae Johnny Osborne. In occasione dei dieci anni di attività (e dei dieci anni di label), i Chinese Man allargano lo spettro delle loro collaborazioni andando ad includere nuove figure che negli anni sono state fonte di ispirazione per High Ku, Sly e Zè Mateo. Nel 2015 pubblicano l’album “The Journey”, anticipato dall’EP Sho-Bro. Il 2017 è l’anno di uno dei lavori più maturi del trio francese, “Shikantaza”, un vero e proprio viaggio musicale, fisico ed introspettivo della band nella cultura e filosofia asiatica ed indiana. “Shikantaza” è un termine utilizzato nelle scuole Zen e buddiste e letteralmente significa “nothing but (shikan) precisely (da) sitting (za)”, descrivendo l’attitudine adottata durante la meditazione zen. La prima traccia, Shikantaza, è aperta dal kargyraa, tipico canto di gola mongolo e tuvano, e presenta molte influenze e suoni che sono tipici della musica dell’Estremo Oriente. Segue “Liar”, la hit dell’album in collaborazione con Kendra Morris, e si prosegue in un viaggio musicale unico capace di spaziare senza soluzione di continuità tra hip hop, rap, funk, break, dance: un “indi groove”, per citare un loro classico, difficilmente richiudibile in definizioni di genere.
www.chinesemanrecords.com – www.facebook.com/
Venerdì 19 Gennaio è The Party!
Sul binario del LOCOMOTIV CLUB Bologna arriva un treno carico di Regaz: si fa Balotta tutta la notte nell’evento 100% bulgnais: impezzi, slumate, prese, cartole, bazze, bresche saranno i protagonisti della serata… perchè il Regaz di Bolo non festeggia, fa Baldoria!
DJ SET LIVE
In apertura Aksel Crimson
A seguire TEPPA BROS. dagli Lo Stato Sociale
Allora, ti sta salendo la fotta?
ENTRA IN LISTA E RISPARMIA ALL’INGRESSO:
5€ di ingresso se ti registri in lista al seguente link:
> http://ilregazdibolo.com/
Altrimenti Ingresso intero 8€
> tessera AICS obbligatoria (8€)
Il Regaz di Bolo – Info Evento:
supporto@ilregazdibolo.com
Siccome siamo e siete sopravvissuti al Capodanno dell’anno, eccoci di nuovo qua! Non potete dire che ci facciamo desiderare.
Questa Balera sarà speciale, e non accettiamo scuse dovete venire tutti.
Proprio tutti.
Forse voi, cari fratelli bolognesi, non sapete che Balera nasce, vive ma soprattutto vegeta per sostenere e finanziare Sotto il cielo di Fred – Premio Buscaglione.
Questa Balera, per l’appunto, aprirà con le qualificazioni del Premio Buscaglione. Ciò vuol dire 7 artisti bravissimi che si esibiranno prima della serata balerina per passare le selezioni per le finali torinesi di marzo.
Per voi una bella occasione di scoprire tanta nuova musica di qualità prima di sudare in pista con Balera.
Se in questi anni avete imparato a volerci bene, vogliatecene di più, e fate in modo di arrivare presto per i live, fate sentire alle band in gara la buena onda del pubblico bolognese.
Come conclusione del ciclo di Futuro Proximo torna per una serie di date esclusive in tutto il territorio nazionale UMBERTO MARIA GIARDINI con una performance assolutamente unica e indimenticabile in cui il musicista bolognese d’adozione, si mette a nudo ripercorrendo i vent’anni della sua carriera (Moltheni / UMG) nonché proponendo alcuni brani inediti del nuovo album Forma Mentis prevista per l’anno prossimo. Questa serie di concerti privi della sezione ritmica (live in “trio”) non si limitano soltanto a rivisitare l’intera produzione degli anni passati e presenti di UMG, ma cercano di creare una nuova prospettiva legata al pathos e ai sentimenti che solamente dalla musica possono scaturire in maniera così’ potente ed efficace. Visioni e significati legati al rock ma anche alla psichedelica d’autore che negli ultimi anni è andata completamente persa nella deriva delle tendenze e della modernità. Per tutti coloro che amano gli strumenti suonati davvero, e per una performance di assoluta alta qualità nasce DOPO L’IMPERO, 80 minuti di musica e parole di spiccata bellezza dove sarà facile perdersi e ritrovarsi ogni volta.
🚎 LOCOMOTIV CLUB Bologna
🍃 Into The Wild NightPrevendite disponibili a breve.- 22.00: Apertura porte
– 23.00: INTO THE WILD NIGHT (live band)
– 00.30 > 3.00: SUPERTRAMP DJ set2008 > 2018: 10 anni fa usciva nelle sale italiane “Into the Wild” la pellicola cult firmata da Sean Penn.
Musica live + mostra fotografica + interventi ed esperienze di chi ha vissuto l’avventura di un viaggio nelle terre selvagge.🚎 INTO THE WILD NIGHT show 🚎
Lo spettacolo itinerante ispirato dall’omonimo film di Sean Penn e dedicato alla produzione solista di Eddie Vedder.
Lo show segue un climax che parte da un inizio intimista con brani ukulele e voce e termina in esecuzioni corali elettriche, il tutto intervallato da aneddoti sul frontman dei Pearl Jam e con la proiezione durante il live di immagini tratte dal film.🎧 SUPERTRAMP DJ set 🎧
Un viaggio attraverso gli Stati Uniti partendo da Seattle.
Punk-Rock & Grunge | 80/90/2000
Radio Città del Capo, Unhip Records Bologna e Locomotiv Club presentano:
MURATO!
ospite: DJ GRUFF & TONI TARANTINO live
Un nuovo live con Toni Tarantino e una scaletta che includerà anche anticipazioni dei due nuovi album doppi in uscita nel 2018.
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> apertura porte ore 21:30
> inizio live ore 22:30
> ingresso 10€
> tessera AICS obbligatoria (8€)
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Torna sul palco del Locomotiv Dj Gruff, una leggenda dell’Hip Hop italiano, un uomo che ha fatto la storia del genere passando attraverso Rapadopa, Sangue Misto, Zero Stress, Casino Royale, Alien Army e molto altro.
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Nati in Alabama, Lee Bains III & The Glory Fires approdano al loro primo tour italiano durante le promozione del loro terzo lavoro “Youth Detention”, dopo il fantastico “There’s a Bomb in Gilead” (uscito nel 2012 per Alive Natural Sound e incensato dal web-magazine Roots Highway come uno dei migliori dischi dell’anno) e quel “Deconstructed” con il quale andarono sotto contratto con la Sub Pop Records (Nirvana, Iron & Wine, Gutter Twins, Mark Lanegan, Dinosaur Jr…).
Ispirati da un suono scarno e duro e dalle radici del punk, Lee Bains e soci hanno saputo sperimentare e fondere la loro energia con il roots-rock del sud degli USA e con una vena indie-pop (presente soprattutto nel secondo disco) che li rende una band versatile e dedita ai classici ma anche a passo coi tempi.
Il nuovo cd è una botta di energia, schietto e sincero, tra il cowpunk e il rock n’ roll sudista, una sorta di fusione tra i bassifondi e le campagne. E con le nuove canzoni, Lee Bains III & The Glory Fires sono pronti a incendiare i palchi d’Europa e a trasmettere entusiasmo e divertimento.
Vida Eterna, il terzo album dei Ninos Du Brasil. Prodotto da Rocco Rampino, aka Congorock, Vida Eterna è electro-batucada, cumbia percussiva ed elettronica tribale, un deciso passo in avanti rispetto ai precedenti full lenght Muito N.D.B. (2012) e Novos Misterios (2014) e una conferma dello splendido segnale arrivato solo lo scorso anni con il singolo pubblicato per DFA.
A partire dall’immagine di copertina, un pipistrello volante con bocca spalancata dipinto dall’artista britannica Marvin Gaye Chatwynd, proseguendo con i titoli della canzoni e la fitta trama di basi synthetiche è chiaro che Vida Eterna è concepito come un percorso senza tregua attraverso una una giungla notturna, umida ed impervia, popolata da creature che traggono dal buio e dalla notte la loro energia vitale.
L’album è disponibile in streaming sulle principali piattaforme, a questo link: https://lnk.to/VidaEterna
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POLVERONE è il nuovo album degli AMARI, maestri di pop sbagliato dal 1999. Uscirà per Bomba Dischi/Universal il 20 ottobre sia in formato digitale che fisico, anticipato da Dinosauro e Prima Di Partire, e dal prossimo singolo Gatti Di Polvere che potrete ascoltare dal 22 settembre.
Con POLVERONE gli Amari si focalizzano su questo brusco cambiamento di stato usandolo come un filtro per metabolizzare le piccole rivoluzioni esistenziali che hanno condizionato il loro vissuto negli ultimi 4 anni di silenzio dall’ultimo Kilometri. Nascono così accurati quadretti esistenziali, nati nel trambusto di un trasloco, nella perdita di un amico che va a vivere in un’altra città oppure ritornando in luoghi vissuti nel passato ora completamente diversi da come ce li ricordavamo. Tutto questo polverone alla fin fine è entrato persino dentro la musica degli Amari e le nuove canzoni sembrano proprio portarsi dietro la povere di tutti i vinili campionati per crearle, la stessa polvere che sembra guidarle dall’inizio
alla fine del disco. E’ musica che nasce per sedimentazione di suoni non intenzionali, una specie di scenografia misteriosa pronta ad essere popolata di storie e personaggi.
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Ha costruito una barca nuova di zecca ed è pronto a salpare con il vento della primavera in poppa, l’entusiasmo di affrontare nuove avventurose sfide e l’esperienza di chi il mare lo conosce bene. Pulviscolo è il primo album di Colombre, progetto che inaugura l’esperienza da solista di Giovanni Imparato – già voce, chitarra e autore dei brani della band indie-pop Chewingum e co-produttore del disco Sassi di Maria Antonietta – in uscita il 17 marzo per l’etichetta Bravo Dischi. 25 minuti e 36 secondi, 8 tracce dai titoli brevissimi (1, massimo 2 parole) per un album che ti conquista immediatamente. Pochi attimi dal primo ascolto e subito ti viene voglia di cantare insieme a Colombre. Registrato agli Artigiani Studio/Sala Tre di Formello (studio di Daniele Sinigallia), prodotto da Giovanni stesso e da Fabio Grande (I Quartieri, Joe Victor, Mai stato altrove, Shalalalas) con la preziosa assistenza tecnica di Pietro Paroletti, l’album vanta collaborazioni artistiche importanti: la voce e i cori di IOSONOUNCANE (featuring di Blatte), le percussioni di Francesco Aprili (batterista di Wrong on you, Giorgio Poi e Boxerin Club) e il basso di Nicolò Pagani (Mannarino) in Bugiardo, l’artwork di Letizia Cesarini aka Maria Antonietta che firma anche la regia del video della title-track, primo estratto dell’album
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Nella prima settimana di uscita il secondo singolo “Blatte” feat. IOSONOUNCANE è entrato nella top 10 della Viral50 di Spotify e Colombre è subito schizzato al primo posto della Social Indiex, la classifica degli artisti indipendenti che creano più engagement sui social network. Il video di “Blatte” diretto dal fotografo e videomaker Alberto Gottardo, è stato girato in un ristorante cinese di Milano: primi piani strettissimi, un montaggio che frammenta le azioni, uno sguardo sui corpi che ricorda le opere di Nicholas Nixon per rendere alla perfezione la triste quotidianità dei gesti esteriori e interiori:
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Urgente e spontaneo, composto e arrangiato in solitaria in un piccolo studio di Senigallia, Pulviscolo affronta temi privati – l’amore, l’amicizia, la malattia mentale, le illusioni e le disillusioni intime – attraverso una scrittura diretta e senza giri di parole. Onesta. “Ho seguito come monito le parole di Brian Wilson in cui mi ero imbattuto mentre scrivevo le canzoni e che mi avevano molto colpito: ‘This stuff doesn’t have to be perfect it’s gotta be just kinda honest and live’” ha dichiarato Colombre. Il nome Colombre è un omaggio al racconto di Dino Buzzati (Il Colombre), una favola moderna – protagonisti un marinaio e un mostro marino – che parla dell’incapacità di affrontare le proprie paure, di tuffarsi nelle ignote profondità del mare per scoprire cosa ci lega all’immobilità. Ed è proprio l’immobilità ciò da cui fugge Imparato/Colombre che in queste 8 tracce mette a fuoco alcuni episodi significativi della propria storia recente, vuota il sacco e decide di aprirsi al futuro. Con Colombre Imparato ha affrontato il mostro: “Non volevo aspettare di essere vecchio e stanco come il marinaio per farci due chiacchiere e allora ecco qui il disco”. La title-track che apre l’album raccontando la voglia di lasciarsi alle spalle il passato e l’impossibilità di tornare indietro sulle decisioni ormai prese, diventa allora il manifesto programmatico che regala la vita al progetto Colombre ed elemento seminale del disco. Chili e chili di vinili di musica popolare hawaiana, i Beatles, Belle & Sebastian ma anche Caetano Veloso e gli Os Mutantes, il primo album di Paul McCartney e 1977 dei Talking Heads così come Bill Whiters e Jonathan Richman, sono l’universo sonoro che ha accompagnato la creazione di Pulviscolo. E si sente. Pulviscolo è un percorso circolare definito ma che riesce a generare mille diramazioni fra i suoni più cari all’artista di Senigallia. Su una linea melodica prepotentemente pop si aprono improvvisi squarci di noise, come in alcuni tratti di Fuoritempo, brano che si chiude con un accenno di psichedelia. Una coda che rivela la scelta di Colombre di registrare l’album in presa diretta, senza cuffie né click, affinché “le canzoni oscillassero come le onde del mare”. Meravigliosamente schizofrenica è invece Blatte, cantata insieme a IOSONOUNCANE, canzone sulla delusione generata dalla scoperta dell’ipocrisia in continua oscillazione fra un’atmosfera sonora alla Mina e un testo rude, ai limiti del punk, che trova la sua conclusione nell’immagine ripugnante delle “blatte che si nascondo in casa tra i panni sporchi”. Ma Colombre è capace di improvvisi cambi di registro e allora eccoci davanti ai versi cosmicamente romantici di Dimmi tu, atto d’amore per la sua compagna Letizia e per i Talking Heads, fra chitarrine funky e easy listening. E se il riferimento chiaro di un brano come TSO è il celeberrimo omaggio che i Pink Floyd dedicarono all’amico e compagno Syd “diamante pazzo” Barret, Colombre esplora sonorità più calde in Sveglia, dialogo con la propria coscienza che musicalmente esprime una vera passione per Caetano Veloso. I conti con se stesso Colombre li fa anche fra i versi di Bugiardo, a chiusura della introspezione e prima dell’ultimo brano dell’album che idealmente si riallaccia a quell’iniziale Pulviscolo da cui tutto ha preso il via: “E se hai sbagliato mille
volte/sentendoti fallito/sai che un nuovo oceano/sta nascendo in Africa/da un deserto/prova a volerti bene/senza aculei/te lo meriti/tieniti stretta la tua diversità/e non avere paura” canta in Deserto. Colombre vola sognante, come Drugo ne Il Grande Lebowski. Ma anziché guardare dall’alto i sobborghi di Los Angeles, ripercorre ricordi ed esperienze, senza nostalgie e con un sorriso rivolto all’orizzonte. Fra chitarre, omnichord e tastiere di ogni genere, Colombre, che qualcuno ha già definito il Mac DeMarco in Hi-fi, gioca con gli strumenti fino a utilizzare un organetto Bontempi comprato a una fiera per bambini, effettato poi in un Chorus Boss EnsEmble di primi anni ‘90. E giocando, si diverte tantissimo.