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“Questa è la storia della Dannata, la città in cui per sortilegio gli offesi sono grati a chi li offende. La storia della tromba d’aria che viene a distruggerla, la storia che si racconta quando una donna si fa scuro e tempesta per giustizia o per vendetta. La vigilia, la sorte imprevista, i passi di un bastone che ruota nella quiete, il gioco dell’oca della rivolta, il fuoco dello sconfitto deriso e beffato financo dal demonio.
È storia narrata agli angoli delle piazze dalla voce consumata di un vecchio cuntista.
Ed è la paura, il nostro insoddisfatto bisogno di consolazione.” – Cesare Basile.
A quasi due anni di distanza dal precedente “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più” che è valso una Targa Tenco per il miglior disco dialettale del 2015, ecco tornare Cesare Basile con un nuovo album di storie e canzoni: “U Fujutu su nesci chi fa ?”
Ancora una volta l’autore dà forma e sostanza a un pugno di canzoni che si materializzato immediatamente in altrettanti pugni nello stomaco di chi ascolta.
Ancora una volta la scelta ricade sul dialetto siciliano, che si fa lingua e suono, oscuro e vivo, arcaico e contemporaneo al tempo stesso.
E’ il suono del disco a marcare un fluire musicale totalmente inedito: è un mantra mediterraneo fatto di blues e di musica africana, di brani ipnotici spesso basati su uno solo accordo, di polifonie vocali e di controcanti femminili, di ossessive poliritmie percussive.
Anche questa volta, sul palco con Cesare Basile una formazione molto interessante che vede aggiungersi a Massimo Ferrarotto, Luca Recchia e Simona Norato anche Sara Ardizzoni e Roberta Gulisano.
A due anni di distanza dal celebrato “Come i Carnevali”, seguito dal tributo a Piero Ciampi uscito lo scorso anno, il cantautore livornese Bobo Rondelli torna con il nuovo album in studio dal nome “Anime Storte”, in uscita a ottobre 2017 sulla label The Cage con distribuzione Sony Music Italy.
Rondelli continua a vivere la sua seconda giovinezza artistica e per comporre questo disco si fa ispirare dalla figura delle persone semplici dei giorni nostri, virtualmente ingolfati di amicizie social, ma realmente sempre più soli e alienati. E’ proprio il singolo “Soli”, nelle radio da settembre, ad anticipare l’intero lavoro, seguito da un bellissimo video di Tommy Antonini.
La produzione e gli arrangiamenti sono affidati alle sapienti mani di Andrea Appino (Zen Circus), nel disco anche la partecipazione di Bocephus King e Francesco Pellegrini (Zen Circus).
Bobo Rondelli sarà protagonista di un tour a novembre, a cura di Locusta. Questa la band che lo accompagnerà dal vivo: Fabio Marchiori, Simone Padovani, Stive Lunardi, Valerio Fantozzi e Matteo Pastorelli.
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La cantautrice e compositrice americana Julia Holter
arriva in Italia a Dicembre con il suo nuovo lavoro, “In The Same Room”. L’album, che fa parte del progetto “Documents” della Domino Records, è stato registrato nei Rak Studios di Londra dalla Holter e la sua band a pochi giorni di distanza dal suo concerto al Green Man in Galles.
❓COME FUNZIONA 1 HOUR❔
🎉 Sul palco, un maxi countdown di 60 minuti detta la durata di uno specifico e delirante party, al termine del conto alla rovescia una sirena, accompagnata da una cascata di coriandoli, accompagneranno l’inizio della nuova tipologia di festa! 🎉
Tutto cambierà, ogni ora ❗
GUARDA IL VIDEO ☞ https://goo.gl/8atMPJ
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🔊 LINE UP 🔊
(l’ordine lo scoprirete solamente durante la giornata)
🎸 GIOV ( INDIE / ROCK’N’ROLL )
🎺 Internazionale Trash Ribelle ( TRASH )
🏋 Bargeman AKA B47 (HIP-HOP / R’N’B)
🎧 Dj bubble (DANCE / 2000)
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🎯Start h: 23.55 till 05.00
Joe Victor è uno dei gruppi più luminosi e talentuosi della scena indipendente italiana. Il suo sound è la tempesta perfetta tra una scrittura eclettica e l’energia del Foot stompin’ Rock and Roll.
I Joe Victor nascono suonando a Roma e pubblicano nel 2015 il loro primo album, “Blue Call Pink Riot”. Il sound della band è frutto dell’incontro del lato più spirituale del folk americano, del rock anni ’70 e del pop anni ’80. Il risultato è una musica “soulful”, il cui coinvolgimento emotivo esplode letteralmente durante i live, cercando, ad ogni concerto, di riscoprire l’essenza del rock & roll: la musica che si ribellava alle regole sociali ed intellettuali. I Joe Victor, non sono social, non sono sociali, non parlano di “noi”, raccontano di ciò che eravamo e che, forse, ritorniamo ad essere solo all’apice di un concerto.
Le influenze del gruppo sono, fra tanti, Blind Willie Johnson, Blind Willie McTell, Dave Van Ronk, Exuma, Frankie “Zeke” Hart, Skip Spence, Beach Boys, Simon & Garfunkel e James Brown.
A tre anni di distanza dall’acclamato album del 2014 “Luminous”, i The Horrors fanno ritorno sulla scena musicale con “V”, il loro quinto, per l’appunto, album in studio, in uscita il 22 Settembre via Wolftone/Caroline International. Il disco, prodotto da Paul Epworth – già noto per le sue importanti collaborazioni con artisti del calibro di FKA Twigs, Lorde, Rihanna, Adele, London Grammar, Florence and the Machine, Coldplay, U2 e Paul McCartney – è stato anticipato da “Machine”, un singolo dall’andamento ossessivo, dark e industrial che mostra la band pronta a tornare sulla scena con rinnovata energia.
Formatisi nel 2005 dall’incontro tra Faris Badwan, Joshoua Hayward, Tom Cowan, Rhys Webb e Joseph Spurgeon, The Horrors sono uno dei gruppi più cool ed originali del panorama indipendente internazionale. Il loro successo inizia nel 2006: il gruppo esce finalmente dall’underground musicale londinese grazie al particolare video del loro primo singolo, “Sheena Is A Parasite”, diretto da Chris Cunningham (famoso per i video di Aphex Twin e Björk), che vede la partecipazione del premio Oscar Samantha Morton. Nell’agosto 2006 la band guadagna la copertina di NME partecipando poi al NME Rock ‘n’ Roll Riot Tour e, più recentemente, al NME Awards Indie Rock Tour. Il successo del gruppo è dovuto al particolare sound, che sembra ricordare i film dell’orrore della prima metà del ‘900 con una buona dose di ruvidità punk e un pizzico di glamour indie. La loro parabola artistica, tanto camaleontica quanto unitaria e coerente, ha declinato in più forme le possibili mutazioni del pop, ponendosi non tanto come ponte sul passato, ma come autentico specchio dei nostri tempi. “Strange House”, uscito il 5 marzo 2007, è il loro disco d’esordio. Con l’album la band stupisce tutti grazie ad un suono spontaneo che ha messo subito in evidenza l’enorme talento della band, capace come nessun altro di variare tra garage rock, dark, goth e post punk. Con “Primary Colours,” pubblicato il 4 maggio del 2009, i The Horrors cambiano completamente rotta sotto il profilo dello stile e della ricerca sonora, realizzando un disco assolutamente strepitoso, curato in ogni dettaglio, che mette insieme in maniera davvero originale le influenze post punk e shoegaze della band. Prodotto da Geoff Barrow dei Portishead il sound della band si posiziona all’incrocio tra post-punk, psichedelica e krautrock. Con “Skying” (2011) la band cambia ancora una volta look e formula, ma non il risultato, ovvero un altro disco straordinario che li conferma come uno dei migliori gruppi in circolazione, capace di costruire nuove architetture sonore, muovendosi con disinvoltura tra suoni ed influenze diverse. Acclamato dalla stampa internazionale e considerato il loro lavoro migliore, Skying mostra il lato più pop e psychedelico della band. Il 5 maggio 2014 la band pubblica, per XL Recordings, “Luminous”. Contenente i singoli “I See You” e “So now you know”, il lavoro calibra in senso pop la formula psichedelica, shoegaze, wave e cinematica coltivata negli ultimi due lavori. “V” è il quinto album della band ed nuova tappa della loro evoluzione musicale. “È un rischio”, dice Faris Badwan discutendo sul rigido rifiuto della band ad arrestersi. “Ma la vita non è molto divertente senza rischi. È l’antitesi della creatività sapere cosa stai per fare ogni volta”.
Il tastierista Tom Cowan continua: “È naturale, se ti vedi come un artista, progredire e non “giocare al sicuro”.
“Quando abbiamo iniziato”, spiega il bassista Rhys Webb, “avevamo un’idea molto chiara di ciò che volevamo fare, qualcosa il più rumoroso e furioso possibile. E, anche se abbiamo iniziato con questo sound garage punk, avevamo sempre dentro di noi questa voglia di sperimentare ed esplorare”.
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Hercules & Love Affair:
per motivi di salute, Andy Butler non riesce a viaggiare in l’italia, per questo Hercules & Love Affair sono costretti a cancellare gli imminenti show. Andy e il resto della band si scusano profondamente per qualunque inconveniente causato.
Info rimborsi Bologna:
www.ticketone.it
www.boxerticket.it
(entro il 15/01/2018)
La serata non è annullata del tutto, infatti LIM si esibirà comunque e l’ingresso dell’evento sarà gratuito.
LIM
Torna L I M, il progetto A/V della musicista e cantante Sofia Gallotti che, a poco più di un anno dall’uscita dell’acclamato EP di debutto C O M E T (La Tempesta, 2016), pubblica il singolo RUSHING GUY, primo estratto da HIGHER LIVING, il nuovo lavoro discografico in
uscita a inizio 2018 per La Tempesta International e Factory Flaws.
RUSHING GUY è un brano elettronico in cui elementi R&B e vapor disco si fondono alla voce suadente di Sofia, trasportando l’ascoltatore in una dimensione eterea sospesa tra sogno e
realtà. Il video che accompagna il singolo è stato realizzato dal genio visionario dei registi Giorgio Calace e Karol Sudolski che, grazie all’effetto morphing, hanno confezionato un’esperienza
visiva unica nel suo genere in cui volti maschili si trasformano in maniera fluida e indistinguibile, fondendosi e confondendosi con la nostra protagonista, L I M. Come raccontano gli stessi Calace e Sudolski, “Volevamo inserire il volto di L I M in un flusso continuo
di trasformazione, un flusso di ragazzi che sono in un momento di crescita e di metamorfosi fisica dal ritmo quasi impercettibile da vicino: quando ti accorgi del cambiamento sono già un’altra persona, completamente formata”. Il video è stato pubblicato in anteprima su NOWNESS lo scorso 8 settembre, il brano Rushing Guy anticipa il nuovo EP HIGHER LIVING in cui Sofia, affiancata ancora una volta dal producer RIVA, racchiude emozioni e atmosfere strutturate su una serie di voci e suoni stratificati che prendono forma in un brano dalle tinte cupe e dalle aperture visionarie, tanto evocativo quanto minimalista. L’equivalente in musica del catartico haiku giapponese, in cui dolore e sofferenza, ricordi e promesse, tempo ed emozioni sono spazzati via dalla ripetizione ossessiva degli stessi versi e parole.
“TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE”, è il tour speciale di CRISTINA DONA’ dedicato al suo primo album, “Tregua”, per festeggiare 20 anni di splendida carriera. Venti anni fa, infatti, Cristina Donà emerse dal trasversale e ricco mondo della nuova musica milanese dei primi anni ‘90 portandosi nella voce una visione senza confini, solo orizzonti. Prima da sola, chitarra e voce, poi con altri artisti e quindi con Manuel Agnelli in casa a registrare provini: è così che arrivò “Tregua”, da lui magistralmente prodotto, che deflagrò nella scena musicale di quel periodo come una novità assoluta. Un esordio sorprendente destinato a diventare un punto di riferimento, e non solo al femminile, per il rock di matrice mediterranea, che fece sobbalzare pubblico, critica, colleghi, ottenendo i più prestigiosi riconoscimenti esistenti in Italia.
Otto album, centinaia di concerti in Italia e in Europa, sono il lascito di Cristina Donà alla musica in tante diverse versioni di se stessa, trasformista nella continuità: raramente si può applicare un’artista questa idea come con lei, anche grazie alle indimenticabili performance dal vivo. E’ così che Cristina ha dato vita ad un lungo e felice percorso artistico di cantautrice, che la distingue nel panorama musicale contemporaneo. Il repertorio del live legato a “Tregua” sarà completato dai brani simbolo della sua carriera ma, altro motivo d’interesse, da alcune cover di grandi artisti italiani e internazionali. E naturalmente sul palco ci saranno parte dei musicisti che accompagnarono Cristina in quel periodo, come Cristiano Calcagnile alla batteria (al quale sono affidati anche gli arrangiamenti di questo live) e Lorenzo Corti alla chitarra, coadiuvati da Danilo Gallo al basso e Gabriele Mitelli alla tromba.
CRISTINA DONA’ PARLA DEL TOUR “TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE”
“Sono passati vent’anni e la prima cosa che penso è che sto ancora facendo il lavoro che amo di più, il mio sogno. Quante meravigliose persone incontrate, quanti luoghi, quanti musicisti,produttori.Vogli
Col quarto lavoro in studio, intitolato Amp Dog Knights, Amp Fiddler ritorna sull’etichetta Mahogani Music del suo concittadino di Detroit Moodymann, luminare di techno e house con cui ha co-curato le 13 nuove tracce. E’ stato registrato nel suo basement studio “Camp Amp” a Detroit, ed è un’altra possibilità di godere delle vibrazioni di un maestro che ha imparato a suonare il suo strumento con George Clinton. “Quelli erano musicisti incredibili, nessun altro aveva uno stile del genere; tutti gli altri erano semplicemente merda. Suonavano ritmi che nessun altro suonava” dice Amp.
In un mare di imitazioni finalmente un pò di funk autentico direttamente dal cuore di Detroit.
D’altra parte non suoni con due dei più grandi gruppi di RnB mai creati (cioè Enchantment e Parliament / Funkadelic), non insegni a J Dilla come utilizzare l’MPC60 facendone da mentore e non vai a scrivere e registrare musica con gente come Prince e Seal senza sapere come creare musica soul estremamente figa.
L’album, in uscita il 10 Novembre, è stato finora supportato da BBC Radio 1, BBC 6 Music, Mixmag, Okay Player, Resident Advisor, Afro Punk e altro ancora.
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