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THE WINSTONS & MARCO FASOLO (Jennifer Gentle)
play The Piper At The Gates Of Dawn (1967)
on 50th Anniversary
Enrico Gabrielli: voce / tastiere
Lino Gitto: voce / batteria
Roberto Dell’Era: voce / basso
Marco Fasolo: voce / chitarre
…”nessuno in Italia ha tentato di mettere in piedi ed omaggiare con consapevolezza di mezzi uno delle pietre miliari del garage psichedelico quale è The Piper.. di quei Pink Floyd che vissero un incendiaria stagione che permise di portare in superficie il vero underground, il linguaggio di sabotaggio musicale e culturale nelle mani degli ascoltatori main stream, degli intellettuali, dei freaks e dei conservatori ideologici. Quei Floyd furono irripetibili e brevi come la concentrazione e la felicità di Barrett.
Non vorrei essere nei panni dei Winstons e Marco Fasolo (leader degli storici Jennifer Gentle) che intendono riprodurre non il disco ma la forza emotiva, quella condizione dell essere musicisti, come se l avessero scritto loro. God bless them .
With onner Love
Al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, si è affermato nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo. La sua penna, sottile e acuta, insieme alle scelte musicale versatili e raffinate, ne fanno un artista capace di raggiungere un pubblico vasto quanto variegato, trascendendo i limiti del genere a cui appartiene. Se il valore dei suoi testi, che potrebbe definirlo più cantautore che rapper, si evince fin dall’ascolto dei primi due dischi “Manuale del giovane nichilista” e “Non è il mio genere, il genere umano”, è con “Educazione Sabauda”, uscito il 27 novembre 2015, che la sua opera raggiunge l’apice. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Lo ha dimostrato vincendo il 1°premio della ll edizione del concorso per cantautori “Genova per Voi” e venendo selezionato per reinterpretare il brano “Buttare li qualcosa” dal “Festival Gaber”. Willie Peyote registra un crescente successo di pubblico e critica: dedicano a lui spazi i canali d’informazione più tradizionali (Tg3, Quelli che il Calcio di Rai 3, Radio 2, La Stampa, Repubblica, Rumore, Rolling Stone), e quelli di nuova generazione (a poche ore dalla sua uscita Educazione Sabauda era uno dei dischi più ascoltati su Spotify). Ma non è solo la cifra stilistica, a metà tra il rap e il cantautorato, a fare di Willie Peyote una felice eccezione nel panorama contemporaneo italiano, ma anche e soprattutto il contenuto dei suoi testi. Le sue liriche, infatti, danno un ritratto acuto e molto personale del presente in cui viviamo, offrono istantanee efficaci della società di oggi, ne immortalano le tendenze (”La dittatura dei non fumatori ) ironizzando sui suoi vizi (C’era una Vodka) e ne offrono una critica mai scontata, come nel brano “Io non sono razzista ma…”. Willie Peyote ha presentato dal vivo “Io non sono razzista ma…” nella trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Rai 3 ad aprile 2017. La promozione del disco “Educazione Sabauda” si è conclusa con il tour estivo 2017, che ha toccato 30 città italiane.
“Sindrome di Tôret” è il titolo del suo nuovo oncept album, in uscita il 6 ottobre per l’etichetta 451 con distribuzione Artist First. L’intero disco affronta il tema della libertà d’espressione e dei limiti della stessa, in un’epoca in cui la comunicazione è cambiata a causa della tecnologia.Con riferimenti e citazioni più o meno velate alla musica italiana degli ultimi quarant’anni, oltre al già menzionato Signor G., Willie Peyote delinea un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: capovolge il punto di vista collettivo e sviluppa un pensiero critico attraverso la provocazione e l’ironia. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili.
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Al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, si è affermato nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo. La sua penna, sottile e acuta, insieme alle scelte musicale versatili e raffinate, ne fanno un artista capace di raggiungere un pubblico vasto quanto variegato, trascendendo i limiti del genere a cui appartiene. Se il valore dei suoi testi, che potrebbe definirlo più cantautore che rapper, si evince fin dall’ascolto dei primi due dischi “Manuale del giovane nichilista” e “Non è il mio genere, il genere umano”, è con “Educazione Sabauda”, uscito il 27 novembre 2015, che la sua opera raggiunge l’apice. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Lo ha dimostrato vincendo il 1°premio della ll edizione del concorso per cantautori “Genova per Voi” e venendo selezionato per reinterpretare il brano “Buttare li qualcosa” dal “Festival Gaber”. Willie Peyote registra un crescente successo di pubblico e critica: dedicano a lui spazi i canali d’informazione più tradizionali (Tg3, Quelli che il Calcio di Rai 3, Radio 2, La Stampa, Repubblica, Rumore, Rolling Stone), e quelli di nuova generazione (a poche ore dalla sua uscita Educazione Sabauda era uno dei dischi più ascoltati su Spotify). Ma non è solo la cifra stilistica, a metà tra il rap e il cantautorato, a fare di Willie Peyote una felice eccezione nel panorama contemporaneo italiano, ma anche e soprattutto il contenuto dei suoi testi. Le sue liriche, infatti, danno un ritratto acuto e molto personale del presente in cui viviamo, offrono istantanee efficaci della società di oggi, ne immortalano le tendenze (”La dittatura dei non fumatori ) ironizzando sui suoi vizi (C’era una Vodka) e ne offrono una critica mai scontata, come nel brano “Io non sono razzista ma…”. Willie Peyote ha presentato dal vivo “Io non sono razzista ma…” nella trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Rai 3 ad aprile 2017. La promozione del disco “Educazione Sabauda” si è conclusa con il tour estivo 2017, che ha toccato 30 città italiane.
“Sindrome di Tôret” è il titolo del suo nuovo oncept album, in uscita il 6 ottobre per l’etichetta 451 con distribuzione Artist First. L’intero disco affronta il tema della libertà d’espressione e dei limiti della stessa, in un’epoca in cui la comunicazione è cambiata a causa della tecnologia.Con riferimenti e citazioni più o meno velate alla musica italiana degli ultimi quarant’anni, oltre al già menzionato Signor G., Willie Peyote delinea un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: capovolge il punto di vista collettivo e sviluppa un pensiero critico attraverso la provocazione e l’ironia. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili.
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Siamo giunti all’ora X.
E’ il primo capodanno bolognese made in Balera.
Non l’abbiamo mai fatto prima. E chissà se lo faremo ancora.
I vostri amici vanno a Londra, Berlino, Parigi, Milano o Bologna? Sciatina a Courmayeur? Snorkeling in Sharm el-Sheikh? E voi non potete muovervi da Bologna?
Non vi preoccupate non vi lasceremo soli!
AVANZI DI BALERA in “IL CAPODANNO DELL’ANNO”
Domenica 31 dicembre 2017 @LOCOMOTIV CLUB Bologna
Festeggiamo insieme una fine e un inizio.
E’ l’ultimo appuntamento prima del festival, Sotto il cielo di Fred – Premio Buscaglione, di cui Balera è linfa vitale. E visto ce le cose non accadono a caso.. esserci fa la differenza.
Il tutto, come da tradizione, accompagnato dal Gioco della love
Ingresso 15 euro riservato ai soci AICS
Locomotiv Club presenta Befana R’n’R Party:
La befana più R’n’R che ci sia. Una super band e many many djs per una notte a suon di musica anni 50 e primi 60! In consolle vedrete girare solo ed esclusivamente vinile!
Live:
King Lion & The Braves(ITA – 50’s Rock and Roll, Rockabilly & instrumentals, membri dei Goodfellas)
Dj Set Post live a Cura di Dj Buddy Morrow & Bologna Calibro 7 Pollici crew
Rock and Roll; Rhyhtm and Blues; Oldies; Blues; Pop Corn; Early Soul; Rockabilly Evergreen.
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> apertura porte ore 21:30
> inizio live ore 22:30
> ingresso 5 € + tessera AICS obbligatoria (8€)
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I Diaframma di Federico Fiumani, gruppo simbolo del rock italiano, presentano dal vivo il doppio album ” The Self Years, 1998 -2017″, un best che ripercorre gli ultimi 20 anni della loro carriera.
Il tour di sostegno a questa importante uscita discografica è denominato “Puttan Tour”.
“L’ Artista, a volte, preferise prostituirsi, è più sicuro”
F. Fiumani
BIOGRAFIA
I Diaframma sono un gruppo musicale formatosi a Firenze tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80. Ancora in attività dopo numerosi cambi di formazione e un temporaneo scioglimento, l’unico componente della formazione originale rimasto è il cantante, chitarrista e autore Federico Fiumani, perno da sempre della formazione. Agli esordi alla voce si sono avvicendati Nicola Vannini e Miro Sassolini.
Nel 1980, dopo la sostituzione di Salvatore Susini con Leandro Cicchi, fratello di Gianni, il gruppo cambia nome in Diaframma, ispirandosi al componente della macchina fotografica, e allacciando uno stretto rapporto con l’arte audiovisiva e con una certa letteratura simbolista. Le sonorità e i testi si affrancano dal punk, abbracciando tematiche più vicine a gruppi come The Cure e Joy Division. Nel 1981 conoscono Nicola Vannini e gli propongono di entrare nel gruppo come cantante. Nello stesso anno verrà pubblicato il 45 giri d’esordio Pioggia/Illusione Ottica, che riceverà ottima accoglienza da critica e pubblico. Seguiranno altri due singoli: Circuito chiuso (1982 e Altrove (Contempo Records, 1983).
Nel dicembre del 1983 il gruppo estromette, poco prima delle registrazioni dell’LP d’esordio Siberia, Nicola Vannini, per inserire come nuovo cantante Miro Sassolini. La svolta per la band fiorentina arriva nel 1984, grazie al produttore discografico Sergio Salaorni che cura la produzione artistica, gli arrangiamenti e le registrazioni di Siberia. Il disco verrà poi inserito al settimo posto tra i 100 dischi italiani più belli di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Stone. Nel 1984 i Diaframma vengono scritturati dalla neonata IRA Records, che include due loro brani (Siberia e Delorenzo) nella compilation manifesto dell’etichetta: Catalogue Issue, nella quale compaiono anche pezzi di Litfiba, Moda e Underground Life. Subito dopo esce l’LP Siberia, caratterizzato da una profonda impronta post-punk e da testi molto legati alle tematiche simboliste care alla new wave dell’epoca. Nel 1985 esce l’EP Amsterdam, in cui l’omonima canzone, tratta da Siberia, viene rivista e incisa in una nuova versione con i compagni di scuderia Litfiba, cantata da Piero Pelù e Miro Sassolini assieme. Nel lato B trovano posto Elena e Ultimo Boulevard, brani incisi dai soli Diaframma. Poco dopo la pubblicazione dell’EP, escono dal gruppo i fratelli Cicchi, rimpiazzati al basso da Leandro Braccini e alla batteria da Alessandro Raimondi. Con questa formazione il gruppo finisce la tournee di Siberia ed entra in studio nell’aprile del 1986 per registrare il 7″ Io ho in mente te, cover del brano dell’Equipe 84. Nell’ottobre dello stesso anno esce il loro secondo lavoro, 3 volte lacrime, molto più eclettico e maturo per testi e arrangiamenti, e che presenta una perfetto intreccio tra la musica e la potente voce di Miro Sassolini.
Boxe esce nel 1988, completamente autoprodotto, edito dalla Diaframma Records. Il disco purtroppo non riscontrerà il successo di pubblico e critica sperati, e nel dicembre del 1988 Federico Fiumani e Miro Sassolini decretano lo scioglimento del gruppo.
L’anno successivo Fiumani ingaggia però due nuovi elementi, Massimo Bandinelli al basso e Fabio Provazza alla batteria, e prendendosi in prima persona l’onere di cantare nel 1989 licenzia l’EP Gennaio. La Ricordi mette sotto contratto i nuovi Diaframma che, con Fiumani tornato all’apice della creatività, pubblicano nel 1990 In perfetta solitudine, prodotto da Vince Tempera. Divergenze con il management portano Fiumani a mettere fine al contratto. Nel 1991 il gruppo pubblica Da Siberia al prossimo week-end, compendio di vecchi brani riarrangiati e cantati da Ferderico Fiumani, con la presenza di due inediti. Il 1992 sancisce il ritorno dei Diaframma nel circuito indipendente con Anni luce, disco scarno e ruvido, che prosegue lo stile iniziato tre anni prima con Gennaio.
Due anni più tardi con Il ritorno dei desideri, prodotto da Gianni Maroccolo, il gruppo torna alla Contempo Records, e si avvale della collaborazione di Mara Redeghieri, Pino Gulli e numerosi altri artisti del Consorzio Produttori Indipendenti. Nello stesso anno esce il primo lavoro solista di Federico Fiumani, Confidenziale, la registrazione di un concerto dal vivo con solo chitarra e voce.
Le atmosfere rock de Il ritorno dei desideri vengono confermate anche nei successivi Non è tardi (1995) e Sesso e violenza (1996), così come lo stato di grazia della vena compositiva di Fiumani, sempre più solido leader del gruppo. Bisognerà attendere due anni per Scenari immaginari (1998), disco giudicato dai più sottotono, così come il seguente Coraggio da vendere del 1999.
Dopo l’uscita di un bootleg, Live al Rototom, e di una raccolta di inediti, Le canzoni perdute, nel 2001 con Il futuro sorride a quelli come noi, Fiumani ritrova l’ispirazione dei tempi migliori, per un lavoro che riprende alcune atmosfere e sonorità del periodo new wave di metà anni ’80. Al disco segue una reunion-lampo con Miro Sassolini, che porterà all’uscita della raccolta Sassolini sul fondo del fiume e ad un estemporaneo concerto celebrativo al Tenax di Firenze. Del 2002 esce l’appena meno ispirato I giorni dell’ira, seguito due anni dopo da Volume 13.
Grazie alla diffusione di internet, inizia una riscoperta di culto del gruppo fiorentino che porterà nel 2005 alla pubblicazione di Passato, presente, album contenente versioni inedite e remix di classici del passato interpretati tra gli altri da Subsonica, Madaski e Cristina Donà; e nel 2008 all’album tributo Il dono – Artisti vari interpretano i Diaframma contenente cover di artisti come Le luci della centrale elettrica, Dente, Marlene Kuntz, Tre allegri ragazzi morti, Zen Circus, ecc. Tra i due lavori di riscoperta il leader dei Diaframma trova spazio per il suo secondo disco da solista, Donne mie (2006). Nel frattempo arrivano l’irriverente e pungente Camminando sul lato selvaggio (2007) e l’ottimo Difficile da trovare (2009), cui seguirà una lunghissima serie di concerti con un seguito di pubblico forse mai riscontrato dal gruppo. Nel maggio 2011 viene pubblicato Live 09-04-2011 registrato dal vivo al Viper Theatre di Firenze e che vede ospiti Marcello Michelotti dei Neon, Andrea Chimenti e Miro Sassolini, che cantano due brani ciascuno.
Il 17 gennaio 2012 esce Niente di serio, che vede la partecipazione di Gianluca De Rubertis del duo Il Genio. Nel settembre 2013 esce Siberia Deluxe mentre un mese dopo è nei negozi il nuovo lavoro PRESO NEL VORTICE che vede la partecipazione di De Rubertis de Il Genio, Collini degli Offlaga Disco Pax, Gabrielli dei Calibro 35-Afterhours, dall’Australia dell’ex cantante dei Pankov Alex Spalk e di Michelotti dei Neon.
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Tante Anna
Dopo quasi un anno dalla registrazione esce il disco d’esordio dei Tante Anna. Tante Anna sono Alessandro Baronciani e Thomas Koppen. Chitarra, basso elettrico e batteria elettronica. Suonano scuri e sporchi. La loro musica suona un po’ dark, un po’ garage, con testi emo e batterie in loop fuori fase. Tra i loro gruppi di riferimento ci sono i Red Lorry e i Sister Of Mercy, ma anche Blank Dogs, Havah con cui hanno condiviso il loro primo split (sempre per To Lose La Track, che dio la preservi dall’estinzione), e tutta la scena shitgaze e newgaze di altre band oscure come Soviet Soviet e Be Forest.
Le canzoni in TA sono nove. Ascoltandole si ha la sensazione di rimanere sospesi in mezzo a dei rovi, prima di sprofondarci dentro sostenuti da pattern di batterie elettroniche che fanno brillare le casse del computer. Da ascoltare solamente in cuffia senza condividerli con nessuno.
TA il primo disco della band è stato registrato a Pesaro da Enrico Liverani, produttore e adesso terzo uomo nei Camillas. Uscirà il 15 aprile 2017 per la umbra To Lose La Track di Luca Benni.
Chinese Man live in ITALIA!
Bologna la città che vedrà impegnato il collettivo Francese, che con il proprio sound ha incendiato i palchi di tutto il mondo, grazie anche ad uno show audio/video che è pura espressione e spettacolo, unico nel suo genere.
Fautori di un groove ibrido e dalla sperimentazione tra i generi come Hip Hop, Funky, Breakbeat, Trip Hop e suoni meticci, dopo il successo dei precedenti tour che li ha visti collezionare un sold out dopo l’altro e forti dell’uscita del loro nuovo capolavoro “SHIKANTAZA”, torneranno nel nostro paese pessando da Bologna per una data imperdibile all’ Estragon Club!
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CHINESE MAN Bio:
Adorati da ogni parte del mondo per la loro capacità di mescolare hip hop, funk, trip hop, dance e suggestioni globali, tra i migliori scratcher ed interpreti della scena breakbeat, i Chinese Man
sono un collettivo francese che accorpa, sotto lo stesso tetto, djs, producers, musicisti, graphic designers e moviemakers, tutti devoti a diffondere ovunque la filosofia “Zen Spirit”, tra bassi supersonici e vecchi music samples, ricuciti abilmente sulle proprie produzioni per creare anche sul palco un viaggio audio/video a 360°.
Accompagnati sul palco dai rapper del gruppo A State Of Mind (A.S.M.), che vanta collaborazioni con i più grandi produttori e band della scena d’oltralpe e non come Wax Tailor e Deluxe, e da Youthstar, storico Mc della scena drum&bass mondiale, fresco del suo primo album da solista, i Chinese Man approdano anche in Italia con tre concerti, in apertura, ospiti d’eccezione gli Scratch Bandits Crew: Giovedì 18 Gennaio all’Hiroshima Mon Amour di Torino, Venerdì 19 Gennaio all’Estragon di Bologna e Sabato 20 Gennaio al Rivolta di Venezia.
Attivi dal 2004, dietro questo multietnico collettivo c’è l’omonima etichetta, Chinese Man Records, uno dei più importanti progetti di etichette indipendente d’Europa. Fieramente indipendente comincia (e continua da oltre dieci anni) a produrre musica apprezzata in tutto il mondo lanciando artisti come i Deluxe, Scratch Bandits Crew, Taiwan Mc, Youthstar e molti altri. Dietro il collettivo Chinese Man, nato anch’esso nel 2004, troviamo High Ku, Sly e Zè Mateo, i tre pilastri a cui si aggiungono di volta in volta vari collaboratori. Instancabili guerrieri del sound, tre membri realizzano due edizioni di The Groove Sessions, Vol. 1 nel 2007 (che contiene la super hit I’ve Got That Tune, brano scelto dalla Mercedes-Benz per una sua campagna pubblicitaria) e Vol. 2 nel 2009, a cui fa seguito un live DVD. Il 2011 è la volta dell’acclamato Racing With The Sun, e l’anno dopo ne esce il remix album Remix With The Sun. Un lungo
quanto glorioso tour dà poi luce al CD/DVD Live A’ La Cigale nel 2013, seguito nel 2014 dal Vol. 3 di The Groove Sessions e all’EP Once Upon A Time che vede la partecipazione tra gli altri della storica voce reggae Johnny Osborne. In occasione dei dieci anni di attività (e dei dieci anni di label), i Chinese Man allargano lo spettro delle loro collaborazioni andando ad includere nuove figure che negli anni sono state fonte di ispirazione per High Ku, Sly e Zè Mateo. Nel 2015 pubblicano l’album “The Journey”, anticipato dall’EP Sho-Bro. Il 2017 è l’anno di uno dei lavori più maturi del trio francese, “Shikantaza”, un vero e proprio viaggio musicale, fisico ed introspettivo della band nella cultura e filosofia asiatica ed indiana. “Shikantaza” è un termine utilizzato nelle scuole Zen e buddiste e letteralmente significa “nothing but (shikan) precisely (da) sitting (za)”, descrivendo l’attitudine adottata durante la meditazione zen. La prima traccia, Shikantaza, è aperta dal kargyraa, tipico canto di gola mongolo e tuvano, e presenta molte influenze e suoni che sono tipici della musica dell’Estremo Oriente. Segue “Liar”, la hit dell’album in collaborazione con Kendra Morris, e si prosegue in un viaggio musicale unico capace di spaziare senza soluzione di continuità tra hip hop, rap, funk, break, dance: un “indi groove”, per citare un loro classico, difficilmente richiudibile in definizioni di genere.
www.chinesemanrecords.com – www.facebook.com/
Venerdì 19 Gennaio è The Party!
Sul binario del LOCOMOTIV CLUB Bologna arriva un treno carico di Regaz: si fa Balotta tutta la notte nell’evento 100% bulgnais: impezzi, slumate, prese, cartole, bazze, bresche saranno i protagonisti della serata… perchè il Regaz di Bolo non festeggia, fa Baldoria!
DJ SET LIVE
In apertura Aksel Crimson
A seguire TEPPA BROS. dagli Lo Stato Sociale
Allora, ti sta salendo la fotta?
ENTRA IN LISTA E RISPARMIA ALL’INGRESSO:
5€ di ingresso se ti registri in lista al seguente link:
> http://ilregazdibolo.com/
Altrimenti Ingresso intero 8€
> tessera AICS obbligatoria (8€)
Il Regaz di Bolo – Info Evento:
supporto@ilregazdibolo.com
Siccome siamo e siete sopravvissuti al Capodanno dell’anno, eccoci di nuovo qua! Non potete dire che ci facciamo desiderare.
Questa Balera sarà speciale, e non accettiamo scuse dovete venire tutti.
Proprio tutti.
Forse voi, cari fratelli bolognesi, non sapete che Balera nasce, vive ma soprattutto vegeta per sostenere e finanziare Sotto il cielo di Fred – Premio Buscaglione.
Questa Balera, per l’appunto, aprirà con le qualificazioni del Premio Buscaglione. Ciò vuol dire 7 artisti bravissimi che si esibiranno prima della serata balerina per passare le selezioni per le finali torinesi di marzo.
Per voi una bella occasione di scoprire tanta nuova musica di qualità prima di sudare in pista con Balera.
Se in questi anni avete imparato a volerci bene, vogliatecene di più, e fate in modo di arrivare presto per i live, fate sentire alle band in gara la buena onda del pubblico bolognese.