Archivio eventi

Dic
9
Sab
AMP FIDDLER @ Locomotiv Club
Dic 9@23:00

Col quarto lavoro in studio, intitolato Amp Dog Knights, Amp Fiddler ritorna sull’etichetta Mahogani Music del suo concittadino di Detroit Moodymann, luminare di techno e house con cui ha co-curato le 13 nuove tracce. E’ stato registrato nel suo basement studio “Camp Amp” a Detroit, ed è un’altra possibilità di godere delle vibrazioni di un maestro che ha imparato a suonare il suo strumento con George Clinton. “Quelli erano musicisti incredibili, nessun altro aveva uno stile del genere; tutti gli altri erano semplicemente merda. Suonavano ritmi che nessun altro suonava” dice Amp.

In un mare di imitazioni finalmente un pò di funk autentico direttamente dal cuore di Detroit.
D’altra parte non suoni con due dei più grandi gruppi di RnB mai creati (cioè Enchantment e Parliament / Funkadelic), non insegni a J Dilla come utilizzare l’MPC60 facendone da mentore e non vai a scrivere e registrare musica con gente come Prince e Seal senza sapere come creare musica soul estremamente figa.

L’album, in uscita il 10 Novembre, è stato finora supportato da BBC Radio 1, BBC 6 Music, Mixmag, Okay Player, Resident Advisor, Afro Punk e altro ancora.

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http://www.ampfiddler.com/

Dic
13
Mer
KETAMA 126, special guest PRETTY SOLERO @ Locomotiv Club
Dic 13@20:30

Ketama Centoventisei è senza dubbio il nuovo astro della scena trap italiana, membro cardine della crew capitolina Love Gang con Carl Brave x Franco126 e Pretty Solero 126, che sta spopolando con enorme successo a livello nazionale.
Il rapper e producer romano ci presenterà dal vivo il suo ultimo album “Oh Madonna”, anticipato dal super singolo “Giovane e Selvaggio”, già osannato da critica e pubblico che lo sta consacrando tra i i nuovi talenti più freschi ed interessanti in Italia.
Guarda “Giovane e selvaggio”: http://bit.ly/2ixyTMQ

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Dic
14
Gio
SOLD OUT – COEZ @ ESTRAGON @ Esteagon Club
Dic 14@20:30

E’ uscito lo scorso 5 maggio “FACCIO UN CASINO” il nuovo atteso disco di COEZ. Si tratta del quarto album dell’artista romano, capace di muoversi nei terreni del pop e del rap con grande disinvoltura. Il disco rivendica una scelta discografica di completa indipendenza. Il disco, prodotto dallo stesso COEZ insieme a NiCCOLÒ CONTESSA (I Cani) e SINE, contiene dodici tracce schiette, intime, capaci di descrivere sentimenti come l’amore, l’amicizia, in maniera diretta ed emozionante. Tre i featuring presenti nel disco: GEMELLO (su Taciturnal), GEMITAIZ (Occhiali scuri), LUCCI (Un sorso d’ipa) Lo stile di Coez ha conquistato pubblico e critica, unendone i consensi e decretandolo come uno dei più originali esponenti di un moderno cantautorato che sa evocare un immaginario di grande forza. Il disco è stato anticipato dal brano omonimo – scritto da Coez e Niccolò Contessa, che è stato lanciato con grande successo su Spotify lo scorso 10 marzo, entrando subito nella playlist top 50 e rimanendo per dieci giorni al primo posto della Viral 50, superando i 400.000 stream in poco più di due settimane. Il video di “Faccio un casino” ha superato le 200.000 visualizzazioni in poco più 48 ore.

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THE WINSTONS & MARCO FASOLO (Jennifer Gentle) play The Piper At The Gates Of Dawn (1967) on 50th Anniversary @ Locomotiv Club
Dic 14@21:30

THE WINSTONS & MARCO FASOLO (Jennifer Gentle)
play The Piper At The Gates Of Dawn (1967)
on 50th Anniversary

Enrico Gabrielli: voce / tastiere
Lino Gitto: voce / batteria
Roberto Dell’Era: voce / basso
Marco Fasolo: voce / chitarre

…”nessuno in Italia ha tentato di mettere in piedi ed omaggiare con consapevolezza di mezzi uno delle pietre miliari del garage psichedelico quale è The Piper.. di quei Pink Floyd che vissero un incendiaria stagione che permise di portare in superficie il vero underground, il linguaggio di sabotaggio musicale e culturale nelle mani degli ascoltatori main stream, degli intellettuali, dei freaks e dei conservatori ideologici. Quei Floyd furono irripetibili e brevi come la concentrazione e la felicità di Barrett.
Non vorrei essere nei panni dei Winstons e Marco Fasolo (leader degli storici Jennifer Gentle) che intendono riprodurre non il disco ma la forza emotiva, quella condizione dell essere musicisti, come se l avessero scritto loro. God bless them .
With onner Love

Dic
15
Ven
SOLD OUT – WILLIE PEYOTE LIVE AT MURATO! @ Locomotiv Club
Dic 15@20:30

Al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, si è affermato nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo. La sua penna, sottile e acuta, insieme alle scelte musicale versatili e raffinate, ne fanno un artista capace di raggiungere un pubblico vasto quanto variegato, trascendendo i limiti del genere a cui appartiene. Se il valore dei suoi testi, che potrebbe definirlo più cantautore che rapper, si evince fin dall’ascolto dei primi due dischi “Manuale del giovane nichilista” e “Non è il mio genere, il genere umano”, è con “Educazione Sabauda”, uscito il 27 novembre 2015, che la sua opera raggiunge l’apice. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Lo ha dimostrato vincendo il 1°premio della ll edizione del concorso per cantautori “Genova per Voi” e venendo selezionato per reinterpretare il brano “Buttare li qualcosa” dal “Festival Gaber”. Willie Peyote registra un crescente successo di pubblico e critica: dedicano a lui spazi i canali d’informazione più tradizionali (Tg3, Quelli che il Calcio di Rai 3, Radio 2, La Stampa, Repubblica, Rumore, Rolling Stone), e quelli di nuova generazione (a poche ore dalla sua uscita Educazione Sabauda era uno dei dischi più ascoltati su Spotify). Ma non è solo la cifra stilistica, a metà tra il rap e il cantautorato, a fare di Willie Peyote una felice eccezione nel panorama contemporaneo italiano, ma anche e soprattutto il contenuto dei suoi testi. Le sue liriche, infatti, danno un ritratto acuto e molto personale del presente in cui viviamo, offrono istantanee efficaci della società di oggi, ne immortalano le tendenze (”La dittatura dei non fumatori ) ironizzando sui suoi vizi (C’era una Vodka) e ne offrono una critica mai scontata, come nel brano “Io non sono razzista ma…”. Willie Peyote ha presentato dal vivo “Io non sono razzista ma…” nella trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Rai 3 ad aprile 2017. La promozione del disco “Educazione Sabauda” si è conclusa con il tour estivo 2017, che ha toccato 30 città italiane.

“Sindrome di Tôret” è il titolo del suo nuovo oncept album, in uscita il 6 ottobre per l’etichetta 451 con distribuzione Artist First. L’intero disco affronta il tema della libertà d’espressione e dei limiti della stessa, in un’epoca in cui la comunicazione è cambiata a causa della tecnologia.Con riferimenti e citazioni più o meno velate alla musica italiana degli ultimi quarant’anni, oltre al già menzionato Signor G., Willie Peyote delinea un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: capovolge il punto di vista collettivo e sviluppa un pensiero critico attraverso la provocazione e l’ironia. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili.

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Dic
16
Sab
WILLIE PEYOTE live at MURATO! – Seconda data @ Locomotiv Club
Dic 16@20:30

Al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, si è affermato nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo. La sua penna, sottile e acuta, insieme alle scelte musicale versatili e raffinate, ne fanno un artista capace di raggiungere un pubblico vasto quanto variegato, trascendendo i limiti del genere a cui appartiene. Se il valore dei suoi testi, che potrebbe definirlo più cantautore che rapper, si evince fin dall’ascolto dei primi due dischi “Manuale del giovane nichilista” e “Non è il mio genere, il genere umano”, è con “Educazione Sabauda”, uscito il 27 novembre 2015, che la sua opera raggiunge l’apice. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Lo ha dimostrato vincendo il 1°premio della ll edizione del concorso per cantautori “Genova per Voi” e venendo selezionato per reinterpretare il brano “Buttare li qualcosa” dal “Festival Gaber”. Willie Peyote registra un crescente successo di pubblico e critica: dedicano a lui spazi i canali d’informazione più tradizionali (Tg3, Quelli che il Calcio di Rai 3, Radio 2, La Stampa, Repubblica, Rumore, Rolling Stone), e quelli di nuova generazione (a poche ore dalla sua uscita Educazione Sabauda era uno dei dischi più ascoltati su Spotify). Ma non è solo la cifra stilistica, a metà tra il rap e il cantautorato, a fare di Willie Peyote una felice eccezione nel panorama contemporaneo italiano, ma anche e soprattutto il contenuto dei suoi testi. Le sue liriche, infatti, danno un ritratto acuto e molto personale del presente in cui viviamo, offrono istantanee efficaci della società di oggi, ne immortalano le tendenze (”La dittatura dei non fumatori ) ironizzando sui suoi vizi (C’era una Vodka) e ne offrono una critica mai scontata, come nel brano “Io non sono razzista ma…”. Willie Peyote ha presentato dal vivo “Io non sono razzista ma…” nella trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Rai 3 ad aprile 2017. La promozione del disco “Educazione Sabauda” si è conclusa con il tour estivo 2017, che ha toccato 30 città italiane.

“Sindrome di Tôret” è il titolo del suo nuovo oncept album, in uscita il 6 ottobre per l’etichetta 451 con distribuzione Artist First. L’intero disco affronta il tema della libertà d’espressione e dei limiti della stessa, in un’epoca in cui la comunicazione è cambiata a causa della tecnologia.Con riferimenti e citazioni più o meno velate alla musica italiana degli ultimi quarant’anni, oltre al già menzionato Signor G., Willie Peyote delinea un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: capovolge il punto di vista collettivo e sviluppa un pensiero critico attraverso la provocazione e l’ironia. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili.

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Dic
31
Dom
AVANZI DI BALERA – Il Capodanno dell’anno @ Locomotiv Club
Dic 31 2017@23:59

Siamo giunti all’ora X.
E’ il primo capodanno bolognese made in Balera.
Non l’abbiamo mai fatto prima. E chissà se lo faremo ancora.

I vostri amici vanno a Londra, Berlino, Parigi, Milano o Bologna? Sciatina a Courmayeur? Snorkeling in Sharm el-Sheikh? E voi non potete muovervi da Bologna?
Non vi preoccupate non vi lasceremo soli!

AVANZI DI BALERA in “IL CAPODANNO DELL’ANNO”
Domenica 31 dicembre 2017 @LOCOMOTIV CLUB Bologna
Festeggiamo insieme una fine e un inizio.

E’ l’ultimo appuntamento prima del festival, Sotto il cielo di Fred – Premio Buscaglione, di cui Balera è linfa vitale. E visto ce le cose non accadono a caso.. esserci fa la differenza.

Il tutto, come da tradizione, accompagnato dal Gioco della love

Ingresso 15 euro riservato ai soci AICS

Gen
5
Ven
SOLD OUT – VITALIC @ Locomotiv Club
Gen 5@21:30
Gen
6
Sab
Befana Rock n’Roll Party: King Lion & The Braves @ Locomotiv Club
Gen 6@21:30

Locomotiv Club presenta Befana R’n’R Party:

La befana più R’n’R che ci sia. Una super band e many many djs per una notte a suon di musica anni 50 e primi 60! In consolle vedrete girare solo ed esclusivamente vinile!

Live:
King Lion & The Braves(ITA – 50’s Rock and Roll, Rockabilly & instrumentals, membri dei Goodfellas)

Dj Set Post live a Cura di Dj Buddy Morrow & Bologna Calibro 7 Pollici crew
Rock and Roll; Rhyhtm and Blues; Oldies; Blues; Pop Corn; Early Soul; Rockabilly Evergreen.
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> apertura porte ore 21:30
> inizio live ore 22:30
> ingresso 5 € + tessera AICS obbligatoria (8€)
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Gen
12
Ven
DIAFRAMMA @ Locomotiv Club
Gen 12@21:30

I Diaframma di Federico Fiumani, gruppo simbolo del rock italiano, presentano dal vivo il doppio album ” The Self Years, 1998 -2017″, un best che ripercorre gli ultimi 20 anni della loro carriera.

Il tour di sostegno a questa importante uscita discografica è denominato “Puttan Tour”.

“L’ Artista, a volte, preferise prostituirsi, è più sicuro”
F. Fiumani

BIOGRAFIA
I Diaframma sono un gruppo musicale formatosi a Firenze tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80. Ancora in attività dopo numerosi cambi di formazione e un temporaneo scioglimento, l’unico componente della formazione originale rimasto è il cantante, chitarrista e autore Federico Fiumani, perno da sempre della formazione. Agli esordi alla voce si sono avvicendati Nicola Vannini e Miro Sassolini.
Nel 1980, dopo la sostituzione di Salvatore Susini con Leandro Cicchi, fratello di Gianni, il gruppo cambia nome in Diaframma, ispirandosi al componente della macchina fotografica, e allacciando uno stretto rapporto con l’arte audiovisiva e con una certa letteratura simbolista. Le sonorità e i testi si affrancano dal punk, abbracciando tematiche più vicine a gruppi come The Cure e Joy Division. Nel 1981 conoscono Nicola Vannini e gli propongono di entrare nel gruppo come cantante. Nello stesso anno verrà pubblicato il 45 giri d’esordio Pioggia/Illusione Ottica, che riceverà ottima accoglienza da critica e pubblico. Seguiranno altri due singoli: Circuito chiuso (1982 e Altrove (Contempo Records, 1983).
Nel dicembre del 1983 il gruppo estromette, poco prima delle registrazioni dell’LP d’esordio Siberia, Nicola Vannini, per inserire come nuovo cantante Miro Sassolini. La svolta per la band fiorentina arriva nel 1984, grazie al produttore discografico Sergio Salaorni che cura la produzione artistica, gli arrangiamenti e le registrazioni di Siberia. Il disco verrà poi inserito al settimo posto tra i 100 dischi italiani più belli di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Stone. Nel 1984 i Diaframma vengono scritturati dalla neonata IRA Records, che include due loro brani (Siberia e Delorenzo) nella compilation manifesto dell’etichetta: Catalogue Issue, nella quale compaiono anche pezzi di Litfiba, Moda e Underground Life. Subito dopo esce l’LP Siberia, caratterizzato da una profonda impronta post-punk e da testi molto legati alle tematiche simboliste care alla new wave dell’epoca. Nel 1985 esce l’EP Amsterdam, in cui l’omonima canzone, tratta da Siberia, viene rivista e incisa in una nuova versione con i compagni di scuderia Litfiba, cantata da Piero Pelù e Miro Sassolini assieme. Nel lato B trovano posto Elena e Ultimo Boulevard, brani incisi dai soli Diaframma. Poco dopo la pubblicazione dell’EP, escono dal gruppo i fratelli Cicchi, rimpiazzati al basso da Leandro Braccini e alla batteria da Alessandro Raimondi. Con questa formazione il gruppo finisce la tournee di Siberia ed entra in studio nell’aprile del 1986 per registrare il 7″ Io ho in mente te, cover del brano dell’Equipe 84. Nell’ottobre dello stesso anno esce il loro secondo lavoro, 3 volte lacrime, molto più eclettico e maturo per testi e arrangiamenti, e che presenta una perfetto intreccio tra la musica e la potente voce di Miro Sassolini.
Boxe esce nel 1988, completamente autoprodotto, edito dalla Diaframma Records. Il disco purtroppo non riscontrerà il successo di pubblico e critica sperati, e nel dicembre del 1988 Federico Fiumani e Miro Sassolini decretano lo scioglimento del gruppo.
L’anno successivo Fiumani ingaggia però due nuovi elementi, Massimo Bandinelli al basso e Fabio Provazza alla batteria, e prendendosi in prima persona l’onere di cantare nel 1989 licenzia l’EP Gennaio. La Ricordi mette sotto contratto i nuovi Diaframma che, con Fiumani tornato all’apice della creatività, pubblicano nel 1990 In perfetta solitudine, prodotto da Vince Tempera. Divergenze con il management portano Fiumani a mettere fine al contratto. Nel 1991 il gruppo pubblica Da Siberia al prossimo week-end, compendio di vecchi brani riarrangiati e cantati da Ferderico Fiumani, con la presenza di due inediti. Il 1992 sancisce il ritorno dei Diaframma nel circuito indipendente con Anni luce, disco scarno e ruvido, che prosegue lo stile iniziato tre anni prima con Gennaio.
Due anni più tardi con Il ritorno dei desideri, prodotto da Gianni Maroccolo, il gruppo torna alla Contempo Records, e si avvale della collaborazione di Mara Redeghieri, Pino Gulli e numerosi altri artisti del Consorzio Produttori Indipendenti. Nello stesso anno esce il primo lavoro solista di Federico Fiumani, Confidenziale, la registrazione di un concerto dal vivo con solo chitarra e voce.
Le atmosfere rock de Il ritorno dei desideri vengono confermate anche nei successivi Non è tardi (1995) e Sesso e violenza (1996), così come lo stato di grazia della vena compositiva di Fiumani, sempre più solido leader del gruppo. Bisognerà attendere due anni per Scenari immaginari (1998), disco giudicato dai più sottotono, così come il seguente Coraggio da vendere del 1999.
Dopo l’uscita di un bootleg, Live al Rototom, e di una raccolta di inediti, Le canzoni perdute, nel 2001 con Il futuro sorride a quelli come noi, Fiumani ritrova l’ispirazione dei tempi migliori, per un lavoro che riprende alcune atmosfere e sonorità del periodo new wave di metà anni ’80. Al disco segue una reunion-lampo con Miro Sassolini, che porterà all’uscita della raccolta Sassolini sul fondo del fiume e ad un estemporaneo concerto celebrativo al Tenax di Firenze. Del 2002 esce l’appena meno ispirato I giorni dell’ira, seguito due anni dopo da Volume 13.
Grazie alla diffusione di internet, inizia una riscoperta di culto del gruppo fiorentino che porterà nel 2005 alla pubblicazione di Passato, presente, album contenente versioni inedite e remix di classici del passato interpretati tra gli altri da Subsonica, Madaski e Cristina Donà; e nel 2008 all’album tributo Il dono – Artisti vari interpretano i Diaframma contenente cover di artisti come Le luci della centrale elettrica, Dente, Marlene Kuntz, Tre allegri ragazzi morti, Zen Circus, ecc. Tra i due lavori di riscoperta il leader dei Diaframma trova spazio per il suo secondo disco da solista, Donne mie (2006). Nel frattempo arrivano l’irriverente e pungente Camminando sul lato selvaggio (2007) e l’ottimo Difficile da trovare (2009), cui seguirà una lunghissima serie di concerti con un seguito di pubblico forse mai riscontrato dal gruppo. Nel maggio 2011 viene pubblicato Live 09-04-2011 registrato dal vivo al Viper Theatre di Firenze e che vede ospiti Marcello Michelotti dei Neon, Andrea Chimenti e Miro Sassolini, che cantano due brani ciascuno.
Il 17 gennaio 2012 esce Niente di serio, che vede la partecipazione di Gianluca De Rubertis del duo Il Genio. Nel settembre 2013 esce Siberia Deluxe mentre un mese dopo è nei negozi il nuovo lavoro PRESO NEL VORTICE che vede la partecipazione di De Rubertis de Il Genio, Collini degli Offlaga Disco Pax, Gabrielli dei Calibro 35-Afterhours, dall’Australia dell’ex cantante dei Pankov Alex Spalk e di Michelotti dei Neon.

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Tante Anna
Dopo quasi un anno dalla registrazione esce il disco d’esordio dei Tante Anna. Tante Anna sono Alessandro Baronciani e Thomas Koppen. Chitarra, basso elettrico e batteria elettronica. Suonano scuri e sporchi. La loro musica suona un po’ dark, un po’ garage, con testi emo e batterie in loop fuori fase. Tra i loro gruppi di riferimento ci sono i Red Lorry e i Sister Of Mercy, ma anche Blank Dogs, Havah con cui hanno condiviso il loro primo split (sempre per To Lose La Track, che dio la preservi dall’estinzione), e tutta la scena shitgaze e newgaze di altre band oscure come Soviet Soviet e Be Forest.
Le canzoni in TA sono nove. Ascoltandole si ha la sensazione di rimanere sospesi in mezzo a dei rovi, prima di sprofondarci dentro sostenuti da pattern di batterie elettroniche che fanno brillare le casse del computer. Da ascoltare solamente in cuffia senza condividerli con nessuno.
TA il primo disco della band è stato registrato a Pesaro da Enrico Liverani, produttore e adesso terzo uomo nei Camillas. Uscirà il 15 aprile 2017 per la umbra To Lose La Track di Luca Benni.


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