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Come in una traduzione concreta e in uno sviluppo ulteriore delle teorie di Marshall McLuhan sulla connessione tra dinamiche associative dell’uomo e il mezzo utilizzato in sé, viaggiatori come Donald Buchla, Suzanne Ciani, Morton Subotnick, Pauline Oliveros e Charles Cohen hanno tutti lavorato per indagare le possibili risposte sul come portare del contenuto emotivo, caldo ed emozionale all’interno di suoni creati e processati solo con la fredda sintesi elettronica. Considerando tutte le possibili combinazioni di “come” e “cosa” che possono essere generate ancora, e il modo in cui esse possono combinarsi interagendo fra loro, siamo davvero ancora nella primissima parte di questo viaggio. Ogni compositore elettronica cerca la sua risposta a questa sfida continuamente in divenire: risposte che sono influenzate dalle scelta su quale strumentazione usare, sul come utilizzarla e anche dalle proprie personali inclinazioni estetiche. L’ultimo arrivato in questo novero di grandi viaggiatori è Alessandro Cortini.
Nato in Italia (24 maggio 1976), nel suo arrivare negli Stati Uniti nel 1998 per seguire la sua carriera da musicista Alessandro Cortini è stato profondamente colpito da questa forma d’arte peculiarmente americana. Il Buchla Music Easel è diventato immediatamente uno dei mezzi d’espressione preferiti per dare forma alla sua particolarissima – e sempre in espansione – visione estetica. Forgiata dai suoi esperimenti su come il lavorare per sottrazione possa rendere ancora più incisiva e decisiva la sua voce espressiva e scritta nell’arco di un solo mese con l’aiuto dell’Easel, la serie “Forse” si è sviluppata nel periodo in cui stava parallelamente lavorando assieme ai Nine Inch Nails alla scrittura e all’esecuzione di “Ghost I-IV”, trovando alla fine realizzazione concreta in un doppio lp uscito su Important Records. Alessando è sempre stato molto impegnato nel lavorare con la strumentazione elettronica: spesso l’ha usata anche per implementare parti inizialmente scritte ed eseguite per chitarra nelle sue collaborazioni con Nine Inch Nails e How To Destroy Angels, lavorando anche sotto il moniker SONOIO; ma le sue uscite costruite utilizzando il sistema Buchla e altri sintetizzatori, ricche e notevoli anche per varietà di soluzioni scelte, hanno davvero posto il suo alfabeto espressivo in una categoria diversa, unica, specialissima, in un rapporto sempre più stretto e perfetto con quelli che lui chiama “gli altri membri della band” – ovvero le sue strumentazioni in costante espansione (e frequentemente ricombinate).
La serie di release “Sonno”, uscita per la Hospital Productions di Dominick Fernow, è un delizioso scrigno di congegni – ad emozioni trattenute, ma con derive strane ed imprevedibili – costruiti in un gioco continuo col Roland MC 202, sviluppato uscendo completamente dai canoni standard solitamente utilizzati nell’approcciarsi “seriamente” a questo tipo di strumentazione. Con “Skarn” invece (uscito nel 2014 per la Avian di Shifted, uno dei migliori sperimentatori techno-oriented in circolazione), Cortini dimostra ancora una volta le sue incredibili abilità nel travalicare steccati e trovare nuove soluzioni sonore: il suo dialogo col Metasonix dà forma ad un viaggio dove ci si approccia, con profondità emotiva e sempre in forme non convenzionali, al linguaggio più strettamente techno. Altre sortite sotto l’identità Slumberman, assieme alla label CLR di Chris Liebing o assieme alla Panzerkreuz (sub-label dell’olandese Bunker), hanno decisamente contribuito a rendere sempre più consistente e cruciale il profilo di Alessandro all’interno della scena elettronica contemporanea: in un rapporto artistico coerente ed intenso coi grandi maestri che lo hanno preceduto, ma con una rilevanza viva e pulsante agli occhi di tutta la scena contemporanea – con l’inevitabile conseguenza di diventare così una voce sempre più decisiva ed influente.
Matteo Vallicelli
Matteo Vallicelli è il batterista dei Soft Moon, con cui ha suonato in tutto il mondo, compreso un tour di spalla ai Depeche Mode. Esordisce con il suo album solista il 3 febbraio, su Captured Tracks, etichetta culto di Brooklyn che negli anni ha lanciato Mac DeMarco, DIIV, Beach Fossils, e gli stessi Soft Moon tra i mille altri.
Primo è un disco bellissimo, sognante, psichedelico e dilatato, che porta in un’altra dimensione. E’ il risultato dell’intricato viaggio introspettivo di un compositore che ha scelto la dimensione elettronica virandola in chiave psichedelica, sperimentando con synth, loops e drum machines, paradossalmente senza indulgere sull’elemento percussivo, in senso quasi liberatorio.
Il rapper irlandese Rejjie Snow è cresciuto nel nord di Dublino e scrive rime da quando è solo un ragazzino. Dopo essersi trasferito in Georgia a diciassette anni per una borsa di studio di calcio, decide di concentrarsi sulla musica e produrre il suo primo lavoro “Rejovich”. Il suo stile surreale e la sua sfrontata eloquenza gli fanno raggiungere rapidamente oltre 6,4 milioni di ascolti. Due anni più tardi arriva “All Around the World” via Honeymoon, vero e proprio debutto internazionale. Prodotto da Cam O’bi (Chance the Rapper, Vic Mensa), il video ha per protagonista Lily-Rose Depp – figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis. “Blakkst Skn”, il suo secondo singolo, è stato prodotto da Kaytranada e Rae Morris via Honeymoon (US) / Hometown (UK).
Il rapper irlandese che sta collezionando sold out in tutto il Regno Unito, ha da poco rilasciato il suo nuovo singolo “Virgo”. Prodotto dal vincitore del Grammy Award Rahki (Kendrick Lamar, Syd the Kid, Eminem), il brano, insieme a “Flexin (feat. Ebenezer)” e “Crooked Cops”, è contenuto nel tanto atteso album d’esordio “Dear Annie”, in uscita a fine anno. Il successo arriva nel 2015 con “All Around the World”, brano acclamato dalla critica – i-D, The Fader, Vogue, Billboard, Elle, e Nylon – e il cui video, con protagonista Lily-Rose Depp, ottiene oltre 1 milione di visualizzazioni su YouTube.
In tour con Action Bronson, Kendrick Lamar, Flying Lotus, MF Doom e Ryan Hemsworth, tra i suoi fan si annoverano Madonna, Chloe Grace Moretz, A$AP Mob, Odd Future e Skepta
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“SUPER”
IL NUOVO DISCO DI INEDITI
(Woodworm Label/distr.Audioglobe e Artist First)
“SUPER” è il titolo del nuovo atteso disco di inediti di PALETTI, in uscita il 26 gennaio per Woodworm Label.
Cresciuto musicalmente a Soho, Londra, Paletti lavora al fianco di personalità come Ridley Scott, Paolo Sorrentino, Gary Oldman, Goran Bregovic, Iggy Pop e Groove Armada, nella Post Production House “Zound“ e, a Roma, con la Fox International in qualità di compositore.
Paletti è anche l’autore della canzone “Ma che ci faccio qui”, cantata da Mina e Celentano, e contenuta nell’album “Le migliori” del 2016.
“SUPER” è il suo terzo disco di inediti (due album e un ep) e racconta, con undici canzoni dal sapore inaspettato, le molteplici sfaccettature della sua anima incoerente, parla della condizione umana e delle sue contraddizioni. Un’esperienza musicale che va ben oltre il cantautorato e il synth pop e mette le basi per un electro pop raffinato, che affonda le sue radici nella musica d’autore, per un risultato più che mai attuale.
L’album è stato anticipato da due singoli e video, “La notte è giovane” e “Nonostante tutto”, quest’ultimo pubblicato in anteprima su Rollingstone.it
Link a “La notte è giovane”: https://youtu.be/
Link a “Nonostante tutto”: https://youtu.be/
PALETTI PARLA DEL DISCO “SUPER”
Non importa che tu sia un calciatore, un insegnante o un musicista, qualunque cosa tu faccia fai del tuo meglio e un giorno rimarrai sorpreso da te stesso
Il Socrates della copertina, per esempio, non era soltanto un calciatore raffinato, ma anche un medico, un attivista politico (suo all’80% il passaggio del Brasile da una dittatura militare alla democrazia), un padre, un bohemien, un cantante, un filosofo e un leader carismatico, ma anche una persona con le sue debolezze, che ha però saputo accettare nonostante la loro complessità. Anche l’amore non è cosa semplice da definire, infatti non si deve analizzarlo, bisogna viverlo, nel bene e nel male, con coraggio. Un disco multicolore, ci sono tutte le anime di Paletti e a volte persino si pestano i piedi, ma è sostanzialmente quello il bello della diretta, l’incoerenza fa parte di noi e questo disco riesce a renderla una verità solida e imprescindibile e solo abbracciandola potremmo essere Super.
Ci siamo è arrivato il Giovedì dove riapre la macchina del tempo.
Il Swing Thing torna a sorpresa per essere una cosa sola: beneducato divertimento in stile anni ’30 con slancio electro-swing!
Per celebrare il grande ritorno del party format che ha infiammato palazzo Gnudi e altre celebri location, portiamo sul palco del locomotiv i Swingrowers.
Una band di calibro internazionale che ha visto importanti collaborazioni con artisti del calibro di Parov Stelar o dei Caravan Palace!
Ascoltare per credere:
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❖▬ A BREVE INFO SULLA LINEUP ▬❖
☛ Il concerto inizierà alle 22:15
☛ a seguire festa electro swing fino a mattina
☛ Ingresso con tessera AICS(si può fare in loco)
DJ SET A SORPRESA CON DUE ASTRI NASCENTI DELLA SCENA ELECTRO SWING INTERNAZIONALE
❖▬ DRESSCODE CONSIGLIATO ▬❖
Anni 20 e 30, Safari, Sollevatore di pesi, Tesla, Flapper, Mimo, Swing, Tip Tap, Gangster, Strillone, Stanlio e Ollio, Charlie Chaplin, Virginia Katherine McMath
Swing Thing è un party format ideato e prodotto da
Jakewalkers Society
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Questa data è stata possibile grazie alla collaborazione con:
Freshly Squeezed
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Dj Farrapo
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La produzione ringrazia i ragazzi di Swingin’Town
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Clap Clap (Cristiano Crisci), tra i più interessanti talenti della scena elettronica italiana, torna con il suo secondo album per Black Acre, seguito del coloratissimo esordio ‘Tayi Bebba’. ‘A Thousand Skies’ porta sul dance floor diversi stili e ispirazioni, ridisegnando i ritmi della tradizione globale del vecchio mondo, hip hop, footwork di Chicago, drum and bass inglese e house.
‘A Thousand Skies’ arriva a due anni di distanza da ‘Tayi Bebba’, realizzato come l’ipotetica colonna sonora di un viaggio su un’isola deserta. Il nuovo lavoro di Cristiano combina sample e registrazioni live di strumenti suonati da Clap! Clap! e dai suoi collaboratori come il cantante folk sudafricano Bongewize Mabandla, John Wizards e OY. Come per il suo debutto l’album è legato ad un concept, questa volta si tratta del viaggio di una giovane ragazza attaverso le stelle.
Cristiano ha iniziato la sua carriera a tredici anni nella metà degli anni ’90 come rapper, per poi passare al sassofono e alla fusione di jazz e punk con la sua band Trio Cane. L’esordio di Clap! Clap! è divenuto un caso internazionale capace di richiamare fan in ogni parte del globo e personaggi importanti pronti a tutto pur di collaborare con lui. Paul Simon in un’intervista a Rolling Stone ha dichiarato che ‘Tayi Bebba’ era un “masterpiece” e che Clap! Clap! faceva musica capace di suonare nuova e vecchia allo stesso tempo. Questo ha portato Cristiano a collaborare e produrre ben tre brani di ‘Stranger to Stranger’, ultimo lavoro di Paul Simon arrivato al numero 1 della UK album chart e al terzo di quella americana.
RoBeMiSte è un collettivo di 4 dj: La Funky, Cabeza e il duo Mescla!.I l loro dj set sono il frutto di un’ accurata ricerca e selezione di global world music: electrocumbia, azonto, raggaeton, kuduro, afrobeat, hip hop.. stili differenti da Bogotà a New Delhi, musiche tradizionali e folk che si incontrano, si mescolano e si fondono con la musica contemporanea, dando vita a ibridi sempre nuovi. Attorno alle serate di RoBeMiSte si genera un clima di fiesta e la sola regola è ballare.
James Holden ha registrato il suo terzo album assieme alla sua band recentemente implementata, ed è uscito sotto il nome di James Holden & The Animal Spirits il 3 novembre per la sua etichetta Border Community. E’ la prima uscita full length di Holden dal criticamente acclamato “The Inheritors” del 2013, che ha raggiunto la top-twenty fra gli ‘Album of the Year’ di FACT, MOJO e Clash, ha raggiunto la seconda posizione su Loud & Quiet e Resident Advisor l’aveva decretato disco dell’anno. La band – composta dai collaboratori di lunga data Tom Page (RocketNumberNine) e Etienne Jaumet, nonché da Marcus Hamblett, Liza Bec e Lascelle Gordon – ha inizialmente condiviso il singolo “Pass Through The Fire”, coi suoi poliritmi implacabili, elastici e ipnotici nati dal viaggio di Holden nel 2014 in Marocco per lavorare con la leggenda della musica Gnawa Maalem Mahmoud Guinia.
Una corsa sfrenata che unisce il caratteristico vigore melodico propulsivo del suo sistema di sintetizzatori modulari realizzati su misura con un improbabile cast di ottoni, fiati e percussioni dal vivo. Il viaggio psichedelico di The Animal Spirits è sicuramente il lavoro più ambizioso dell’eterno outsider Holden, ma anche il più diretto e accessibile. I leader leggendari delle jazz band Don Cherry e Pharoah Sanders hanno dato l’ispirazione per cercare di creare “qualcosa tipo una jazz band spirituale che suona musica folk / trance”.
Questa inebriante miscela di elettronica e acustica è nata durante l’estate calda e appiccicosa del 2016 sotto la direzione del leader della band, Holden, nel suo studio Sacred Walls a Londra ed è stato registrato dal vivo in una stanza insieme in singole riprese, senza sovraincisioni.
Nato dalla pura gioia sfrenata dell’esibizione dal vivo, il terzo album dell’artista Holden, “The Animal Spirits”, è il culmine di una radicale trasformazione, poiché l’ex pioniere della rivoluzione della computer music dei primi anni duemila è rinato come musicista dal vivo e leader di una band. Abbracciando la tradizione di trance Gnawa in Marocco e riconfezionando i toni sfacciati della trance pura nell’accogliente formato di jazz band spirituale, “The Animal Spirits” può anche essere visto come una specie di anello di congiunzione con il passato trance di Holden, solo che ora il suo focus è sulle evoluzioni parallele delle tradizioni popolari di tutto il mondo e dei loro effetti ipnotici sul cervello. Il celebre dj Holden ha ufficialmente appeso le cuffie al chiodo per concentrare la sua attenzione nell’impostazione di un nuovo standard per le performance elettroniche dal vivo, e si prepara a portare il suo nuovo collettivo musicale in giro per il mondo.
con:
Giovanni Lindo Ferretti – voce cantante
Ezio Bonicelli – chitarra elettrica, violino
Luca A. Rossi – basso, chitarra elettrica, batteria elettronica
Prosegue il viaggio di Giovanni Lindo Ferretti che da qualche anno è tornato a cuor contento sui palchi di club e festival musicali.
Il concerto di quest’anno ricalca i tour precedenti nella forma ma non nella sostanza. Ferretti torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP Fedeli alla Linea e C.S.I. con una nuova scaletta che comprende anche qualche brano tratto da “Saga, il Canto dei Canti”, ultimo album pubblicato da Sony Music.
Sul palco con lui, come nei tour precedenti, due fedeli compagni di viaggio: Ezio Bonicelli e Luca A. Rossi, entrambi componenti degli Ustmamò, ad assicurare alle canzoni una nuova – e fedele allo stesso tempo – veste elettrica.
A cuor contento è anche un album, registrato durante il tour 2011, disponibile su cd, vinile e digitale.
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BIO
1984, tra Reggio Emilia e Bologna esce Ortodossia, 45 giri vinile rosso. CCCP-Fedeli alla linea traverserà l’Italia e le capitali della nuova Europa: Berlino, Amsterdam, Barcellona, nello splendore degli anni ’80, per sciogliersi dopo i concerti di Mosca e Leningrado con la presentazione di Epica Etica Etnica Pathos. Il muro è crollato.
1991, Appennino Reggiano: i dischi del Mulo etichetta discografica indipendente produce Ustmamò cui seguirà, tra gli altri, Disciplinatha, Estasia e “amata genitrice” raccolta di inediti di Giovanna Daffini a cura di Roberto Leydi. 1992, Prato Museo Pecci 18 settembre: Maciste contro tutti. Nascita di C.S.I. / Consorzio Suonatori Indipendenti che si intreccerà con C.P.I. / Consorzio Produttori Indipendenti. Un pezzo di musica italiana degli anni novanta.1996, viaggio in Mongolia e conseguente T.R.E. Tabula Rasa Elettrificata con il “tour” che culminerà nei due concerti di Mostar, estate 1998. 1999, Berlino: “CO.DEX”. 2000, Firenze: “noi non ci saremo” si intende C.S.I. 2000-2004, Bologna. Ideazione e direzione artistica del festival “per Te”. Estate 2001, sotto le stelle, a lume di candela, Montesole, qualcosa sempre uguale sempre diverso, come un atto d’amore, lo chiameremo poi “per grazia ricevuta”. 2001, domenica 30 settembre solo voce in AWESOME AFRICA, Kwa Zulu Natal. 2001-2005, ideazione e direzione artistica del festival “conFusion&” nel 2006 trasformato in “TraMonti”. Alto Appennino Reggiano. Protagonista del cortometraggio francese “Intimisto” di Licia Eminenti. Protagonista del documentario “Echi di Pietra” di Sara Pozzoli. 2002-2003-2004, maestro di bottega in Bologna: progetto giovani per conto della Fondazione della Banca del Monte. Ideazione e realizzazione. PGR diventa un gruppo, tre dischi, tre tour. 2004, con Ambrogio Sparagna nella Notte della Taranta e “Attaranta/tradizione/
Incontri fulminanti col jazz italiano: Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Ludovico Einaudi e lo spettacolo “Uomini in frac omaggio a Domenico Modugno”. 2006, novembre, esce per Mondadori il libro “Reduce”. 2006-2007, da un laboratorio, tenuto all’Università di Lecce, nasce “Pascolare parole, allevare pensieri” a seguire “Reduce”. Due voci maschili, due strumenti: organetto e violino.
2009, novembre, esce per Mondadori il libro “Bella Gente d’Appennino” diventerà uno spettacolo per voce e violino. Un centinaio di date in chiese, castelli, chiostri, radure. 2010, la Corte Transumante di Nasseta, libera compagnia di uomini, cavalli e montagne. 2011, febbraio, dopo anni di assenza di nuovo sui palchi della musica “a cuor contento”. 2012, pubblicazione per NoMusic del cd dal vivo “GLF in concerto, a cuor contento”. 2012, giugno, presentazione del Teatro Equestre, chiostri di San Pietro in Reggio Emilia. 2013, aprile, pubblicazione per Sony Music di “Saga, Il Canto dei Canti”, colonna sonora dell’omonima Opera Equestre
Esce: Fedele alla linea un film di Germano Maccioni. 2014, Sarzana, presentazione di Oracolo, diventerà Partitura per voce, cavalli, incudine con mantice e bordone a Sarteano, Pisa, Firenze. Prende forma il teatro barbarico. 2014, nascita della Fondazione Giovanni Lindo Ferretti SAGA il canto dei monti. In collaborazione con Roberto Pietrosanti non avere timore, una Annunciazione per i nostri giorni. Presentata a Roma galleria Nuova Pesa, Torino castello di Rivara, Bologna ArteFiera. Una imprevista e sorprendente collaborazione con il giornale AVVENIRE, prima una rubrica settimanale nell’inserto culturale, poi una rubrica quotidiana trimestrale, diventano un libro pubblicato da Mondadori “barbarico” 2014. Novembre 2015 SAGA il film documentario di Paolo Boriani girato ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia nel 2013 vince il premio ART Category – EQUUS Film Festival di New York.
la Fondazione, la più scalcagnata che ci sia – sopravvivere è già un gesto eroico – presenta il teatro barbarico al Ravenna Festival nel 2015, a Mantova – Palazzo Te, settembre 2016.
E siamo all’oggi: per saperne di più e meglio consultarewww.fondazioneferretti.it
Continuano i concerti “a cuor contento”. Ottavo anno.
(Giovanni Lindo Ferretti, montano, italico, cattolico romano. Cantore, scrivano)
La band belga arriva in Italia dopo anni di assenza per presentare il nuovo album NOCTURNE, uscito il 29 settembre, a distanza di quattro anni dall’ultimo EVEREST.
L’album è stato anticipato dai brani This Light, accompagnato da un video diretto da Claude Schmit: youtube.com/
Walk, a sua volta accompagnato da un video diretto da Marine Dricot:youtube.com/
La band belga, lontana dalle mode, torna dopo 4 anni con un nuovo lavoro, prodotto ancora una volta da Luuk Cox, che celebra le loro superbe capacità pop. L’album precedente EVEREST, era arrivato dopo anni di silenzio seguiti alla tragica perdita del batterista ed era il seguito dell’acclamato Plain Your Escape del 2008.
La band nata alla fine degli anni 90 per iniziativa dei due fratelli Antoine (voce) e Denis (batteria) Wielemens pubblica l’album d’esordio From here to Therenel 2003 ottenendo un grandissimo successo che porta il quintetto in giro per il mondo per un lunghissimo tour. Stremati da questa esperienza i cinque belgi temevano di aver perso la loro spontaneità e freschezza ma dopo qualche mese di dubbi e domande la band si è improvvisamente sentita pronta a tornare al lavoro ed ha ritrovato l’energia e l’entusiasmo per tornare in studio. Presi i sacchi a pelo si sono rinchiusi in un vecchio casale abbandonato a Pussemange, un villaggio semi deserto nelle Ardenne francesi. Qui nel silenzio e in un proficuo isolamento hanno scoperto che la loro innocenza era rimasta perfettamente intatta.
Così nel 2008 vede la luce Plan Your Escape. Tutto ciò che avevamo amato nell’album di debutto si ritrova anche in questo ultimo lavoro NOCTURNE: le melodie inzuppate di malinconia, le mille influenze pop e la massa di bellissimi dettagli che si svelano solo dopo numerosi ascolti. Ma in questo album c’è anche di più: nel corso del loro tour i Girls hanno imparato il segreto per il brano pop perfetto, apparentemente innocente che che non riesci levarti dalla testa, arricchito da sontuosi arrangiamenti e da voci armoniose e dolci.
Dal vivo la band dà il meglio di sé, non perdete i live!
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