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Adriano Viterbini & Los Indimenticables
E i disegni dal vivo di Davide Toffolo
“Come il blues, come i tuareg, come la sensualità, come Klein. Musica e disegni in un solo spettacolo”
Ad ottobre 2015 usciva Film O Sound, il secondo lavoro solista di Adriano Viterbini, uno dei chitarristi più ispirati della musica italiana contemporanea.
L’album faceva seguito al primo esperimento in solo Goldfoil, e simbolicamente ne portava avanti il lavoro di ricerca sonora: dove il primo andava a togliere, a scavare fino all’essenza, alla madre di tutte le musiche, quindi al blues delle origini e all’Africa, Film O Sound è un viaggio globetrotter tra i caleidoscopici suoni del mondo.
In questo anno e mezzo sono successe tantissime cose alla carriera di Adriano, dalla collaborazione con gli Almamegretta e Rokia Traorè passando per il tour con i Tre Allegri Ragazzi Morti uniti dalla comune passione per la cumbia. Proprio dall’amore a prima vista con la storica band friulana prende vita l’idea di questo “Tour Blu”, una serie di concerti speciali in cui oltre ai fedelissimi Los Indimenticables (Jose Ramon Caraballo Armas – tromba percussioni e tastiere, Francesco Pacenza – basso e effetti, Piero Monterisi – Batteria) ci saranno i disegni dal vivo di Davide Toffolo, frontman dei Tarm e orgoglio nazionale nel campo del fumetto e dell’illustrazione.
THE BLACK ANGELS
THE BLACK ANGELS, la psych crew statunitense, originaria di Austin (Texas), porterà su tutti i principali palchi mondiali – compreso quello del Locomotiv – “Death Song”, il nuovo album, in uscita il prossimo 21 aprile per Blue Horizon Records e anticipato da un primo singolo, Currency: https://youtu.be/
Una vera e propria istituzione della scena new psych rock americana, The Black Angels, ora in una solida formazione a quattro (con Alex Maas, Christian Bland, Kyle Hunt, Stephanie Bailey). Nati nel 2006 e dopo il successo di Phosphene Dream e i due ultimi Indigo Meadow e Clear Lake Forest EP sono pronti a infiammare la scena con quel rock psichedelico di matrice anni 60 immortale e trascinante, vicino alle atmosfere vintage dei 13th Elevator Floor e al wave-rock à la Black Rebel Motorcycle Club.
Un nome preso a prestito dai The Velvet Undergroud – dal brano The Black Angel’s Death Song – che sembra voler arrivare al suo pieno compimento con questo nuovo album, Death Song. Capitanati dal morrisoniano Alex Maas, i texani The Black Angels presenteranno in sole due imperdibili date, il 7 giugno alla Latteria Molloy di Brescia e l’8 giugno al Locomotiv di Bologna, il loro catartico e coinvolgente show.
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GO!ZILLA
I Go!Zilla sono una band italiana, autrice di un garage rock dalle venature psichedeliche e con dirompenti vibrazioni punk. I Go!Zilla nascono nel 2011 inizialmente come un duo: Luca Landi (voce, chitarra) e Andrea Del vento (batteria). Nel 2012 il gruppo, con questa formazione, pubblica un primo EP omonimo, “Go!Zilla” (Santa Valvola Records), ed un sette pollici, ” I’m Bleeding/You got the eye” (Surfin Ki Records). La band, in power duo, fa diversi concerti in giro per l’Italia, con qualche data anche in Germania ed in Danimarca. Il batterista, Andrea Del Vento, però, poco dopo, lascia il gruppo, sostituito da Fabio Ricciolo. La nuova line up ritorna in tour suonando su palchi italiani ed europei.
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Dalll’1 al 20 giugno, torna a Bologna l’appuntamento con il BIO PARCO, lo spazio in esterna di Biografilm Festival e luogo cult dell’estate bolognese, con un programma denso di eventi, concerti e spettacoli tutti rigorosamente A INGRESSO GRATUITO.
Duo indie-rock di Chicago, i Whitney hanno saputo attirare l’attenzione di pubblico e critica su di loro grazie alla bellissima No Woman, “uno dei singoli dai tratti più soavi e distintivi del panorama indie di questo anno”. (Sentireascoltare)
Il brano è tratto dal loro album di debutto, Light Upon the Lake pubblicato lo scorso Giugno via Secretly Canadian. Un successo che ha garantito loro la partecipazione a festival del calibro di SXSW, Pitchfork Music Festival e Le Guess Who.
Paul Lester del The Guardian ha descritto la band con queste parole “think Bon Iver, with elements of folk and country, only given a Chicago soul makeover”.
I Whitney, duo formato dal chitarrista, hanno debuttato lo scorso Giugno con “Light Upon the Lake”.
L’album, uscito via Secretly Canadian, segna il culmine di un breve, ma incredibilmente intenso, periodo creativo per la band.
Membro degli Unknown Mortal Orchestra, Ehrlich lascia la band per suonare la batteria nei Smith Westerns, qui incontra il chitarrista Kakacek. L’idea di formare una nuova band nasce nel 2014, quando gli Smith Westerns si sciolgono.
Ehrlich e Kakacek passano l’inverno insieme a Chicago scrivendo nuova musica e dando forma a quello che sarebbe diventato ’Light Upon The Lake’. Il disco è stato registrato in California da Jonatan Rado dei Foxygen insieme con una band di quattro elementi, ora diventati parte integrante del progetto.
Nei dieci brani che compongono “Light Upon the Lake”, emerge un songwriting fantasioso e penetrante, che rilegge sapientemente il classic rock senza suonare mai retrò.
“I’m searching for those golden days” canta Ehrlich, con voce sottile nel brano “Golden Days”.
È una canzone che definisce Whitney come band. “Ci sono dei sentimenti veri dietro queste canzoni”, dice Ehrlich. “Abbiamo voluto che queste avessero parte della nostra personalità. Volevamo che le canzoni avessero un’anima”.
“Ehrlich and Kakacek successfully eke out what is depressingly victorious and ultimately pyrrhic about abandoning the homestead for the mirage of greener pastures.” – Pitchfork
“The beautiful arrangement of exultant horns, rhythmic twangy guitar layers, and subtle percussion smoothly soothes.” – Stereogum
“Whitney has made your go-to breezy indie album for spring” – Vogue.com “a sweet shot of beardly Seventies fools gold.” – Rolling Stone
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www.whitneytheband.com
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La cantante ed attrice bolognese ritorna alla ribalta dopo cinque anni di silenzio con il nuovo album “Tornano Sempre”, ultimo capitolo di oltre venticinque anni di carriera. Angela riproporrà con una nuova band tutti i brani del disco ed il meglio del proprio repertorio. A seguire il concerto la giovanissima chanteuse ed attrice francese Soko, madrina di questa edizione del Biografilm Festival, si esibirà in veste di DJ.
Esce il 9 Giugno 2017 “We Dissolve”, il nuovo attesissimo album di Chrysta Bell, ormai da tempo la partner musicale del regista David Lynch, che sarà presentato in anteprima al Biografilm Park di Bologna.
“We Dissolve” è il secondo album della cantautrice statunitense ed è stato registrato insieme a John Parish, storico produttore di PJ Harvey. Si tratta di un disco pop con influenze soul, rock e jazz e che ospita in alcuni brani artisti come Adrian Utley (Portishead), il tastierista Geoff Downes (Asia, Yes) e il chitarrista di drone music Stephen O’Malley dei Sunn O))).
Chrysta Bell apparirà anche nella nuova attesissima stagione di Twin Peaks che inizierà il 21 Maggio.
La banda romagnola torna a Bologna per presentare il nuovo lavoro
“Cosmicomio”, sesto disco dell’irriverente coppia cantautorale composta da Antonio Ramberti e Daniele Maggioli, in uscita il 26 aprile per La Fabbrica e Cinedelic.
“Cosmicomio” è il manicomio ipnotico dove noi tutti viviamo, è un buco nero dove nascono canzoni che sono fiori di pixels, racconti inverosimili, e fiumi di elettroni: un mondo cosmico, chimico, mimico e, perché no, comico. È un’iperbolica avventura, lucida ma febbricitante, nei sintetizzatori e nelle drum machines, posti al servizio di una forma canzone sempre più solida, ma urlata a mo’ di cornacchia. Immaginate Jannacci sotto psilocibina a Rotterdam: ecco una vaga idea di Cosmicomio.
Qui si canta – a squarciagola, beninteso – di seduzioni aliene (“L’astronave dell’amore Verde libido”), di robot marchigiani (“Manola robot Sulla spiaggia di Numana”), di misteriosi personaggi pazzi o dall’identità negata (“Ciavatta K”), di puerocrazia (l’iniziale “L’impero dei bambini”) e di partite a ping pong (nell’omonima canzone) nello spazio interstellare. Non mancano inoltre riflessioni sui camaleonti e sul fallimento di tutte le utopie di John Lennon (in “L’odio cosmico”, che furbescamente richiama la famosa “Give Peace a Chance”). Presenti anche gli irriverenti omaggi-ritratti di un’intera classe lavoratrice o sociale (da “Amo i politici” a “I Camaleonti”).
Collaborano al disco Supermarket (nell’eloquente “Senza Te sto”, primo brano strumentale nella storia discografica del Duo Bucolico…), i Camillas (in “Barbanera” con Ruben e Zagor Camills) e Vincenzo Vasi; tocco finale la copertina, opera di Lorenzo Kruger dei Nobraino.
La vena surreale del Duo Bucolico esplode in un fuoco artificiale che stria il cielo e lo spazio, in cerca di una via di fuga dalle nevrosi quotidiane e dalle indignazioni da tastiera. Cosmicomio è una specie di appello all’umanità perché non si dimentichi di essere piccola e imperfetta, formica nell’universo, granello di polvere sotto le stelle.
Il cantautore partenopeo, eccellente flautista e sassofonista e recente trionfatore ai David di Donatello, sarà ospite al Biograflm Park con lo spettacolo in trio “Acoustic World”, dove ripercorrerà gli ultimi 12 anni della sua produzione discografica, dalle Tammuriate, al Jazz, passando per il Soul e la tradizione Napoletana.
Con il progetto “Acoustic World” Enzo Avitabile ripercorre in chiave acustica (formazione in trio) gli ultimi 12 anni della sua produzione discografica, proponendo brani tratti da tutti i suoi progetti dal 2003 ad oggi.
“Salvamm ‘O Munno”, “Sacro Sud”, “Festa Farina e Forca”, “Napoletana”, “Black Tarantella” sono i dischi dai quali si attinge per poter dar vita ad un concerto che è incontro “intimo”, nel quale Enzo Avitabile guida il pubblico attraverso un percorso fatto di emozioni e di conoscenza di un linguaggio musicale personalissimo ed originale che lo ha reso uno dei riferimenti mondiali della “World Music” e probabilmente l’artista italiano più rappresentativo di questo genere.
Nella “sua” World Music Enzo Avitabile ha saputo sposare il bagaglio artistico di una carriera ormai trentennale con una ricerca continua di innovazione musicale, con uno sguardo sempre attento al sociale, cantando le sofferenze degli ultimi ma anche le loro speranze, che sono le speranze di una grossa parte della popolazione del mondo.
Un artista che canta il Sud, che non è solo sud geografico ma uno stato dell’animo e della condizione umana.
Un Sud che vuole cercare il suo riscatto attraverso la scoperta e la valorizzazione delle proprie radici, attraverso un percorso di crescita culturale, una fame di conoscenza, di sapere, di mescolanza in un rapporto alla pari, dove non esistono vincitori né vinti, ma solo esseri umani che interagiscono in un rapporto di fratellanza nella ricerca comune di un percorso di pace, che può e deve passare anche attraverso la musica che da sempre è veicolo di trasmissione di culture e tradizioni.
Vapors of MORPHINE è il bellissimo progetto dei membri superstiti della gloriosa band americana. I MORPHINE, formatisi a Cambridge (Massachusetts) sono stati ipionieri del cosiddetto “Low Rock”, e hanno segnato un’ epoca. La band sarà ospite al Locomotiv Club venerdì 11 Novembre 2016.
Mark Sandman, bassista della blues band Treat Her Right, forma a Chicago i Morphine insieme al batterista Jerome Dupree e al sassofonista Dana Colley. Il trio esordisce nel 1992 con l’album “Good”, disco che mette subito in risalto un suono e una concezione musicale tremendamente innovativi. La particolarissima line-up con basso a due corde, batteria e doppio sax sconvolge i canoni del rock per come era stato pensato fino a quel momento, e la band traccia una strada personalissima
che dal secondo lavoro in poi “Cure for pain” procederà con l’ aggiunta del batterista Billy Conway, ex Treat Her Right, e raccogliendo un inatteso successo commerciale.
Mark Sandman muore durante un concerto a Palestrina (Roma) nel luglio 1999, poco dopo aver registrato “The night”. E’ la fine di una brillantissima era musicale.
Ma Dana Colley e Jerome Dupree, recentemente si sono uniti al bassista/cantante Jeremy Lyons per riproporre dal vivo il repertorio di uno dei gruppi più compianti della storia, in un live unico ed assolutamente imperdibile.
Il cantautore toscano, Premio Tenco 2016, in una delle sole due date estive del fortunatissimo tour del disco d’esordio “La Fine dei Vent’anni”
“La fine dei vent’anni” – Sugar – 2016
“La fine dei vent’anni” è la scoperta dell’età adulta. Il racconto della crescita umana e musicale di uno dei più talentuosi artisti italiani.
MOTTA, finalmente, accetta di mettersi a nudo e raccontare se stesso, i suoi affetti, la sua vita e quella della sua famiglia. Lo fa utilizzando un tappeto di suoni e colori vastissimi, impossibili da racchiudere in una definizione. È canzone d’autore, sì, ma è anche pop. Non rinuncia all’impatto e alle asperità del rock, ma guarda in direzioni e mondi diversi.
Non segue un modello preciso, non cerca di rifarsi a una tradizione, preferisce mischiare con orgoglio tutte le sonorità con cui è cresciuto e dare vita a un insieme per certi versi unico e fresco.
La produzione di Riccardo Sinigallia (anche co-autore di alcuni brani) enfatizza e al tempo stesso addolcisce le asperità vocali di MOTTA che nel disco suona, sparsi nei brani, chitarra, basso, batteria, tastiere. A lui, in studio, si aggiungono alcuni dei migliori musicisti su cui una produzione possa contare: Cesare Petulicchio (BSBE – Bud Spencer Blues Explosion), Andrea Ruggiero (Operaja Criminale e mille altri), Laura Arzilli, Lello Arzilli, Andrea Pesce, una leggenda come Giorgio Canali, Maurizio Loffredo, Guglielmo Ridolfo Gagliano (Paolo Benvegnù, Negrita) e Alessandro Alosi (Pan del diavolo).
Un disco solista, quindi, ma tutt’altro che realizzato in isolamento. “La fine dei vent’anni” è il collettivo che si mette a servizio del singolo e dell’arte. Come dovrebbe accadere sempre quando si scopre che diventare adulti è in realtà molto diverso dall’invecchiare.