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Radwan Ghazi Moumneh e l’artista multimediale Charles-André Coderre tornano in Italia con il progetto Jerusalem In My Heart, il cui secondo album If He Dies, If If If If If If’ è stato concepito nelle duplici case-natale di Montréal e Beirut.
Celebre per i suoi interventi nel ruolo di ingegnere del suono per Matana Roberts (i tre capitoli della saga Coin Coin), Mashrou’ Leila, Ought, Eric Chenaux (con il quale ha anche compost un album collaborative per il piccolo marchio Grapefruit Records Club) e Suuns (il disco in combutta per Secretly Canadian della primavera 2015 rimane ad oggi una delle realizzazioni più fresche di questo anno solare), Moumneh ha avuto mani in pasta in numerosi ambiti negli ultimi anni. Ha accompagnato JIMH di fronte ad un pubblico sbalordito tanto in Canada ed Europe quanto in medio oriente. Nonostante i numerosi progetti e commissioni che li hanno visti protagonisti, il gruppo è saldamente nelle mani di Moumneh – responsabile per tutti i suoni e le composizioni – e Coderre responsabile dei visuals in rigoroso formato 16mm e delle installazioni/proiezioni dal vivo.
Uno dei momenti più alti del disco è nell’apertura di A Granular Buzuk, dove il suono di questo strumento tipico viene processato e campionato dai tagli in tempo reale di Radwan’s. Moumneh continua a sperimentare il suo amore per la tradizione pop Arabica delle audiocassette nella dance in bassa fedeltà di Lau Ridyou Bil Hijaz. C’è poi un sentito omaggio al poeta curdo, recentemente esiliato, Sivan Perwer nel folk scarno e tradizionale di Ta3mani; Ta3meitu. L’album si chiude con il drone creato da un flauto Bansuri (per gentile concessione di Dave Gossage) e dal suono di un delicato numero acustico alternato ai field recordings delle onde del mare registrate su una spiaggia libanese. Disco eccezionale che del gruppo di casa Constellation fa una delle più imprendibili espressioni a cavallo tra canzone politica, rock d’avanguardia e musica etnica.
“Tensione e lirismo, l’inquietudine del caos e la bellezza di un rito e di un ricordo, si incontrano nella musica di Radwan Ghazi Moumneh – metà audio dei JIMH, insieme a quella video che corrisponde al nome di Charles-André Coderre. Profeta di quello che chiama “cannibalismo culturale”, lontano dagli stereotipi della musica etnica e capace di portare l’elettronica e i field recording dentro brani che parlano di esiliati politici, che suonano strumenti della tradizione araba e hanno la forma di una preghiera laica, Moumneh è la scoperta che ha segnato più di tutte il mio 2015” Chiara Colli (Mucchio Selvaggio, Zero)
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La band americana guidata da Scott Hansen farà ritorno all’Estragon Club di Bologna per presentare “Epoch”, l’ultimo lavoro in studio uscito nel recente 2016 su Ghostly International.
||| EXPRESS FESTIVAL |||
Express è un festival nato nel 2007 in contemporanea con l’apertura del Locomotiv. L’obiettivo del festival è selezionare in una rassegna annuale una serie concerti dall’alto profilo qualitativo e dal respiro internazionale.
Quest’anno, per celebrare il decennale del Locomotiv e del festival, la rassegna si svilupperà simbolicamente in 10 appuntamenti: Tycho, Coldcut, Carla Dal Forno, Lamb, !!! (Chk Chk Chk), Fujiya & Miyagi, Zola Jesus, Arto Lindsay, Lali Puna, Liars.
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Savages, Bombino, Sunn O ))) , Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Anna Calvi, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Bombino, Omar Souleyman, Mulatu Astatke, Tortoise, Psychic Tv e Women.
Il leggendario gruppo rock californiano, punta di diamante del paisley underground, fa ritorno sulla scena musicale dopo 30 anni con un nuovo lavoro.
I The Dream Syndicate nascono nel 1981 a Los Angeles dalle ceneri dei Suspects. La band fa il suo esordio nell’82 con l’omonimo “The Dream Syndicate” via Slash Records. Il disco, prodotto da Chris D. dei Flesh Eaters, dà il via ad una nuova stagione del rock alternativo, il Paisley Underground. Due anni dopo, nel 1984, esce “Medicine Show”, prodotto da Sandy Pearlman via A&M Records. Il terzo album “Out of the Grey” esce nel 1986 per la Big Time Records con una nuova formazione, Wynn, Duck, Mark Walton al basso e Paul B. Cutler alla chitarra solista. Due anni dopo, poco prima dello scioglimento, la band pubblicherà il suo ultimo album “Ghost Stories”.
I The Dream Syndicate tornano quest’anno con un nuovo album, il primo dopo 30 anni. A proposito dell’album Steve Wynn dice: “A un certo punto durante la creazione del nostro nuovo disco ho detto ai miei compagni di band, “ehi, hai solo una possibilità nella vita di creare un primo album dei The Dream Syndicate per la prima volta dopo 30 anni. […] Abbiamo sentito che le probabilità erano a nostro favore. Gli oltre 50 concerti che abbiamo suonato da quando ci siamo riuniti nel 2012 sono stati tra i migliori live che la band abbia mai suonato, il mix perfetto di improvvisazione e groove rock che è da sempre stato il marchio della band.”
“Ho scritto alcune canzoni da portare ai Montrose Studios di Richmond, Virginia, dove ho lavorato spesso negli ultimi anni e ho ritenuto che fosse il rifugio perfetto dove poter tenere il nostro laboratorio di passato, presente e futuro. È il tipo di studio dove si può afferrare una chitarra, un sandwich, una tazza di caffè o una birra e passeggiare, pronti a lavorare a quasi tutte le ore del giorno. The Dream Syndicate, dopo tutto, non sono mai stati schiavi del tempo o dello spazio. La magia? Era lì. In poco meno di una settimana abbiamo registrato molto di più di quanto avevamo bisogno. Era ovvio che questo sarebbe diventato il quinto album del Dream Syndicate.”
“Oh, e c’era un’ultima sorpresa, un collegamento più perfetto al nostro passato a completamento del cerchio. Una delle più intriganti canzoni che abbiamo registrato era una trance ipnotica chiamata “Recurring”. La canzone e il riff erano freschi, la registrazione della band era suggestiva e bella. Ma ho capito che non ero il giusto cantante per la canzone. E subito ho capito che il cantante perfetto sarebbe stato il nostro originale bassista Kendra Smith. La canzone, ora intitolata “Kendra’s Dream”, è la coda perfetta per il disco, legando le estremità sciolte del passato e aprendole nuovamente al futuro.”
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Due giganti. E’ facile sottovalutare l’importanza di Matt Black e Jonathan More per la musica contemporanea (limitativo infatti parlare solo di quella elettronica). Ma da quando i due, più di trent’anni fa, decisero di unire le forze per dare la vita al progetto Coldcut più volte nell’arco di questi tre decenni si sono dimostrati dei veri e propri “game changer”. Lo sono stati ancora agli esordi, con quel remix di “Paid In Full” di Eric B & Rakim assolutamente geniale e pionieristico che ha il merito di aver consacrato – grazie al suo enorme successo – la dj culture in Europa, col suo uso strepitoso e visionario dei campionamenti, del taglia&cuci sonoro. Lo sono stati quando hanno dato vita al radio show Solid Steel, ancora adesso un inconfondibile marchio di qualità per tutto ciò che è avventura in musica. Lo sono stati quando hanno portati l’interazione tra video e musica a livelli mai visti prima costruendo assieme al collettivo di sviluppatori Camart – il software VJAMM (anno 1997: ben prima che software e digitale diventassero un ambiente comune e alla portata di tutti).
Ma l’avventura che meglio racconta Black e More è quella targata Ninja Tune: label fieramente indipendente creata dai due nel 1990 per avere una piattaforma su cui esercitarsi stando lontani da ogni condizionamento delle major; a distanza di tutti questi anni, ancora oggi una delle etichette discografiche più riconoscibili e qualitative in circolazione, con uno spettro sonoro che parte dall’hip hop ma può estendersi fino alla house da un lato e fino al cantautorato elegante dall’altro, percorrendo spesso le strade del jazz, del funk e del soul. Una label a cui i Coldcut hanno dato vita rinunciando alle sirene e alle offerte contrattuali del mainstream (a fine anni ’80, erano considerati vere superstar mondiali della pratica del remix), soprattutto una label che ha scoperto una serie incredibile di talenti (da Amon Tobin a Fink, da Kid Koala a Cinematic Orchestra, da Bonobo a Roots Manuva, ma l’elenco potrebbe andare avanti a lungo). In tutto questo, hanno avuto modo di portare avanti anche una discografia dalle uscite rare ma sempre di altissimo profilo (ad esempio “Let Us Play”, anno 1997, o “Sound Mirrors” del 2006, ma anche la recente collaborazione con On U Sound “Outside The Echo Chamber”), così come delle apparizioni live o anche da semplici dj dove sempre e comunque la regola era, ed è, non adeguarsi alla routine ma saper fare un passo in più, saper offrire la vertigine del divertimento e della sorpresa. Tutto questo sempre con un sorridente understatement, senza nessuna ansia di protagonismo, senza nessuna necessità di vendersi come stelle mediatiche o come geni della musica. Ma quest’ultima cosa, fatti nudi e crudi alla mano, lo sono. Poche persone hanno “disegnato” in modo così incisivo la musica della club culture degli ultimi trent’anni e, di conseguenza, la musica tutta.
||| EXPRESS FESTIVAL |||
Express è un festival nato nel 2007 in contemporanea con l’apertura del Locomotiv. L’obiettivo del festival è selezionare in una rassegna annuale una serie concerti dall’alto profilo qualitativo e dal respiro internazionale.
Quest’anno, per celebrare il decennale del Locomotiv e del festival, la rassegna si svilupperà simbolicamente in 10 appuntamenti: Tycho, Coldcut, Carla Dal Forno, Lamb, !!! (Chk Chk Chk), Fujiya & Miyagi, Zola Jesus, Arto Lindsay, Lali Puna, Liars.
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Savages, Bombino, Sunn O ))) , Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Anna Calvi, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Bombino, Omar Souleyman, Mulatu Astatke, Tortoise, Psychic Tv e Women.
Locomotiv Club presenta:
THE HALLOWEEN PARTY
“Horror en el Barrio: o plata o plomo”
Vieni a festeggiare il “Dia de los Muertos” nel Barrio più peligroso de Boloña:
.. de la tarde a la mañana .. ♡ La Banda Musical ♡ el DJ ♡ Agua Caliente ♡ Agua Mui Mui Caliente ♡ Bolas Gigantes ♡ Sabor Latino ♡ La Gran Masquerada ♡ Muchas Sorpresas y Festones
– Menù del barrio “La Locomotora”:
apertura porte 21:30.
ore 22:30 Rumba De Bodas live (Latin, Cumbia, Ska)
– La Gran Masquerada: premiazione delle migliori maschere
selezionate dall’insindacabile giudizio di Pablo Escobar:
♡ I primi 3 classificati della “maschera singola” vinceranno rispettivamente:
1° classificato —> 3 consumazioni;
2° classificato —> 2 consumazioni;
3° classificato —> 1 consumazione.
♡ I primi 3 classificati della “maschera di gruppo” vinceranno rispettivamente:
1° classificato —> 10 consumazioni;
2° classificato —> 5 consumazioni;
3° classificato —> 3 consumazioni.
a seguire:
Dj Farrapo (Funk, Latin & Bossa),
Moreño Spirogi (Rock & Evergreen)
Ingresso 5 euro per i morti (non in maschera)
8 euro per i vivi (in maschera)
Tessera Aics Obbligatoria
AL BANCONE – BEBIDAS ESPECIALES – SPECIAL DRINKS – solo para esta noche
AGUA ARDIENTE: para el mas caliente
YUGO de TAMARINDO: para el mas dulce
SANGRE de la VIRGEN: para el más sangriento
COCO LOCO: para el más feliz
IL CONCERTO – RUMBA DE BODAS:
Un gruppo a metà strada fra latin, swing e i ritmi in levare dello ska, i Rumba cominciano la loro strada musicale suonando come spalla a Modena City Ramblers, Punkreas, Ministri, Skatalites, Vinicio Capossela e collaborando con Chico, vocalist di Roy Paci e Aretuska e Francesco Moneti dei Modena City Rambers nella registrazione delle loro prime tracce in studio.
Dopo un tour nel nord della Spagna nel 2010, l’incontro nel 2011 del tecnico del suono Mustafa Cengic, porta alla registrazione in studio del primo CD della band: “Just Married”.
Il cd sarà esportato in tutta Europa in una seria successiva di tour che portano i Rumba de Bodas in Romania (estate 2012) e per 6 volte nel Regno Unito (dall’inverno 2012 ad oggi), insieme ad una esibizione in uno dei main stage all’Antitapas Night a Bruxelles.
“Just Married” ad oggi ha venduto 10.000 copie.
Durante la primavera 2014 i Rumba si chiudono di nuovo in studio, pronti a registrare un nuovo album. Nel Giugno 2014 esce “Karnaval Fou“, il nuovo cd del gruppo Bolognese, che vanta di un tour di più di 200 date tra Italia, Francia, Inghilterra, Scozia.
Il 2016è stato l’anno in cui i Rumba de Bodas sono riusciti ad esibirsi anche in Germania, Repubblica Ceca, Svezia e Danimarca.
In occasione dei loro tour britannici i Rumba si esibiscono in locali storici della scena inglese e festival di rilievo tra cui Hootananny (Londra), l’Hare and Hounds (Birmingham), Edinburgh Jazz Festival, Secret Garden Party, Boomtown Fair Festival, Kelburn Garden Party, Wilderness Festival, AudioSoup Festival.
Quest’anno si sono esibiti in alcuni importanti festival jazz tra cui il Montreux Jazz Festival e l’Edimburgh Jazz Festival.
Il 2018 sarà l’anno in cui i Rumba de Bodas registreranno il loro terzo album, è prevista l’uscita per dicembre.
IL DJSET
Dj Farrapo (Funk, Electroswing, Latin & Bossa)
Dj Farrapo è lo psudonimo dietro al quale si cela Giorgio Cencetti, per gli amici Cencio. Bolognese con un passato di tastierista di gruppi beat come gli Sciacalli, laureato in musicologia con una tesi sulla storia dell’organo Hammond e sul Souljazz, Farrapo è noto nell’ambito Electroswing internazionale per i suoi remix (“Swingy Mama”, nel 2010 è diventato un classico). Artista poliedrico, appasionato a sonorità provenienti dall’America Latina e dal Jazz, Dj Farrapo vi trascinerà in pista a suon di bombe Funk, Batucade, Cumbie e Swing.
Ad accompagnarlo ci sarà Moreño Spirogi, voce degli avvoltoi, a formare un’inedita coppia dalle radici Beat ma dal cuore Latino.
LA GRAN MASQUERADA:
Scegli tra le proposte il tuo travestimento e segnalacelo scrivendo un post nella bacheca dell’evento; solo così potrai partecipare all’estrazione dei premi.
♡ I primi 3 classificati della “maschera singola” vinceranno rispettivamente:
1° classificato —> 3 consumazioni;
2° classificato —> 2 consumazioni;
3° classificato —> 1 consumazione.
♡ I primi 3 classificati della “maschera di gruppo” vinceranno rispettivamente:
1° classificato —> 10 consumazioni;
2° classificato —> 5 consumazioni;
3° classificato —> 3 consumazioni.
Ecco le prime maschere da reinterpretare in chiave “Halloween”. Se ne avete altre da proporci scriveteci sulla bacheca dell’evento.
L’elenco delle maschere sarà aggiornato e ampliato quotidianamente con prenotazioni e aggiunta di ulteriori personaggi.
MASCHERE SINGOLE
– Personaggi dei film, serie e telenovelas:
Grecia Colmenares (Topazio)
Pablo Escobar (Narcos)
Laura Palmer (Twin Peaks)
Santanico Pandemonium (Dal Tramonto all’Alba)
Aiden “Sex Machine” Tanner
Marcellus Wallace (Pulp Fiction)
Beatrix Kiddo (Kill Bill)
Lara Croft (Tomb Raider)
The Big Lebowski
Rocky
Nikita
McGyver
Ellen Ripley (Alien)
Kaiser Soze (I soliti Sospetti)
– Comics & Cartoon
L’incredibile Hulk
Ken Il guerriero
Jonny Bravo
Otto l’autista Metallaro (The Simpsons) XXPRENOTATOXX
MASCHERE DI GRUPPO
– Personaggi Del Barrio
Balotta di Guaglioni di Gomorra
Balotta di Hermanos aggueriti da Narcos
Balotta di maragli della Barca nei primi ’90
The Mario Men from GTA Vice City
Uno tra i tanti gruppi di Guerrieri Della Notte
Gangs Of New York
– Personaggi dei film, serie e telenovelas:
Le ragazze del Coyote Ugly
Bonnie & Clyde
Scemo e + Scemo
Mia Wallace & Vincent Vega (Pulp Fiction)
Mickey e Mallory (Natural Born Killers)
The A-TEAM
– Comics & Cartoon
Batman & Robyn
Patty e Selma Bouvier (The Simpsons)
The Flinstones Family
Qui, Quo, Qua
Partiti in origine come oscura formazione doom-metal, i Bohren & der Club Of Gore si sono reinventati quartetto ambient-jazz, rivelandosi fin da subito come uno dei nomi imprescindibili per i proseliti del “sentire” noire delle sfumature notturne più fosche.
Gli A Place To Bury Strangers ritornano a Bologna nel mese di novembre per un imperdibile concerto: ad annunciarlo è la stessa band noise-rock di NYC attraverso gli eventi pubblicati su Facebook. Veniamo a scoprire quindi che Oliver Ackermann, Dion Lunadon e la nuova batterista Lia Simone Braswell suoneranno giovedì 2 al Locomotiv Club di Bologna.
Al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, si è affermato nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo. La sua penna, sottile e acuta, insieme alle scelte musicale versatili e raffinate, ne fanno un artista capace di raggiungere un pubblico vasto quanto variegato, trascendendo i limiti del genere a cui appartiene. Se il valore dei suoi testi, che potrebbe definirlo più cantautore che rapper, si evince fin dall’ascolto dei primi due dischi “Manuale del giovane nichilista” e “Non è il mio genere, il genere umano”, è con “Educazione Sabauda”, uscito il 27 novembre 2015, che la sua opera raggiunge l’apice. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Lo ha dimostrato vincendo il 1°premio della ll edizione del concorso per cantautori “Genova per Voi” e venendo selezionato per reinterpretare il brano “Buttare li qualcosa” dal “Festival Gaber”. Willie Peyote registra un crescente successo di pubblico e critica: dedicano a lui spazi i canali d’informazione più tradizionali (Tg3, Quelli che il Calcio di Rai 3, Radio 2, La Stampa, Repubblica, Rumore, Rolling Stone), e quelli di nuova generazione (a poche ore dalla sua uscita Educazione Sabauda era uno dei dischi più ascoltati su Spotify). Ma non è solo la cifra stilistica, a metà tra il rap e il cantautorato, a fare di Willie Peyote una felice eccezione nel panorama contemporaneo italiano, ma anche e soprattutto il contenuto dei suoi testi. Le sue liriche, infatti, danno un ritratto acuto e molto personale del presente in cui viviamo, offrono istantanee efficaci della società di oggi, ne immortalano le tendenze (”La dittatura dei non fumatori ) ironizzando sui suoi vizi (C’era una Vodka) e ne offrono una critica mai scontata, come nel brano “Io non sono razzista ma…”. Willie Peyote ha presentato dal vivo “Io non sono razzista ma…” nella trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Rai 3 ad aprile 2017. La promozione del disco “Educazione Sabauda” si è conclusa con il tour estivo 2017, che ha toccato 30 città italiane.
“Sindrome di Tôret” è il titolo del suo nuovo oncept album, in uscita il 6 ottobre per l’etichetta 451 con distribuzione Artist First. L’intero disco affronta il tema della libertà d’espressione e dei limiti della stessa, in un’epoca in cui la comunicazione è cambiata a causa della tecnologia.Con riferimenti e citazioni più o meno velate alla musica italiana degli ultimi quarant’anni, oltre al già menzionato Signor G., Willie Peyote delinea un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: capovolge il punto di vista collettivo e sviluppa un pensiero critico attraverso la provocazione e l’ironia. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili.
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Dopo il successo del suo EP di debutto YOU KNOW WHAT IT’S LIKE (2016, Blackest Ever Black), la giovane cantautrice e producer torna sulla scena con un nuovo strabiliante lavoro THE GARDEN (2017, Blackest Ever Black), un EP di quattro tracce scritto, suonato e arrangiato interamente dalla stessa CARLA DAL FORNO e in uscita il prossimo 6 ottobre.
Prese le distanze dalle atmosfere post-punk e lo-fi, in questo nuovo EP CARLA DAL FORNO ha racchiuso quattro intime confessioni in cui la sua ipnotica voce si fa prominente rispetto al passato, accompagnata da un sound torbido e nebuloso, a tratti psichedelico, realizzando un impeccabile perla dream-pop pronta a risplendere in tutto il mondo a partire da questo autunno.
“In an era over-heated by over-sharing and identity politics, dal Forno’s detachedness is an inhalation
of cool, fresh air.” (The Guardian)
Carla dal Forno is willing to provoke listeners on a number of levels without spoon-feeding them.”
(Pitchfork)
||| EXPRESS FESTIVAL |||
Express è un festival nato nel 2007 in contemporanea con l’apertura del Locomotiv. L’obiettivo del festival è selezionare in una rassegna annuale una serie concerti dall’alto profilo qualitativo e dal respiro internazionale.
Quest’anno, per celebrare il decennale del Locomotiv e del festival, la rassegna si svilupperà simbolicamente in 10 appuntamenti: Tycho, Coldcut, Carla Dal Forno, Lamb, !!! (Chk Chk Chk), Fujiya & Miyagi, Zola Jesus, Arto Lindsay, Lali Puna, Liars.
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Savages, Bombino, Sunn O ))) , Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Anna Calvi, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Bombino, Omar Souleyman, Mulatu Astatke, Tortoise, Psychic Tv e Women.
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