Archivio eventi
Quelli della Drum, Ivano Zanotti, Music Academy e Four Sticks presentano l’evento batteristico dell’anno con:
Mike Terrana (USA)
Horacio El Negro Hernandez (Cuba)
Adriano Molinari (ZUCCHERO)
Giovanni Giorgi Trio (MALIKA AYANE)
Ivano Zanotti Band (BERTE’)
Luca Martelli (LITFIBA)
Max Baldaccini (NESLI)
Paolo Valli (DOLCENERA)
Daniele Tedeschi Trio (VASCO ROSSI)
Alessandro Bissa Band (A PERFECT DAY)
Si ringraziano i seguenti partners:
Fabio Tomba, Fabio Biagi, Locomotiv e Gabriele Ciampichetti.
Ed i seguenti sponsor:
Tama
Noble & Cooley
Pearl
Yamaha
Vibe
Varus
Musa
Mapex
Zildjan
Amedia
Ufip
A-Meinl
Silverfox
Attack
INGRESSO € 15
Il Locomotiv Club è soggetto a tesseramento AICS
Infoline: 339/5640049
Acquisto biglietti presso:
– Music Academy – Via dell’Idraulico 1 – 40138 Bologna Tel 051 6313706
– Four Sticks – Via Fenulli, 105 – 42123 Reggio Emilia – Tel 0522 70359
– Quintogrado Music School – Via Brescia 17/19 – 25016 Ghedi – Bs Tel 030 9032862
Bianca Casady, metà del celebre duo delle Cocorosie, porta in Italia il suo acclamato nuovo progetto/spettacolo in cui mette in scena canzoni meravigliosamente costruite con una band, un danzatore e una bellissima parte video, dando vita ad un universo suggestivo, misterioso ed incredibilmente affascinante, sospeso tra teatro, musica e danza.
Insieme alla sorella Sierra, nel progetto comune delle CocoRosie, Bianca Casady ha dato vita ad un grande surreale mondo Pop Art.
Oltre agli acclamati album e ai concerti in tutto il mondo, le CocoRosie hanno scritto il brano da balletto “Night Shift – A FeedleFeeble” nel 2012 al Kampnagel e da allora hanno realizzato due progetti teatrali con il grande regista Robert Wilson. Adesso – dopo diversi progetti solisti – Bianca Casady ancora una volta esce fuori del contesto familiare delle CocoRosie per raccogliere i partner di lungo tempo (la CIA) per un progetto musicale –artistico- teatrale.
Insieme con il ballerino Bino Sauitzvy, il video artista Jean Marc Ruellan e i musicisti Lacy Lancaster, Takuya Nakamura e Doug Wieselman, Bianca porta nuove canzoni sul palco, che saranno contenute in un album che verrà pubblicato in autunno.
Casady disegna un mondo parallelo misterioso e suggestivo partendo da un pianoforte scordato, una macchina da scrivere polverosa e pile di poesie. Le sue canzoni sono gemme che nascono da una strana musica che rimanda ad un immaginario da paese delle meraviglie e che ora può essere vissuto in una performance concerto.
Dopo la prima mondiale al Summer Festival Kampnagel di Amburgo, questo spettacolo, che è stato presentato tra gli altri al Melt Down di Londra e al Pop-Kultur di Berlino, farà tappa in Italia per 4 appuntamenti da non perdere.
In apertura si esibirà Phill Reynolds a presentare il nuovo disco in uscita su Locomotiv Records.
Phill Reynolds, al secolo Silva Cantele, poliedrico musicista, esplosivo chitarrista nei Miss Chain & the Broken Heels e frontman dei leggendari Radio Riot Right Now, qui è alle prese con il suo progetto solista. A cavallo tra il delta del Mississippi e il Greenwich Village dei folk singer di protesta, Phill suona la chitarra, l’armonica, il cembalo, il banjo, la cassa.
Todo Modo è il progetto di Paolo Saporiti, noto cantautore, Xabier Iriondo degli Afterhours e Giorgio Prette, ex batterista degli Afterhours (dove ha suonato dal 1990 al 2014). “…Questo progetto lo volevamo a tutti i costi…”, ecco come è iniziato tutto secondo Paolo Saporiti: “In Todo Modo, film di Elio Petri tratto dal romanzo omonimo di Sciascia, il nostro mondo, il Paese Italia, appare inchiodato a uno stato di immobilismo elitario di stampo prettamente democristiano, disposto a tutto, fino all’omicidio, pur di riuscire a conservare lo status quo. Un incontro di pure spartizioni di potere nella realtà, viene così ammantato di significati spirituali e filosofici che non ha e la mistificazione e la manipolazione dell’informazione, come della stessa esistenza dell’altro, inteso qui come essere umano sempre sacrificabile di fronte alle esigenze di potere, appaiono così tanto contemporanei e odierni ai nostri occhi, che il non voler ricordare col nome di questo progetto tale atmosfera, sarebbe stato un vero peccato”.
Paolo, Xabier e Giorgio sono musicisti differenti tra loro, come ci tiene a precisare Saporiti: “Ognuno di noi arriva da esperienze toste e sta vivendo momenti enormi della propria esistenza come è normale che sia … Giorgio è un delfino, nel senso della libertà e ne aveva fame, voleva lasciarsi andare e lo ha fatto … Xabier è un integralista, in tutto e per tutto, preciso come una lama, tagliente come la sua chitarra ma ha una poetica che quando sceglie di sguinzagliare è devastante. Io sono quello che sono, uno che ama la musica e che ha avuto bisogno di scegliere e incontrare le persone giuste con cui lavorare, da sempre, per poter arrivare a dire che fare musica è il massimo della vita, con la calma e la dovuta sofferenza e che da sempre ama cantare e parlare di quello che prova e sente”.
Tranne che per le tracce ‘Togli Le Mani Da Lei’ e ‘L’Attentato’, scritte dal solo Paolo Saporiti, i brani di Todo Modo sono frutto della collaborazione tra Paolo, Xabier e Giorgio. Il disco è stato registrato e mixato da Xabier Iriondo presso lo Zulo Gorria studio, esclusi i brani ‘Togli le mani da lei’, ‘Come fossi Dio’ e ‘Puttane e miele’ mixate da Marco “la nonna” Posocco presso Hollow Room.
Le esperienze pregresse dei tre musicisti si sentono all’interno dei 9 capitoli del loro esordio ma senza dare l’idea di trovarsi di fronte ad un nuovo lavoro di Paolo Saporiti o degli Afterhours, di Cagna Schiumante o dei Six Minute War Madness. I Todo Modo sono un band a se stante, unica ed orginale, capace attraverso testi graffianti e un sound potente di attirare l’attenzione dell’ascoltatore.
‘Todo Modo’ gronda carisma come i tre artisti che lo hanno composto e registrato.
I due concerti di Milano e Bologna sono stati organizzati in occasione del rientro di DARGEN dopo il viaggio, per festeggiare il suo compleanno con i suoi fan e per chiudere definitivamente questo tour andato replicando le due città dove i concerti sono andati alla grande!
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Non è chiaro il momento preciso in cui Jacopo D’Amico, milanese di origini eoliane, trova sulla sua strada Dargen. Succede da qualche parte e in qualche tempo. Di sicuro su quella strada, a celebrare quell’incontro, c’era il fantasma del rap. Tanto rap ascoltato e imparato, il rap che diventa punto di partenza per tutta una serie di avventure esistenziali e sonore, le prime improvvisazioni, i primi virtuosismi, le prime sperimentazioni.
Dargen D’Amico si materializza nella scena rap italiana militando nelle Sacre Scuole insieme ai futuri Club Dogo e ne Il Circolo con pionieri della scena hip-hop italiana come Zippo (Comitato) e Chief (Chief & soci). Siamo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000. Quando i suoi compagni e la scena seguono una loro evoluzione stilistica lineare, Dargen si tira fuori dal gioco. Per usare una metafora calzante, esce dal gruppo, esce da ogni idea di gruppo. Entra nel suo castello privato, e lo trova pieno di fantasmi. Da una parte Jacopo, dall’altra Dargen, la luce e il buio illuminano e oscurano a tratti l’uno, a tratti l’altro. È il posto giusto. Quando sembra ormai un desaparecido della scena, se ne esce con un album solista.
Musica senza musicisti (autoproduzione, Giada Mesi – 2006) è uno shock. La strada ora non solo è marcatamente personale ma è anche molto distante dai cliché dell’hip-hop italiano. Se da un lato infatti tutte le energie sembrano far esplodere il rap alla sua intensità massima, intorno fioriscono le aperture creative dell’elettronica e strane forme che deviano i modelli della canzone italiana classica, la voce declinata in un’espressività nuova, testi capaci di giostrare quello spettro di umori che vanno dallo slancio poetico a un uso non banale dell’ironia, in un’alternanza ubriacante di registri, dal tragico al comico e con tutto quello che sta nel mezzo.
Dargen nel frattempo ha nuove collaborazioni, tutte nate in contesti spontanei, di grande amicizia, come quella con i Two Fingerz, con i quali nel 2007 lavora in veste di autore dei testi all’album “Figli del Caos” (Sony-Bmg) o la prima importante jam con i Crookers: il pezzo ‘Nchlinez, contenuto nel “Crookers Mixtape” (2007) che diventa un culto.
Nel 2008 arriva il secondo album da solista, un monumentale doppio CD, Di vizi di forma virtù (Giada Mesi/Talking Cat / distr. Universal), nel quale convivono in un gioco di tensioni spesso avventurose e sempre spiazzanti, le tante anime di D’Amico, quella dell’eretico hip-hop, quella del rapper che sa usare le sfumature del genere, e quella del cantautore freak da anni 2000, che gioca rispettando i propri fantasmi, in un ventaglio di colori veramente inedito per l’Italia.
Nel 2009 c’è il primo duetto con Fabri Fibra, nel brano Via Vai. La collaborazione tra i due avrà felice prosecuzione nel 2010, parliamo della hit Festa Festa, singolo che i Crookers scelgono per presentare il loro album d’esordio “Tons Of Friends” al mercato italiano. E Dargen è l’unico italiano presente anche nella versione internazionale dell’album dei Crookers (nel brano Birthday Bash), disco che ospita insieme a Dargen, tra gli altri, Kelis, Will.i.Am, Soulwax, Mixhell, Roisin Murphy, Pitbull, Tim Burgess.
Nello stesso anno escono due EP: D’ – parte prima e parte seconda, dall’unione dei quali nascerà l’album “CD’” (Giada Mesi). È il Dargen più sentimentale e più legato alla forma canzone – influenzato dai grandi modelli metropolitani milanesi che sempre lo hanno suggestionato, da Jannacci a Cochi & Renato passando per Camerini, così come dai neomelodici napoletani – capace di muoversi sulle più dirette basi elettro-rap e allo stesso tempo continuare nuove esplorazioni sonore, in una gamma di riferimenti che vanno dai Daft Punk e la dance italiana dei ’90 a un’etichetta come la Warp, sempre perso in quello straniamento tra Jacopo e Dargen, tra luce e buio, teatro e vita reale, in quel limbo dove sorrisi e lacrime fanno lo stesso gioco.
L’amore per la canzone italiana sarà il canovaccio sempre nel 2011 del progetto Macrobiotics insieme allo storico dj e produttore milanese Nic Sarno, l’album in free-download dal titolo “Balerasteppin” sovrappone in un impensabile cut-up cover di classiche pop songs tricolori, da Fabrizio De André a Loredana Bertè passando per Vasco Rossi e Gianni Morandi, a basi elettroniche di artisti stranieri.
Il 2012 arriva la cosa più pop fatta da Dargen finora, un duetto con Max Pezzali nella rilettura de Hanno ucciso l’uomo ragno. Contemporaneamente vede la luce il suo progetto più radicale: Nostalgia Istantanea (Giada Mesi), album in vinile con due uniche lunghe tracce di venti minuti l’una, due flussi di coscienza che avvicinano il rap alla psichedelia, il flow attraversato da immagini bibliche e visioni di ogni tipo qui definitivamente poesia.
Nel 2013 esce su Universal “Vivere aiuta a non morire”, con un D’Amico sempre pronto a vestire di nuovi dettagli il suo stile, capace di unire il suo approccio più sensibile a una comunicativa mai così acuta e diretta, in un viaggio da antologia punteggiato da collaborazioni sempre interessanti, da Andrea Nardinocchi a Max Pezzali, da Fedez a Enrico Ruggeri, passando per Perurbazione e J-Ax.
Il 2015 è l’anno di “D’iO”. Un lavoro discografico che contiene “un poco di tutto quello che ho fatto fino a qui” – racconta Dargen – e che come ovvia conseguenza nell’edizione limitata (rinominata edizione enciclopedica) “contiene interamente la mia discografia”. Ecco che qui, emerge la capacità di una scrittura mai così pop. L’iniziale La mia generazione, il singolo Amo Milano, la strepitosa Crassi. Poi tutto si svolge nella parte chiara dell’ artista·uomo, che spesso sembra parlare direttamente, senza schermature, al cielo, stringendosi in questo a tutta l’umanità disponibile; messaggi nella bottiglia tra se e Dio, e ancora flash sempre più precisi di quella spiritualita insita nella poetica dargeniana.
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Dutch Nazari nasce in provincia di Padova nel 1989. Verso i 15 anni la sua passione per ilgenere musicale rap lo porta a entrare a contatto con la scena hiphop di Padova. Nel 2006 entra a far parte della crew Massima Tackenza, con cui in quegli anni fa esperienza sui palchi a alle battle di freestyle e con cui collabora alla produzione di un mixtape (MT2 – 2007) e un album (Stai giù – 2009). In quegli anni lavora anche a un altro disco in collaborazione con Buzz (altro membro del collettivo Massima Tackenza). Si tratta del disco “10 kg in più”, che contiene, tra le altre, la canzone “la borsa”, il cui video (caricato su youtube sul canale di Dutch) è il frutto dello straordinario talento del regista Nicholas Nazari, realizzato interamente con la tecnica dello “stop motion” (per vedere il video: http://goo.gl/suuX81).
Nel 2011 l’ep “Non lo avevo calcolato” segna l’inizio del percorso solista. Nella sua parentesi solista inizia un progressivo allontanamento dagli stereotipi narrativi del rap, abbandona del
tutto l’autocelebrazione e comincia a mescolare le metriche e i messaggi del rap alla poeticadei Poetry Slam (“poetry slam”: http://goo.gl/oLwgGj), una realtà a cui Dutch si avvicina anche grazie alla forte amicizia con il poeta veneziano Alessandro Burbank. Dal punto di vista musicale comincia a prediligere sonorità elettroniche e sognanti, e a collaborare musicalmente con un grandissimo talento della musica elettronica, il padovano Luca Patarnello (membro del duo elettronico Sick et Simpliciter). Dopo avere estratto il singolo “Speculation” (http://goo.gl/RlPagd) Dutch viene notato da Dargen D’amico, un nome molto importante nel panorama italiano della musica rap e non solo, che a Settembre 2014 annuncia l’ingresso di Dutch nella propria etichetta discografica “Giada Mesi”. Il 14 Ottobre 2014 esce per Giada Mesi l’ep Diecimila Lire, (scaricabile gratuitamente su www.dutchnazari.tumblr.com). L’ep consacra la collaborazione tra Dutch e i Sick et Simpliciter, ai quali è affidata la produzione strumentale. Nel disco, oltre a un brano con Dargen D’Amico dal titolo “Genio Dentro” (video: http://goo.gl/NnW86I) , si trova anche una strofa del rapper torinese Willie Peyote nel brano “Falling Crumbs” (video: http://goo.gl/Eb8nrp).
MECNA torna live da ottobre nei migliori club italiani con il nuovo “TAXI TOUR”, come sempre accompagnato daIamseife al live programming e Alessandro Cianci a synth e voci.
Uno show che ripropone nuove e vecchie hit oltre che vere e poprie chicche tratte da tutti gli album ed Ep del rapper foggiano,una scaletta completamente rinnovata e una nuova strumentazione sul palco con inediti arrangiamenti e raffinate rivisitazioni elettroniche per uno spettaoclo che non ha né precedenti né paragoni in Italia. La struttura dello show si discosta infatti dal classico concerto rap per avvicinarsi ad un vero e proprio live set dove le strumentali vengono costruite, dilatate e riarrangiate per accompagnare i testi suggestivi di MECNA.
Il 2 dicembre 2015 inizierà il tour in acustico di IOSONOUNCANE. Dopo le due date in Sardegna, a Cagliari e a Sassari, che costituiranno anche l’ultima occasione di vedere il set elettronico, IOSONOUNCANE concluderà il tour di DIE con una manciata di date in acustico. Gli arrangiamenti stratificati e sontuosi dell’album lasceranno posto alle canzoni scarnificate. Sul palco con IOSONOUNCANE ci sarà Serena Locci corpo e anima femminile di DIE. Due voci si incontreranno, una femminile e una maschile, così come nella narrazione istantanea dell’album.
Il bassista/compositore/cantante Stephen Bruner, aka Thundercat, ha la musica profondamente radicata dentro di sè. Suo padre, Ronald Bruner Sr., è un batterista jazz di fama internazionale che ha suonato con i Temptations, Diana Ross, Gary Bartz e Gladys Knight. Suo fratello Ronald Bruner Jr., batterista vincitore di Grammy, ha suonato con artisti del calibro di Roy Hargrove, Stanley Clarke, e Wayne Shorter.
Mentre era ancora al liceo Stephen si unì al fratello come membro della band punk Suicidal Tendencies, suonando il basso nei loro tour in tutto il mondo, e all’età di 16 anni suonò in tour in Giappone con Stanley Clarke.
Come Thundercat, Bruner prende le sue radici jazz e lavora con un mix di artisti che si adattano alla sua sensibilità selvaggiamente sperimentale – che vanno da Flying Lotus, Erykah Badu, e Stanley Clarke, così come le collaborazioni più recenti con Wiz Khalifa, Earl Felpa e Kamasi Washington, per citarne solo alcune.
Dopo l’incontro e il tour con Flying Lotus, i due artisti hanno collaborato alla traccia intitolata “MmmHmm.” dell’LP “Cosmogramma”. Il loro affine senso di musicalità ha poi portato al debutto da solista di Thundercat nel 2011 con l’album “The Golden Age of Apocalypse”, co-prodotto da Flying Lotus, che ha portato Bruner ad una nuova dimensione di composizione e ricerca artistica.
Nel 2013, Thundercat ha collaborato nuovamente con Flying Lotus per il suo secondo album, “Apocalypse”. Nell’album si sfumano i confini tra pop, funk, elettronica e prog rock, creando qualcosa di completamente diverso. Al tempo stesso vulnerabili e senza paura, una commedia e tragedia, “Apocalypse” è il ritratto intimo di un artista che continuerà a portare la musica in un posto nuovo: l’aldilà, the beyond. A giugno 2015 esce infatti il suo nuovo ep “The Beyond / Where the Giants Roam” in cui compaiono ospiti come Mono/Poly, Miguel Atwood-Ferguson, Flying Lotus, Kamasi Washington, Herbie Hancock.
A seguire si balla con i dj di CLUB PARADISE:
https://www.facebook.com/clubparadisebo/
SERGIO DIAS OS MUTANTES – TOUR IN EUROPA 2015
Gli Os Mutantes nascono a San Paolo, Brasile, nel 1966 dalle geniali menti dei fratelli Sergio Dias e Arnaldo Baptista, che hanno saputo sapientemente mescolare il loro amore per il rock inglese con la psichedelia americana e la musica tradizionale brasiliana creando così un sound incredibilmente nuovo e originale che ha segnato un momento storico turbolento e importante della storia brasiliana.
Nei pochi anni di attività gli Os Mutantes hanno inventato un suono caratteristico e moderno, sperimentando con assurdi strumenti costruiti da loro stessi effetti sonori inediti e stranianti, combinando forme tradizionali di musica brasiliana, e strutture a dir poco non ortodosse con influenze provenienti dalla musica inglese e americano della fine degli anni ‘60.
Arricchiti da un palese messaggio politico inneggiante alla libertà artistica e politica, i pochi album che gli Os Mutantes hanno registrato sono divenuti pietre miliari capaci di influenzare la musica di tutto il mondo per lunghissimo tempo.
Alla metà degli anni ‘90, ben 20 anni dopo il loro ultimo album, Kurt Cobain insistentemente li richiese come band di apertura dei concerti Nirvana in Brasile.
Da allora l’importanza della band è stata riaffermata da diverse band alternative del calibro di Flaming Lips, Devendra Banhart, Beck (incise l’album intitolato Mutations, chiaramente ispirato alla loro musica), Sonic Youth, Sean Lennon (disegno’ le illustrazioni dell’album Technicolor), David Byrne (produsse una compilation con i loro brani piu’ famosi) e molti altri, che durante il loro lungo periodo di pausa hanno contribuito alla divulgazione del gruppo essendo loro grandi estimatori.
Nel 2006 la prima reunion vede la band esibirsi a Londra, dopo 30 anni di assenza dalle scene, con lo storico concerto al Barbican, al quale accorsero fan da tutto il mondo e che fu pubblicato anche in versione dvd e album live da Luaka Bop/Universal, la formazione comprendeva anche i membri originali Arnaldo Baptista e Dinho Lemme, mentre Rita Lee non e’ mai rientrata nella line up, in quanto concentrata sulla sua carriera solista.
Il gruppo da allora ha continuato a suonare con tour negli USA a New York , San Francisco e come supporto ai Flaming Lips, e anche in Europa e in Brasile e Sud America.
Nel 2007 l’etichetta indipendente italiana Madcap Collective pubblica il primo album tributo al gruppo: Jardim Elétrico: A Tribute to Os Mutantes , con artisti quali Sean Lennon, White Flag, Tater Totz, Jennifer Gentle e molti altri.
A distanza della loro ultimo album del 1974, a fine 2009 Sergio Dias torna in studio per registrare un nuovo album Haih Or Amortecedor sull’etichetta californiana ANTI, concepito con la collaborazione di altre leggende brasiliane come Tom Ze e Jorge Ben, è il vibrante e tempestivo ritorno da una delle band più significative della storia della musica.
A seguire nel 2013 una nuova perla in studio Fool Metal Jack album pubblicato dall’etichetta americana Krian Music Group, gioco di contaminazioni eccellenti tra psichedelia e rock.
Nel 2015 Sergio Dias continua a suonare in giro per il mondo con concerti in Sud America e in USA, e a novembre il ritorno in Europa dove lo vedremo in U.K., Francia, Olanda, Svezia, Spagna, Portogallo, Belgio, Italia e anche in Israele.
Os Mutantes sono una band che tutti gli amanti della vera musica dovrebbero ascoltare almeno una volta nella vita, per entrare nel magico mondo dei loro suoni unici.
Un tour che avrà un’atmosfera intima, privata, tra una canzone, unachiacchierata ed un bicchiere di vino.
Dentro il Paradiso è il primo tour acustico di Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti.
Dopo il grande successo di Fuoricampo e più di settanta concerti in tutta la penisola, Tommaso
racconterà le sue canzoni, interpretandole come le aveva pensate quando le scrisse. Un ritorno allagenesi dei brani, dando risalto alle parole ed a tutte le emozioni che suscitano.
Tutto questo sarà avvolto da un’atmosfera intima e distesa, tra una canzone eseguita alla chitarra, unbicchiere di vino e qualche chiacchiera per trasportarci dentro il Paradiso di Fuoricampo.
Tommaso Paradiso, classe ’83, è l’autore e la voce dei Thegiornalisti, band romana attiva dal 2011 con tre album alle spalle. L’ultimo, “Fuoricampo”, pubblicato da Foolica nel 2014, ha riscosso un ottimo successo di critica e pubblico. Attualmente “Fine dell’estate”, il terzo singolo estratto dal disco, è programmato da Radio Deejay (dove è nei 50 brani più suonati da tre settimane) ed altri network nazionali.Qui la cartolina digitale del singolo: http://goo.gl/hxlTnf.Alla fine del 2014, Tommaso firma un’esclusiva per Universal Music Publishing che, da allora, assieme a Foolica, gestisce le edizioni del progetto. Da qui la prima grande collaborazione con Luca Carboni sulla hit “Luca Lo Stesso”, scritta assieme a Dario Faini e allo stesso Carboni.Il singolo, uscito lo scorso 21 agosto su etichetta Sony, è al primo posto della classifica radiofonica italiana.
In apertura si esibiranno gli EUGENIO IN VIA DI GIOIA:
Eugenio Cesaro nasce piangendo nel 1991 e rinasce cantautore nel 2011, suona per strada e per strada trova l’ispirazione per gran parte dei suoi testi. Continua a suonare per la gente, ma è nel settembre 2012 che il fato benevolo lo conduce inaspettatamente verso due ottimi e pazienti musicisti. Emanuele Via e Paolo Di Gioia sembrano essere nati per dare una forma al nome del gruppo e insieme mantenere viva la speranza di Eugenio. I tre incontrano nel marzo 2013 Lorenzo Federici, generando un’intesa fin da subito. Il gruppo è completo. Gli Eugenio in Via Di Gioia si contraddistinguono fin dagli albori per la loro voglia di farsi sentire: suonano più che possono, per strada come buskers, nei locali e ai concorsi, sprigionando dal vivo una incredibile energia. A luglio 2013 pubblicano “Ep Urrà”, primo ep autoprodotto in 1000 copie e finanziato grazie ad una campagna su Musicraiser, dal quale ad aprile 2014 viene estratto il video del brano “Perfetto uniformato”. Nel 2014 partecipano al concorso “Sotto il cielo di Fred”, indetto dal Premio Buscaglione, aggiudicandosi tra oltre 600 band iscritte il Premio della Critica. Questo riconoscimento gli consente di partecipare nell’estate 2014 a dieci tra i migliori festival estivi Italiani (tra cui Collisioni, Musica W, iScream Festival, Alpette Free Rock, The Hangover Summer Fest), raccogliendo consensi importanti in tutte le date, esaurendo le copie della prima tiratura di “Ep Urrà” e condividendo il palco con Vinicio Capossela, Le luci della centrale elettrica, Modena
City Ramblers, Eugenio Finardi, Brunori Sas, Zen Circus e molti altri. Sulla scia di questa esperienza vengono invitati ad esibirsi al Traffic Torino Free Festival, nella stessa sera del concerto di I Cani vs Max Pezzali. A settembre 2014 esce il video-documentario di “Ho perso”, che racconta l’esperienza del loro tour estivo ed anticipa il disco d’esordio “Lorenzo Federici” (Libellula/Audioglobe), uscito il 5 dicembre 2014.
AVANZI DI BALERA
Musica che sa di muffa, sudore e luci al neon
Lunedì 07 dicembre @LOCOMOTIV CLUB Bologna
Ingresso: 5 euro + tessera Aics
IL 1° COMPLEANNO
E’ una questione di qualità. O una formalità?
E’ già passato un anno dalla prima balera al Locomotiv. E sembra solo un anno fa…
Come sapete anche che per le occasioni speciali ci giochiamo i nostri assi nella manica….
>> DENTE Ospite speciale in consollem (recupera la data di settembre come vi avevamo promesso)
>> E il tanto amato Gioco della Love, naturalmente, giochetto made in Balera, molto apprezzato, che d’ora in poi faremo solo per le occasioni speciali.. come questa.
Cosa troverete lo sapete già.. dalle canzonette anni ‘50 che facevano ballare i nostri nonni, al rock dei Doors, CCP, miscelati in una formula che piacerebbe anche ai nonni del futuro.
Venite in canotta ed infradito.