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Il feroce e geniale duo inglese hip hop-punk-elettronico-lo-fi
La nostra società e la nostra vita quotidiana raccontate con sguardo feroce: senza filtri, e con un’ironia così tagliente da sconfinare spesso e volentieri in rabbioso, disperato sarcasmo.
Gli Sleaford Mods sono una cellula disturbata e disturbante, nell’ecosistema musicale odierno: in loro, lo spirito più corrosivo e strafottente del punk originale si sposa – in un modo tanto imprevedibile quanto “inevitabile” nel risultato finale – con la narratività del rap. Jason Williamson è una specie di The Streets molto più incattivito e beffardo (o se preferite, è l’erede perfetto e migliore del “poeta punk” John Cooper Clarke), mentre Andrew Fearn trova il modo di creare i perfetti abiti sonori per questo microcosmo testuale di cinismo, humour e corrosività: batterie elettroniche, schegge (post) punk, sintetizzatori lo-fi.
“undoubtedly, absolutely, definitely the worlds greatest rock n roll band……Sleaford Mods” Iggy Pop
Gli Sleaford Mods sono felici di annunciare che l’uscita del loro nuovo album ‘ENGLISH TAPAS’ è fissata per il 3 marzo 2017 su Rough Trade Records. L’album è stato registrato ai West Heath Garage studios di Steve Mackey (Pulp) a Londra.
L’album uscirà in edizione limitata in vinile rosso, CD, download e in 150 copie in cassetta. I primi 1000 preordini del vinile includono un 7” con una traccia esclusiva “Big Trouble In Little Costa”, un booklet con foto inedite di Simon Parfrement commentate dagli Sleaford Mods, un pacchetto di rizla kingsize e un sottobicchiere per birra.
La cassetta include ‘Sleaford Mods Live at Dismaland 2015’ con un download code del live show.
Jason Williamson dice di ‘English Tapas’: “Andrew entrò in un pub a caso e ha visto “English Tapas” scarabocchiato sul bordo del menù. Questo bellissimo accoppiamento di parole era composto da mezza scotch egg, una ciotola di patatine, sottaceti e una mini pork pie. La dice lunga su questo posto del cazzo: è commedia, è accontentarsi, è ignorante e, soprattutto, è merda”
Guarda un messaggio di Jason https://
L’anno prossimo uscirà anche ‘Bunch of Kunst’ di Christine Franz – il film definitivo sugli Sleaford Mods. Ci sono voluti più di due anni per realizzarlo, e traccia l’ascesa della band, dai pub agli stadi. Il film uscirà all’inizio del 2017.
Guarda il teaser qui: http://
“This documentary film is the perfect antidote to those sexy, racy, rocknroll yawns most bands hide behind. We are indeed A Bunch of Kunst” – Jason Williamson
Gli Sleaford Mods sono Jason Williamson (parole) & Andrew Fearn (musica)
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Con il prossimo tour l’artista presenterà “My Love Divine Degree”, terzo attesissimo album in studio, anticipato dai singoli “Bullets In The Streets and Blood” e “I Stay Ready”.
Cody ChesnuTT è un talento underground, erede moderno del patrimonio di black e soul music. Nato nel 1968 ad Atlanta, in Georgia, inizia la carriera musicale dopo il trasferimento a Los Angeles, dove inizia a lavorare per la Death Row Records come compositore di testi e musica per una band dell’etichetta; il suo primo vero progetto musicale sono però i The Crosswalk, band rock che ottiene un contratto discografico con la Hollywood Records ma che si scioglie da lì a poco, senza pubblicare alcun album. Cody continua così la sua strada in solitaria senza lasciarsi scoraggiare, dimostrando quanto non solo il talento bensì anche la sua incredibile perseveranza lo abbiamo condotto lentamente al successo mondiale.
Agli inizi degli anni 2000 compone vari pezzi, registrandoli nella propria camera in versione lo-fi; il risultato è un album grezzo e incredibilmente sincero, diretto e innovativo, un doppio LP composto da 36 canzoni raccolte sotto il nome di “The Headphone Masterpiece”. L’album ha ottenuto ottime recensioni da critica e pubblico, una vera e propria boccata d’aria fresca nel panorama musicale del tempo, ed è inoltre entrato per una settimana nella Billboard 200 Chart. Nello stesso anno la popolarità dell’artista si impenna con l’enorme successo ottenuto dal singolo “The Seed”, una canzone di Cody arrangiata dalla hip-hop band The Roots; il singolo raggiunge l’attenzione dei media di tutto il mondo e viene trasmessa a lungo e tutt’oggi, come hit dal groove intramontabile. Con questa svolta Cody riesce finalmente a raggiungere il grande pubblico, da citare la partecipazione allo Smokin’ Grooves tour al fianco di Lauryn Hill e Outkast.
Da allora il suo viaggio artistico è proseguito sfornando singoli come “The World is Coming”, “Afrobama” e l’EP “Black Skin No Value” fino a pubblicare, dopo ben dieci anni di incubazione, il suo secondo album “Landing On A Hundred” un mix di blues r’n’b e funk che solo ChesnuTT può sfornare con una naturalezza lodevole. I fan del guerriero del soul aspettano ora con entusiasmo il nuovo album “My Love Divine Degree” e il tour che farà conoscere questa nuova perla al pubblico anche dal vivo.
Tonino Carotone è un artista internazionale già “culto” che non ha bisogno di tante presentazioni. Antonio de la Cuesta cresce in un sobborgo di Pamplona (Spagna) ascoltanto la radio e guardando la TV, assorbendo così le melodie dei varietà e delle pubblicità. Più tardi viaggiando e scoprendo la musica di Luis Aguila, Trini Lopez, Peret, Mina, Rita Pavone, Albano & Romina, Adriano Celentano, comincia la sua prolifica carriera musicale. Prende spunto per il suo nome d’arte dal napoletano Renato Carosone ed il look da Fred Buscaglione. Già disco d’oro con l’album “Mondo difficile” vanta collaborazioni con artisti del calibro di Manu Chao, Eugene Huts (Gogol Bordello), Erriquez (Bandabardò) e tanti altri. Appare inoltre in alcuni progetti della scena alternativa italiana ed estera, tra tutti lo ricordiamo con gli Arpioni, Zibba, Vallanzaska, Pietra Montercovino, i Terroni Uniti, Locomondo, Mimmo Epifani ect…
E’ ospite in varie trasmissioni televisive quali Parla con me, Chiambretti Night, Scalo 76 e radiofoniche come Gli Spostati, Fegiz Files e Caterpillar. Al teatro Politeama di Napoli riceve il “Premio Carosone” alla carriera come miglior artista straniero. Partecipa al Concerto del 1° Maggio in Piazza San Giovanni a Roma assieme alla Bandabardò. Oltre alle fortunatissime date italiane si esibisce regolarmente anche in Spagna, Grecia, Cile, Argentina (tour degli stadi con Manu Chao), Russia. Partecipa ai più blasonati Festival italiani e spagnoli. Federico Traversa per Chinaski Edizioni scrive con lui e per lui il libro “Il maestro dell’ora brava”. Viene chiamato dal famoso regista Emir Kusturica per partecipare al suo Film & Music Festival di Kustendorf. Viene premiato al Festival del cinema dell’Havana per alcuni film che hanno utilizzato le sue canzoni. Suoi brani presenti anche nell’ultimo “cine panettone” di Aldo, Giovanni e Giacomo: “Il Ricco, il povero e il maggiordomo”.
Il 26 Maggio 2017 esce il suo nuovo singolo “L’Amore non Paga” (Saifam Group / Believe Digital) che anticiperà il nuovo disco la cui uscita è prevista per l’autunno. La produzione artistica è affidata ad Alborosie e la regia del Videoclip a Mauro Russo (Calibro9). All’interno del brano nel quale compare come autore tra gli altri Fred Buscaglione Jr, troviamo Tyron Downie, storico tastierista di Bob Marley e co- fondatore dei The Wailers.
John De Leo insieme ad un anomalo ensemble di ingegnosi quanto spericolati strumentisti presenta i brani dell’ultimo lavoro discografico, “Il Grande Abarasse”, ricreandone le sonorità. La canzone e i suoi deflussi, l’astrazione jazzy, le alchimie tra acustico ed elettronico, fino alle atmosfere classiche e contemporanee.
“IL GRANDE ABARASSE” (Carosello Records), condensa ancora una volta il talento e l’unicità di questo straordinario artista che con questo concept album da vita ad un ipotetico condominio dove ogni brano corrisponde ad uno dei suoi appartamenti… «La cosa certa in ogni brano de Il grande
Abarasse – spiega JOHN DE LEO – è un’esplosione improvvisa. A seconda del brano è rappresentata in modi diversi. L’accadimento viene tradotto da differenti soggettive culturali o personali contingenti situazioni emotive. Volevo che l’esplosione corrispondesse alla materializzazione di una deflagrazione interiore la cui miccia, in ognuno dei condomini, era in realtà già accesa».
Ad accompagnare De Leo sul palco ci sarà la JDL Grande Abarasse Orchestra, formazione composta da 8 elementi: Fabrizio Tarroni – chitarra semi-acustica, cori, Silvia Valtieri – fisarmonica, pianoforte, percussioni giocattolo, cori, Franco Naddei – campionamenti e chitarra elettrica, cori, Piero Bittolo
Bon – sax baritono / clarinetto basso, Beppe Scardino – sax baritono / clarinetto basso, Dimitri Sillato – violino e pianoforte, Valeria Sturba – violino, violino elettrico e theremin, Paolo Baldani – violoncello.
Uscito il 17 marzo 2017 con distribuzione Warner Music Italia e publishing Ala Bianca/Howard Simon Bernstein, “Secret Fires” è il terzo album di Ofeliadorme: otto tracce registrate e prodotte da Howie B con il sound engineer Joe Hirst (Four Tet, Jarvis Cocker, DJ Shadow) tra la campagna del Galles e Londra nel giugno 2015. Una produzione internazionale che conferma il trio bolognese come una delle proposte più raffinate del panorama indipendente italiano ed europeo.
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Cristina Donà dalla metà degli anni ’90 è una delle voci più originali della scena musicale italiana. Sono passati 20 anni dal suo album d’esordio Tregua del 1997 e il miglior modo per festeggiare è dal vivo: in una manciata di date full band, in location estive selezionate, Cristina Donà riproporrà il suo primo album (prodotto da Manuel Agnelli) e i classici del suo repertorio.
Cristina, che ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, è una delle poche artiste italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero hanno reinventato il modello di interprete e autrice. Sempre in grado di rinnovarsi, la Donà è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani.
Adriano Viterbini & Los Indimenticables
E i disegni dal vivo di Davide Toffolo
“Come il blues, come i tuareg, come la sensualità, come Klein. Musica e disegni in un solo spettacolo”
Ad ottobre 2015 usciva Film O Sound, il secondo lavoro solista di Adriano Viterbini, uno dei chitarristi più ispirati della musica italiana contemporanea.
L’album faceva seguito al primo esperimento in solo Goldfoil, e simbolicamente ne portava avanti il lavoro di ricerca sonora: dove il primo andava a togliere, a scavare fino all’essenza, alla madre di tutte le musiche, quindi al blues delle origini e all’Africa, Film O Sound è un viaggio globetrotter tra i caleidoscopici suoni del mondo.
In questo anno e mezzo sono successe tantissime cose alla carriera di Adriano, dalla collaborazione con gli Almamegretta e Rokia Traorè passando per il tour con i Tre Allegri Ragazzi Morti uniti dalla comune passione per la cumbia. Proprio dall’amore a prima vista con la storica band friulana prende vita l’idea di questo “Tour Blu”, una serie di concerti speciali in cui oltre ai fedelissimi Los Indimenticables (Jose Ramon Caraballo Armas – tromba percussioni e tastiere, Francesco Pacenza – basso e effetti, Piero Monterisi – Batteria) ci saranno i disegni dal vivo di Davide Toffolo, frontman dei Tarm e orgoglio nazionale nel campo del fumetto e dell’illustrazione.
THE BLACK ANGELS
THE BLACK ANGELS, la psych crew statunitense, originaria di Austin (Texas), porterà su tutti i principali palchi mondiali – compreso quello del Locomotiv – “Death Song”, il nuovo album, in uscita il prossimo 21 aprile per Blue Horizon Records e anticipato da un primo singolo, Currency: https://youtu.be/
Una vera e propria istituzione della scena new psych rock americana, The Black Angels, ora in una solida formazione a quattro (con Alex Maas, Christian Bland, Kyle Hunt, Stephanie Bailey). Nati nel 2006 e dopo il successo di Phosphene Dream e i due ultimi Indigo Meadow e Clear Lake Forest EP sono pronti a infiammare la scena con quel rock psichedelico di matrice anni 60 immortale e trascinante, vicino alle atmosfere vintage dei 13th Elevator Floor e al wave-rock à la Black Rebel Motorcycle Club.
Un nome preso a prestito dai The Velvet Undergroud – dal brano The Black Angel’s Death Song – che sembra voler arrivare al suo pieno compimento con questo nuovo album, Death Song. Capitanati dal morrisoniano Alex Maas, i texani The Black Angels presenteranno in sole due imperdibili date, il 7 giugno alla Latteria Molloy di Brescia e l’8 giugno al Locomotiv di Bologna, il loro catartico e coinvolgente show.
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GO!ZILLA
I Go!Zilla sono una band italiana, autrice di un garage rock dalle venature psichedeliche e con dirompenti vibrazioni punk. I Go!Zilla nascono nel 2011 inizialmente come un duo: Luca Landi (voce, chitarra) e Andrea Del vento (batteria). Nel 2012 il gruppo, con questa formazione, pubblica un primo EP omonimo, “Go!Zilla” (Santa Valvola Records), ed un sette pollici, ” I’m Bleeding/You got the eye” (Surfin Ki Records). La band, in power duo, fa diversi concerti in giro per l’Italia, con qualche data anche in Germania ed in Danimarca. Il batterista, Andrea Del Vento, però, poco dopo, lascia il gruppo, sostituito da Fabio Ricciolo. La nuova line up ritorna in tour suonando su palchi italiani ed europei.
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Dalll’1 al 20 giugno, torna a Bologna l’appuntamento con il BIO PARCO, lo spazio in esterna di Biografilm Festival e luogo cult dell’estate bolognese, con un programma denso di eventi, concerti e spettacoli tutti rigorosamente A INGRESSO GRATUITO.
Duo indie-rock di Chicago, i Whitney hanno saputo attirare l’attenzione di pubblico e critica su di loro grazie alla bellissima No Woman, “uno dei singoli dai tratti più soavi e distintivi del panorama indie di questo anno”. (Sentireascoltare)
Il brano è tratto dal loro album di debutto, Light Upon the Lake pubblicato lo scorso Giugno via Secretly Canadian. Un successo che ha garantito loro la partecipazione a festival del calibro di SXSW, Pitchfork Music Festival e Le Guess Who.
Paul Lester del The Guardian ha descritto la band con queste parole “think Bon Iver, with elements of folk and country, only given a Chicago soul makeover”.
I Whitney, duo formato dal chitarrista, hanno debuttato lo scorso Giugno con “Light Upon the Lake”.
L’album, uscito via Secretly Canadian, segna il culmine di un breve, ma incredibilmente intenso, periodo creativo per la band.
Membro degli Unknown Mortal Orchestra, Ehrlich lascia la band per suonare la batteria nei Smith Westerns, qui incontra il chitarrista Kakacek. L’idea di formare una nuova band nasce nel 2014, quando gli Smith Westerns si sciolgono.
Ehrlich e Kakacek passano l’inverno insieme a Chicago scrivendo nuova musica e dando forma a quello che sarebbe diventato ’Light Upon The Lake’. Il disco è stato registrato in California da Jonatan Rado dei Foxygen insieme con una band di quattro elementi, ora diventati parte integrante del progetto.
Nei dieci brani che compongono “Light Upon the Lake”, emerge un songwriting fantasioso e penetrante, che rilegge sapientemente il classic rock senza suonare mai retrò.
“I’m searching for those golden days” canta Ehrlich, con voce sottile nel brano “Golden Days”.
È una canzone che definisce Whitney come band. “Ci sono dei sentimenti veri dietro queste canzoni”, dice Ehrlich. “Abbiamo voluto che queste avessero parte della nostra personalità. Volevamo che le canzoni avessero un’anima”.
“Ehrlich and Kakacek successfully eke out what is depressingly victorious and ultimately pyrrhic about abandoning the homestead for the mirage of greener pastures.” – Pitchfork
“The beautiful arrangement of exultant horns, rhythmic twangy guitar layers, and subtle percussion smoothly soothes.” – Stereogum
“Whitney has made your go-to breezy indie album for spring” – Vogue.com “a sweet shot of beardly Seventies fools gold.” – Rolling Stone
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La cantante ed attrice bolognese ritorna alla ribalta dopo cinque anni di silenzio con il nuovo album “Tornano Sempre”, ultimo capitolo di oltre venticinque anni di carriera. Angela riproporrà con una nuova band tutti i brani del disco ed il meglio del proprio repertorio. A seguire il concerto la giovanissima chanteuse ed attrice francese Soko, madrina di questa edizione del Biografilm Festival, si esibirà in veste di DJ.