Archivio eventi

Feb
10
Ven
ALESSANDRO CORTINI (Nine Inch Nails) @ Locomotiv Club
Feb 10@21:30

• ALESSANDRO CORTINI presents: AVANTI •
(Nine Inch Nails – Hospital Productions / Important Records)

Opening set: Ra Kunesh
Closing set: Herva, Shinoby, Draft

Alessandro Cortini, maestro della sintesi analogica militante nelle file dei Nine Inch Nails, è uno dei nomi più ammirati dell’elettronica mondiale.
A partire dal 2013 dà voce ai suoi intimi e avvolgenti esperimenti elettronici, sospesi tra droni, ambient e atmosfere industriali. L’anno seguente inizia una serie di release sulla Hospital Productions di Prurient, composta per ora dagli album “Sonno” e “Risveglio”. In entrambi non c’è solo l’artista e la sua strumentazione, ma è presente un terzo elemento: lo spazio, il contesto fisico fatto di aria, di suoni e rumori di fondo, che sporcano e scaldano le sequenze dei sintetizzatori.
La sua ultima opera, “AVANTI”, è un’esperienza malinconica e struggente, in cui i synth di Cortini diventano meditazione attraverso il suono sulle memorie di una vita, sposandosi alla perfezione con le pellicole vintage riprese in Super 8 dalla sua famiglia durante la sua infanzia. Suoni e immagini trasporteranno lo spettatore in un labirinto composto dalle memorie di un passato comune, unito al presente grazie alle espressive interpretazioni sonore, puntando avanti, verso il futuro.

https://soundcloud.com/alessandrocortini

Feb
11
Sab
EBO TAYLOR @ Locomotiv Club
Feb 11@21:30
EBO TAYLOR @ Locomotiv Club | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Warm up djset a cura di CRISTIAN ADAMO (Radio Città del Capo)

Classe 1936, chitarrista, compositore, arrangiatore, bandleader e produttore, Ebo Taylor è stato senza dubbio una delle figure centrali nella musica ghanese delle ultime sei decadi ed una leggenda della musica africana in generale.

Già a partire dalla fine degli anni ’50, Taylor è attivo nelle seminali formazioni Highlife, Stargazers e Broadway Dance Band. Nel 1962 porta il suo gruppo d’allora, Black Star Highlife Band, a Londra, dove conosce e collabora con il grande Fela Kuti, incontro che avrebbe cambiato il destino della sua musica (“in seguito divenni militante per la seconda indipendenza sonora della musica africana”).

Di ritorno in Ghana nel 1965 si unisce a Uhuru Dance Band, la band più famosa dell’epoca, per guidarla all’inizio degli anni ’70 in tour in Nigeria e in Africa Occidentale. Nel 1974 da vita alla più innovativa Afro Band degli anni ’70, l’ Apagya Show Band, per cui scrive e arrangia numerosi pezzi celebri tra cui “Tamfo Nyi Ekyir” e“Kweku Ananse” e alla fine degli anni ’ 70 lavora come solista, sviluppando un suono innovativo e personale, registrando brani immortali come “Twer Nyame” “Heaven” e “Come Along” tutti indistintamente segnati da quella combinazione di tradizioni ghanesi, afrobeat, jazz e funk (si ascolti in tal senso la recente retrospettiva Strut a lui dedicata:“Life Stories”). Comincia così a lavorare come produttore, realizzando album per artisti come Pat Thomas e C.K. Mann ed affermandosi come figura di punta della musica africana.

Negli anni ’80 e ’90, tempi difficili per i musicisti ghanesi, Taylor lavora come artista free lance in diversi paesi. Dal 2001 aggiunge inoltre un capitolo accademico alla sua lunga carriera, cominciando ad insegnare chitarra jazz all’Università del Ghana, cosa che gli consente di fare ricerche sulle differenze musicali tra le varie regioni del Ghana. Queste ricerche ispirano moltissimo i suoi lavori più recenti. Nel 2010 le superstar dell’hip hop americano Usher e Ludacris catapultano improvvisamente Ebo Taylor nel firmamento globale grazie al sample del brano Heaven (già immortalato nel 2002 dalla seminale raccolta “Ghana Soundz”). È il detonatore che lo porta a registrare, per la prima volta in 60 anni, un album per il mercato internazionale.

Nel 2011 “Love and Death”, assieme agli Afrobeat Academy, sbanca tutte le classifiche di settore e fa da apripista – un po’ come era successo, sempre su Strut, per Mulatu Astatke – ad una lunga tournèe europea. Segue la pubblicazione di altri album e nel 2014 Ebo riceve il Kwame Nkrumah African Genius Award, consacrandolo a leggenda vivente della musica africana. Nel 2017 Ebo Taylor accompagnato da 8 incredibili musicisti partirà per un lungo tour che toccherà anche l’Italia con tre imperdibili live.

READ MORE:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100003823081767&fref=ts

Feb
16
Gio
FABIO CINTI – special guest MORGAN @ Locomotiv Club
Feb 16@21:30

“Considerando che esiste l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, ogni cosa è al centro dell’Universo.”

Farà tappa a Bologna in occasione del tour di presentazione di “Forze Elastiche” il cantautore Fabio Cinti.

Uscito il 20 settembre il nuovo album “FORZE ELASTICHE”. L’album, prodotto da Paolo Benvegnù, vede la partecipazione di Nada Malanima, The Niro, Massimo Martellotta (Calibro 35), Alessandro Grazian e Giovanna Famulari.

Feb
17
Ven
DJ GRUFF with band // SOLD OUT @ Locomotiv Club
Feb 17@22:00

Ritorna sul palco di Bologna una leggenda dell’Hip Hop italiano, un uomo che ha fatto la storia del genere passando attraverso Rapadopa, Sangue Misto, Zero Stress, Casino Royale, Alien Army e molto altro. Questa volta sarà accompaganto da Gianluca Petrella, Antonio Tarantino e Mad Boxes!

READ MORE:
http://www.gruff.it/

Feb
18
Sab
THE ZEN CIRCUS // SOLD OUT @ Locomotiv Club
Feb 18@20:30

Il Circo Zen, da Pisa. Nove album ed un Ep all’attivo, diciotto anni di onorata carriera ed oltre mille concerti. Hanno riportato lo spirito padre del folk e del punk al moderno cantautorato con Andate Tutti Affanculo (2009) un album che li ha consacrati dopo anni di duro lavoro. Il disco – per Rolling Stone fra i migliori 100 album Italiani di tutti i tempi – ha contribuito a definire la nuova generazione della musica italiana degli anni zero. Precedentemente gli Zen hanno collaborato con tre mostri sacri dell’alternative americano come Violent Femmes, Pixies e Talking Heads in Villa Inferno (2008). Si sono costruiti una credibilità condivisibile da pochissimi altri artisti nostrani grazie all’attività live più incessante, urgente e di qualità che si possa immaginare. Hanno confermato e moltiplicato il proprio pubblico con Nati Per Subire (2011) fino a raggiungere la top ten della classifica Fimi/Gfk ed il primo posto di quella generale di iTunes con Canzoni Contro La Natura (2014). Oggi più che mai gli Zen si confermano come una certezza del rock indipendente Italiano, portabandiera indiscutibili della musica libera da vincoli: zero pose, zero hype ma solo tanto, tanto sudore. Questa attitudine è stata premiata nel tempo da un pubblico affezionato e sempre più trans generazionale, che riempie ormai da anni i migliori club e i migliori festival del paese.

Dopo otto dischi, un ep e diciotto anni di carriera, THE ZEN CIRCUS festeggiano la maggiore età con un nuovo grande disco di inediti, “La Terza Guerra Mondiale”, uscito il 23 settembre per La Tempesta Dischi. “La Terza Guerra Mondiale” è il disco al quale hanno dedicato più tempo in studio, lavorando su ogni piccolo dettaglio, dalle melodie ai testi, dagli arrangiamenti ai suoni. Sono partiti da quaranta provini e hanno scremato fino ad arrivare alle dieci canzoni che compongono il disco, fino a quando non hanno avuto la sensazione che ognuna avrebbe potuto essere un singolo. “La Terza Guerra Mondiale” è, per questo, il disco più “power pop” di The Zen Circus. Gli arrangiamenti sono fatti esclusivamente di chitarra, basso, batteria e voci: per la prima volta in un disco Zen non ci sono tastiere aggiunte, synth, archi o fiati e, se qualche volta può sembrare, si tratta di chitarre o voci filtrate ed effettate: una scelta volta a poter portare dal vivo il disco nella sua forma originale. La splendida copertina racconta, in tutta la sua crudeltà, la provocazione lanciata dal Circo Zen col suo nono disco: rapiti dal bisogno di esistere, che il mondo digitale non sa soddisfare, non sappiamo più accorgerci di quello che ci sta attorno.

READ MORE:
https://www.facebook.com/thezencircus/

Feb
19
Dom
THE ZEN CIRCUS – seconda data @ Locomotiv Club
Feb 19@20:30

Il Circo Zen, da Pisa. Nove album ed un Ep all’attivo, diciotto anni di onorata carriera ed oltre mille concerti. Hanno riportato lo spirito padre del folk e del punk al moderno cantautorato con Andate Tutti Affanculo (2009) un album che li ha consacrati dopo anni di duro lavoro. Il disco – per Rolling Stone fra i migliori 100 album Italiani di tutti i tempi – ha contribuito a definire la nuova generazione della musica italiana degli anni zero. Precedentemente gli Zen hanno collaborato con tre mostri sacri dell’alternative americano come Violent Femmes, Pixies e Talking Heads in Villa Inferno (2008). Si sono costruiti una credibilità condivisibile da pochissimi altri artisti nostrani grazie all’attività live più incessante, urgente e di qualità che si possa immaginare. Hanno confermato e moltiplicato il proprio pubblico con Nati Per Subire (2011) fino a raggiungere la top ten della classifica Fimi/Gfk ed il primo posto di quella generale di iTunes con Canzoni Contro La Natura (2014). Oggi più che mai gli Zen si confermano come una certezza del rock indipendente Italiano, portabandiera indiscutibili della musica libera da vincoli: zero pose, zero hype ma solo tanto, tanto sudore. Questa attitudine è stata premiata nel tempo da un pubblico affezionato e sempre più trans generazionale, che riempie ormai da anni i migliori club e i migliori festival del paese.

Dopo otto dischi, un ep e diciotto anni di carriera, THE ZEN CIRCUS festeggiano la maggiore età con un nuovo grande disco di inediti, “La Terza Guerra Mondiale”, uscito il 23 settembre per La Tempesta Dischi. “La Terza Guerra Mondiale” è il disco al quale hanno dedicato più tempo in studio, lavorando su ogni piccolo dettaglio, dalle melodie ai testi, dagli arrangiamenti ai suoni. Sono partiti da quaranta provini e hanno scremato fino ad arrivare alle dieci canzoni che compongono il disco, fino a quando non hanno avuto la sensazione che ognuna avrebbe potuto essere un singolo. “La Terza Guerra Mondiale” è, per questo, il disco più “power pop” di The Zen Circus. Gli arrangiamenti sono fatti esclusivamente di chitarra, basso, batteria e voci: per la prima volta in un disco Zen non ci sono tastiere aggiunte, synth, archi o fiati e, se qualche volta può sembrare, si tratta di chitarre o voci filtrate ed effettate: una scelta volta a poter portare dal vivo il disco nella sua forma originale. La splendida copertina racconta, in tutta la sua crudeltà, la provocazione lanciata dal Circo Zen col suo nono disco: rapiti dal bisogno di esistere, che il mondo digitale non sa soddisfare, non sappiamo più accorgerci di quello che ci sta attorno.

READ MORE:
https://www.facebook.com/thezencircus/

Feb
22
Mer
HINDI ZAHRA // SOLD OUT @ Locomotiv Club
Feb 22@21:30

Hindi Zahra è cresciuta in Marocco, circondata da musica e balli. Le prime melodie che ascolta sono quelle della musica tradizionale berbera, la musica indiana ed egiziana, per poi passare al rock psichedelico, al reggae e alla musica soul. A 12 si trasferisce a Parigi ed è in Francia che inizia la sua carriera da musicista.
Il suo prima lavoro è al Louvre e all’età di 17 anni sale sul palco per la prima volta in occasione della “Fête de la musique”.
Hindi Zahra si è formata prima di tutto esibendosi dal vivo, sul palcoscenico trova l’ispirazione che la porta in seguito in studio di registrazione a dare vita al suo primo album, “Handmade”. L’album di debutto è preceduto da una canzone che colpisce direttamente al cuore, “Beautiful Tango”, un piccolo capolavoro, la sua voce suadente cattura, la chitarra viaggia in terre lontane, non si può far altro che seguirla. Tre anni dopo il demo di “Beautiful Tango” esce l’ormai celebre “Handmade”, l’album prodotto da Hindi Zahra, dalla A alla Z, che richiama subito l’attenzione del grande pubblico; il suo stile, la sua voce, il suo fascino non passano inosservati.
Insieme al successo di pubblico arrivano anche i riconoscimenti professionali: il contratto con Blue Note, il premio Costantin nel 2010, il Premio “Victoire de la Musique” nella categoria World Music; il suo album esce in oltre 20 paesi. Con “Handmade”, Hindi Zahra si esibisce in 400 concerti, viaggiando in tutto il mondo per due anni e mezzo. Suona fino allo sfinimento, fino all’esaurimento dei sensi e delle forze, come in rituale ripetitivo, in cui la coscienza si perde, in stato di trance.
Alla fine della sua tournée Hindi Zahra decide di trasferirsi per un anno a Marrakech. Isolata, in un Riad della Medina. In questo luogo ritrova la pace e ritrova il cammino per la sua musica. “Una vera discesa nella solitudine. Per metabolizzare una storia e raccontarla. A volte capitava che facessi la spesa e poi per due settimane non uscivo più di casa.”
La sua ricerca parte dalla ripetizione, inizia ad esplorare i ritmi con Rhani Krija, un musicista di Essaouira. “E’ arrivato con un furgone pieno di percussioni, le ha disposte nel patio del riad. Sceglievamo gli strumenti, mescolavamo: ritmi cubani con percussioni marocchine, ritmi marocchini con percussioni indiane..” Tutto il resto nascerà da questo tappeto di ritmi e di percussioni, la composizione, le canzoni, gli arrangiamenti.
In questo periodo Hindi Zahra passa molto tempo ad esplorare le grotte tra Essaouira e Agadir, si spinge sulle vette delle montagne, con gli abitanti berberi che dall’alto scrutano l’Oceano. Esce dall’isolamento, le sue canzoni la riportano a viaggiare. A Cuba, in Giordania, in Egitto, in Italia, in Andalusia – a Cordoba registra con il chitarrista flamenco Juan Fernandez “El Panky”. E’ attrice in due film: “The Narrow Frame of Midnight” di Tala Hadid e “The Cut” del regista tedesco Fatih Akin (La sposa turca, Soul Kitchen..).
Durante i suoi viaggi, alcune passioni musicali si affermano con maggiore vigore (Miriam Makeba, Césaria Evora, Marvin Gaye e Nina Simone, per quest’ultima Zahra ha ripreso Just Say I Love Him in un recente album-tributo) e tracciano la strada ascensionale di “Homeland”.
La registrazione dell’album si conclude a Parigi, dove onora le sue radici tuareg invitando il chitarrista Bombino a suonare in “To The Forces”. Il percussionista brasiliano Ze Luis Nascimento ridona il gusto del viaggio alle canzoni, e una squadra di musicisti si forma attorno a lei. Hindi Zahra arriva finalmente alla conclusione di un’odissea d’iniziazione che è durata due anni e mezzo. Ma per l’ascoltatore questo è solo l’inizio del suo viaggio.
“Homeland” si ascolta con semplicità. C’è essenzialità, un qualcosa di elementare in questo lavoro: il calore del sole, il rumore dell’Oceano, lo spazio, le canzoni che si muovono come maree o come nuvole. Riconosciamo dei generi musicali, molti stili diversi, ma sono solo richiami, qui tutto è stato amalgamato insieme, mescolato, il ritmo ondeggiante ed impetuoso trasporterà tutti in nuovi porti.
Canzoni di un’avventuriera che, risalendo le profondità, danza sulle onde e naviga nei deserti. C’è malinconia nelle sue canzoni, ma c’è l’estasi nella sua voce, e melismi che fanno il giro del mondo in spirale. L’anima dell’umanità, capace di liberare i corpi e i cuori in dolcezza, in profondità.

READ MORE:
https://www.facebook.com/hindizahra
http://www.hindi-zahra.com/

Feb
24
Ven
ANGELA BARALDI release party – in apertura SUZ / FRANCESCA BONO (Ofelidorme) / MARZIA STANO (Una) / MARCELLA RICCARDI (Bemydelay) con brevi set acustici @ Locomotiv Club
Feb 24@21:30
Dopo sette dischi (di cui due realizzati con Massimo Zamboni) e un’incubazione di cinque anni, esce venerdì 24 febbraio il nuovo straordinario disco di ANGELA BARALDI, dal titolo “TORNANO SEMPRE”. Un’idea nata dall’incontro della Baraldi con Giorgio Canali (qui produttore del disco) e Stewie Dal Col. Nel disco, Vittoria Burattini, batterista di Massimo Volume, Vincenzo Vasi, Riccardo Da Col, Emanuele Reverberi e Gianni Maroccolo.
 
Le prime esperienze musicali risalgono agli inizi degli anni ottanta nei circuiti underground bolognesi. Nel 1982 canta con i bolognesi Hi-Fi Bros nel brano “Punto amaro”, mentre l’anno successivo è la voce femminile per quello che sarà l’ultimo singolo della band The Stupid Set (anche loro bolognesi e nati da una costola dei più celebri Gaznevada) intitolato “Don’t Be Cold (In The Summer Of Love)”. Con Lucio Dalla comincia una collaborazione nel 1986 partecipando al tour americano “Dallamericaruso”, oltre a essere ritratta in foto nell’album “Bugie” e a una breve apparizione nel video del brano “Luk” tratto dal medesimo album. Come corista affianca Gianni Morandi e Dalla nel tour DallaMorandi del 1988.
Nel 1990 pubblica il suo album d’esordio “Viva”, prodotto da Lucio Dalla e Bruno Mariani, al quale collabora Luca Carboni, In seguito parte come guest star del tour “Cambio” di Dalla. Nel 1993 con “Mi vuoi bene o no?” vince il Canzoniere; il brano da il titolo al secondo album di Angela Baraldi, prodotto da Marco Bertoni e Enrico Serotti, dove compare anche il brano “A piedi nudi”, vincitore del Premio della Critica Mia Martini al Festival di Sanremo 1993. Successivamente la Baraldi partecipa al tour di Francesco De Gregori, duettando con lui nel brano “Anidride solforosa” di Lucio Dalla, incluso poi nell’album live di De Gregori Bootleg, e partecipa assieme a interpreti come Giorgia e Loredana Bertè alla realizzazione di “Innocenti evasioni 2”, compilation omaggio a Lucio Battisti, di cui interpreta “Confusione”. Nel 1994 recita a fianco di Giancarlo Giannini, Fabrizio Bentivoglio e Valeria Golino nel film di Giacomo Campiotti “Come due coccodrilli”; successivamente ha un piccolo ruolo nel film “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”. Nel 1996, pubblica il suo terzo album “Baraldi lubrificanti”, che comprende brani come “Dammi da mangiare” (scritto da Francesco De Gregori).  Nel 1999 prende parte all’album “Psychobeat” dei Delta V interpretando il brano “Silenzi” e comparendo in un cameo nel videoclip di Il primo giorno del mondo. Nel 2000 firma un nuovo contratto discografico, che la porta nel 2001 a pubblicare “Rosasporco”, prodotto da Phil Palmer e Roberto Vernetti. Lavora in teatro nella rappresentazione di “I monologhi della vagina” e, nel 2002, di “Maigret e il delitto a teatro” scritto da Carlo Lucarelli. Nel 2003 pubblica “Angela Baraldi”, anticipato dal singolo “Paradiso”. L’album è una raccolta di brani tratti dai lavori precedenti, con l’aggiunta di quattro pezzi inediti. Dopo altre rappresentazioni teatrali, nel 2004 recita come attrice protagonista nel film “Quo vadis, baby?” di Gabriele Salvatores; interpreta inoltre il brano “Impressioni di settembre” dei PFM prodotto da Ezio Bosso. Nel 2006 torna a collaborare con i Delta V, partecipando al brano “San Babila ore 20” dell’album “Pioggia rosso acciaio”. Nel 2007 recita nello spettacolo “The Good Body” di Eve Ensler, nella traduzione di Samuela Pagani e diretto da Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso. Nel 2008 è l’attrice di punta della miniserie “Quo vadis, baby?”, realizzata con la partecipazione di gran parte degli interpreti del film omonimo e trasmessa dal canale satellitare digitale SKY Italia. Lucio Dalla la chiama per il suo allestimento di “The Beggar’s Opera” di John Gay, in cui Angela recita insieme a Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel. Lo spettacolo verrà ripreso e riprodotto in un DVD edito dalla casa discografica Ermitage con la produzione di Gianni Salvioni. Nel 2011 è in tour con Massimo Zamboni per riproporre i brani storici dei CCCP Fedeli alla linea, gruppo punk rock emiliano attivo negli anni 1980. La coppia di artisti, dopo il tributo “Solo una terapia: Dai CCCP all’estinzione”, il 9 aprile 2013 pubblica un album di inediti dal titolo “Un’infinita compressione precede lo scoppio”, anticipato dal singolo “Lamenti”. Segue un tour con i Post Csi e un tributo ai Joy Division con Giorgio Canali e Stewe Dal Col. Il 24 febbraio 2017 esce il nuovo disco di inediti, “Tornano Sempre”, prodotto da Giorgio Canali.
 
MORE INFO:
https://www.facebook.com/angela-baraldi-121190064648689/
Feb
25
Sab
BRUNORI SAS @ ESTRAGON //SOLD OUT @ Estragon Club
Feb 25@20:30
BRUNORI SAS @ ESTRAGON //SOLD OUT @ Estragon Club | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

“A casa tutto bene” è il nuovo disco di Brunori Sas, uscito a Gennaio per Picicca Dischi.

A distanza di due anni dal tour teatrale Brunori Srl – una società a responsabilità limitata, che ha registrato quasi sempre il tutto esaurito, Brunori Sas torna finalmente sul palco con “A casa tutto bene Tour” che arriva all’Estragon di Bologna il 25 e 26 febbraio. Un viaggio musicale di 18 tappe nei più importanti club e teatri d’Italia che è già un successo in prevendita con 8 date sold out e 2 raddoppi.

Un live rinnovato, energico, rock, che nasce proprio per dare il massimo nei club – “L’idea è, da una parte, di rendere il disco per come l’abbiamo suonato perché amo e rispetto la produzione e il suono di questo lavoro, dall’altra, di restituire un certo tipo di energia che è propria e si adatta perfettamente all’atmosfera del club” – racconta Brunori.

Uno vero e proprio spettacolo che non tralascerà i brani storici del cantautore, portando sul palco il nuovo impianto sonoro di “A casa tutto bene”, il quarto album di inediti di Brunori Sas, uscito per Picicca dischi, che ha debuttato sul podio della classifica Fimi dei dischi più venduti.

Durante il live si alterneranno momenti di puro divertimento ad altri più intimi e riflessivi. L’allestimento luci è curato da Francesco Trambaioli, che ha già lavorato, tra gli altri, con Ludovico Einaudi e Vinicio Capossela.

Brunori sarà accompagnato dalla sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni), Lucia Sagretti (violino).

READ MORE:

Brunori Sas

CLAP! CLAP! @ Locomotiv Club
Feb 25@22:00
CLAP CLAP! (Cristiano Crisci), tra i più interessanti talenti della scena elettronica italiana, torna con il suo secondo album per Black Acre, seguito del coloratissimo esordio ‘Tayi Bebba’. ‘A Thousand Skies’ porta sul dance floor diversi stili e ispirazioni, ridisegnando i ritmi della tradizione globale del vecchio mondo, hip hop, footwork di Chicago, drum and bass inglese e house.
 
‘A Thousand Skies’ arriva a due anni di distanza da ‘Tayi Bebba’, realizzato come l’ipotetica colonna sonora di un viaggio su un’isola deserta. Il nuovo lavoro di Cristiano combina sample e registrazioni live di strumenti suonati da Clap! Clap! e dai suoi collaboratori come il cantante folk sudafricano Bongewize Mabandla, John Wizards e OY. Come per il suo debutto l’album è legato ad un concept, questa volta si tratta del viaggio di una giovane ragazza attaverso le stelle.
 
Cristiano ha iniziato la sua carriera a tredici anni nella metà degli anni ’90 come rapper, per poi passare al sassofono e alla fusione di jazz e punk con la sua band Trio Cane. L’esordio di Clap! Clap! è divenuto un caso internazionale capace di richiamare fan in ogni parte del globo e personaggi importanti pronti a tutto pur di collaborare con lui. Paul Simon in un’intervista a Rolling Stone ha dichiarato che ‘Tayi Bebba’ era un “masterpiece” e che Clap! Clap! faceva musica capace di suonare nuova e vecchia allo stesso tempo. Questo ha portato Cristiano a collaborare e produrre ben tre brani di ‘Stranger to Stranger’, ultimo lavoro di Paul Simon arrivato al numero 1 della UK album chart e al terzo di quella americana.
 
READ MORE:
http://www.facebook.com/clakclakboomclak
http://www.soundcloud.com/clakclakboomclak

Traccia corrente

Titolo

Artista