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“TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE”, è il tour speciale di CRISTINA DONA’ dedicato al suo primo album, “Tregua”, per festeggiare 20 anni di splendida carriera. Venti anni fa, infatti, Cristina Donà emerse dal trasversale e ricco mondo della nuova musica milanese dei primi anni ‘90 portandosi nella voce una visione senza confini, solo orizzonti. Prima da sola, chitarra e voce, poi con altri artisti e quindi con Manuel Agnelli in casa a registrare provini: è così che arrivò “Tregua”, da lui magistralmente prodotto, che deflagrò nella scena musicale di quel periodo come una novità assoluta. Un esordio sorprendente destinato a diventare un punto di riferimento, e non solo al femminile, per il rock di matrice mediterranea, che fece sobbalzare pubblico, critica, colleghi, ottenendo i più prestigiosi riconoscimenti esistenti in Italia.
Otto album, centinaia di concerti in Italia e in Europa, sono il lascito di Cristina Donà alla musica in tante diverse versioni di se stessa, trasformista nella continuità: raramente si può applicare un’artista questa idea come con lei, anche grazie alle indimenticabili performance dal vivo. E’ così che Cristina ha dato vita ad un lungo e felice percorso artistico di cantautrice, che la distingue nel panorama musicale contemporaneo. Il repertorio del live legato a “Tregua” sarà completato dai brani simbolo della sua carriera ma, altro motivo d’interesse, da alcune cover di grandi artisti italiani e internazionali. E naturalmente sul palco ci saranno parte dei musicisti che accompagnarono Cristina in quel periodo, come Cristiano Calcagnile alla batteria (al quale sono affidati anche gli arrangiamenti di questo live) e Lorenzo Corti alla chitarra, coadiuvati da Danilo Gallo al basso e Gabriele Mitelli alla tromba.
CRISTINA DONA’ PARLA DEL TOUR “TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE”
“Sono passati vent’anni e la prima cosa che penso è che sto ancora facendo il lavoro che amo di più, il mio sogno. Quante meravigliose persone incontrate, quanti luoghi, quanti musicisti,produttori.Vogli
Col quarto lavoro in studio, intitolato Amp Dog Knights, Amp Fiddler ritorna sull’etichetta Mahogani Music del suo concittadino di Detroit Moodymann, luminare di techno e house con cui ha co-curato le 13 nuove tracce. E’ stato registrato nel suo basement studio “Camp Amp” a Detroit, ed è un’altra possibilità di godere delle vibrazioni di un maestro che ha imparato a suonare il suo strumento con George Clinton. “Quelli erano musicisti incredibili, nessun altro aveva uno stile del genere; tutti gli altri erano semplicemente merda. Suonavano ritmi che nessun altro suonava” dice Amp.
In un mare di imitazioni finalmente un pò di funk autentico direttamente dal cuore di Detroit.
D’altra parte non suoni con due dei più grandi gruppi di RnB mai creati (cioè Enchantment e Parliament / Funkadelic), non insegni a J Dilla come utilizzare l’MPC60 facendone da mentore e non vai a scrivere e registrare musica con gente come Prince e Seal senza sapere come creare musica soul estremamente figa.
L’album, in uscita il 10 Novembre, è stato finora supportato da BBC Radio 1, BBC 6 Music, Mixmag, Okay Player, Resident Advisor, Afro Punk e altro ancora.
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Ketama Centoventisei è senza dubbio il nuovo astro della scena trap italiana, membro cardine della crew capitolina Love Gang con Carl Brave x Franco126 e Pretty Solero 126, che sta spopolando con enorme successo a livello nazionale.
Il rapper e producer romano ci presenterà dal vivo il suo ultimo album “Oh Madonna”, anticipato dal super singolo “Giovane e Selvaggio”, già osannato da critica e pubblico che lo sta consacrando tra i i nuovi talenti più freschi ed interessanti in Italia.
Guarda “Giovane e selvaggio”: http://bit.ly/2ixyTMQ
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E’ uscito lo scorso 5 maggio “FACCIO UN CASINO” il nuovo atteso disco di COEZ. Si tratta del quarto album dell’artista romano, capace di muoversi nei terreni del pop e del rap con grande disinvoltura. Il disco rivendica una scelta discografica di completa indipendenza. Il disco, prodotto dallo stesso COEZ insieme a NiCCOLÒ CONTESSA (I Cani) e SINE, contiene dodici tracce schiette, intime, capaci di descrivere sentimenti come l’amore, l’amicizia, in maniera diretta ed emozionante. Tre i featuring presenti nel disco: GEMELLO (su Taciturnal), GEMITAIZ (Occhiali scuri), LUCCI (Un sorso d’ipa) Lo stile di Coez ha conquistato pubblico e critica, unendone i consensi e decretandolo come uno dei più originali esponenti di un moderno cantautorato che sa evocare un immaginario di grande forza. Il disco è stato anticipato dal brano omonimo – scritto da Coez e Niccolò Contessa, che è stato lanciato con grande successo su Spotify lo scorso 10 marzo, entrando subito nella playlist top 50 e rimanendo per dieci giorni al primo posto della Viral 50, superando i 400.000 stream in poco più di due settimane. Il video di “Faccio un casino” ha superato le 200.000 visualizzazioni in poco più 48 ore.
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THE WINSTONS & MARCO FASOLO (Jennifer Gentle)
play The Piper At The Gates Of Dawn (1967)
on 50th Anniversary
Enrico Gabrielli: voce / tastiere
Lino Gitto: voce / batteria
Roberto Dell’Era: voce / basso
Marco Fasolo: voce / chitarre
…”nessuno in Italia ha tentato di mettere in piedi ed omaggiare con consapevolezza di mezzi uno delle pietre miliari del garage psichedelico quale è The Piper.. di quei Pink Floyd che vissero un incendiaria stagione che permise di portare in superficie il vero underground, il linguaggio di sabotaggio musicale e culturale nelle mani degli ascoltatori main stream, degli intellettuali, dei freaks e dei conservatori ideologici. Quei Floyd furono irripetibili e brevi come la concentrazione e la felicità di Barrett.
Non vorrei essere nei panni dei Winstons e Marco Fasolo (leader degli storici Jennifer Gentle) che intendono riprodurre non il disco ma la forza emotiva, quella condizione dell essere musicisti, come se l avessero scritto loro. God bless them .
With onner Love
Al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, si è affermato nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo. La sua penna, sottile e acuta, insieme alle scelte musicale versatili e raffinate, ne fanno un artista capace di raggiungere un pubblico vasto quanto variegato, trascendendo i limiti del genere a cui appartiene. Se il valore dei suoi testi, che potrebbe definirlo più cantautore che rapper, si evince fin dall’ascolto dei primi due dischi “Manuale del giovane nichilista” e “Non è il mio genere, il genere umano”, è con “Educazione Sabauda”, uscito il 27 novembre 2015, che la sua opera raggiunge l’apice. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Lo ha dimostrato vincendo il 1°premio della ll edizione del concorso per cantautori “Genova per Voi” e venendo selezionato per reinterpretare il brano “Buttare li qualcosa” dal “Festival Gaber”. Willie Peyote registra un crescente successo di pubblico e critica: dedicano a lui spazi i canali d’informazione più tradizionali (Tg3, Quelli che il Calcio di Rai 3, Radio 2, La Stampa, Repubblica, Rumore, Rolling Stone), e quelli di nuova generazione (a poche ore dalla sua uscita Educazione Sabauda era uno dei dischi più ascoltati su Spotify). Ma non è solo la cifra stilistica, a metà tra il rap e il cantautorato, a fare di Willie Peyote una felice eccezione nel panorama contemporaneo italiano, ma anche e soprattutto il contenuto dei suoi testi. Le sue liriche, infatti, danno un ritratto acuto e molto personale del presente in cui viviamo, offrono istantanee efficaci della società di oggi, ne immortalano le tendenze (”La dittatura dei non fumatori ) ironizzando sui suoi vizi (C’era una Vodka) e ne offrono una critica mai scontata, come nel brano “Io non sono razzista ma…”. Willie Peyote ha presentato dal vivo “Io non sono razzista ma…” nella trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Rai 3 ad aprile 2017. La promozione del disco “Educazione Sabauda” si è conclusa con il tour estivo 2017, che ha toccato 30 città italiane.
“Sindrome di Tôret” è il titolo del suo nuovo oncept album, in uscita il 6 ottobre per l’etichetta 451 con distribuzione Artist First. L’intero disco affronta il tema della libertà d’espressione e dei limiti della stessa, in un’epoca in cui la comunicazione è cambiata a causa della tecnologia.Con riferimenti e citazioni più o meno velate alla musica italiana degli ultimi quarant’anni, oltre al già menzionato Signor G., Willie Peyote delinea un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: capovolge il punto di vista collettivo e sviluppa un pensiero critico attraverso la provocazione e l’ironia. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili.
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Al secolo Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, si è affermato nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo. La sua penna, sottile e acuta, insieme alle scelte musicale versatili e raffinate, ne fanno un artista capace di raggiungere un pubblico vasto quanto variegato, trascendendo i limiti del genere a cui appartiene. Se il valore dei suoi testi, che potrebbe definirlo più cantautore che rapper, si evince fin dall’ascolto dei primi due dischi “Manuale del giovane nichilista” e “Non è il mio genere, il genere umano”, è con “Educazione Sabauda”, uscito il 27 novembre 2015, che la sua opera raggiunge l’apice. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili. Lo ha dimostrato vincendo il 1°premio della ll edizione del concorso per cantautori “Genova per Voi” e venendo selezionato per reinterpretare il brano “Buttare li qualcosa” dal “Festival Gaber”. Willie Peyote registra un crescente successo di pubblico e critica: dedicano a lui spazi i canali d’informazione più tradizionali (Tg3, Quelli che il Calcio di Rai 3, Radio 2, La Stampa, Repubblica, Rumore, Rolling Stone), e quelli di nuova generazione (a poche ore dalla sua uscita Educazione Sabauda era uno dei dischi più ascoltati su Spotify). Ma non è solo la cifra stilistica, a metà tra il rap e il cantautorato, a fare di Willie Peyote una felice eccezione nel panorama contemporaneo italiano, ma anche e soprattutto il contenuto dei suoi testi. Le sue liriche, infatti, danno un ritratto acuto e molto personale del presente in cui viviamo, offrono istantanee efficaci della società di oggi, ne immortalano le tendenze (”La dittatura dei non fumatori ) ironizzando sui suoi vizi (C’era una Vodka) e ne offrono una critica mai scontata, come nel brano “Io non sono razzista ma…”. Willie Peyote ha presentato dal vivo “Io non sono razzista ma…” nella trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Rai 3 ad aprile 2017. La promozione del disco “Educazione Sabauda” si è conclusa con il tour estivo 2017, che ha toccato 30 città italiane.
“Sindrome di Tôret” è il titolo del suo nuovo oncept album, in uscita il 6 ottobre per l’etichetta 451 con distribuzione Artist First. L’intero disco affronta il tema della libertà d’espressione e dei limiti della stessa, in un’epoca in cui la comunicazione è cambiata a causa della tecnologia.Con riferimenti e citazioni più o meno velate alla musica italiana degli ultimi quarant’anni, oltre al già menzionato Signor G., Willie Peyote delinea un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: capovolge il punto di vista collettivo e sviluppa un pensiero critico attraverso la provocazione e l’ironia. Irriverente, ironico e mai convenzionale, Willie Peyote si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili.
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Siamo giunti all’ora X.
E’ il primo capodanno bolognese made in Balera.
Non l’abbiamo mai fatto prima. E chissà se lo faremo ancora.
I vostri amici vanno a Londra, Berlino, Parigi, Milano o Bologna? Sciatina a Courmayeur? Snorkeling in Sharm el-Sheikh? E voi non potete muovervi da Bologna?
Non vi preoccupate non vi lasceremo soli!
AVANZI DI BALERA in “IL CAPODANNO DELL’ANNO”
Domenica 31 dicembre 2017 @LOCOMOTIV CLUB Bologna
Festeggiamo insieme una fine e un inizio.
E’ l’ultimo appuntamento prima del festival, Sotto il cielo di Fred – Premio Buscaglione, di cui Balera è linfa vitale. E visto ce le cose non accadono a caso.. esserci fa la differenza.
Il tutto, come da tradizione, accompagnato dal Gioco della love
Ingresso 15 euro riservato ai soci AICS
Locomotiv Club presenta Befana R’n’R Party:
La befana più R’n’R che ci sia. Una super band e many many djs per una notte a suon di musica anni 50 e primi 60! In consolle vedrete girare solo ed esclusivamente vinile!
Live:
King Lion & The Braves(ITA – 50’s Rock and Roll, Rockabilly & instrumentals, membri dei Goodfellas)
Dj Set Post live a Cura di Dj Buddy Morrow & Bologna Calibro 7 Pollici crew
Rock and Roll; Rhyhtm and Blues; Oldies; Blues; Pop Corn; Early Soul; Rockabilly Evergreen.
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> apertura porte ore 21:30
> inizio live ore 22:30
> ingresso 5 € + tessera AICS obbligatoria (8€)
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