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Feb
22
Mer
HINDI ZAHRA // SOLD OUT @ Locomotiv Club
Feb 22@21:30

Hindi Zahra è cresciuta in Marocco, circondata da musica e balli. Le prime melodie che ascolta sono quelle della musica tradizionale berbera, la musica indiana ed egiziana, per poi passare al rock psichedelico, al reggae e alla musica soul. A 12 si trasferisce a Parigi ed è in Francia che inizia la sua carriera da musicista.
Il suo prima lavoro è al Louvre e all’età di 17 anni sale sul palco per la prima volta in occasione della “Fête de la musique”.
Hindi Zahra si è formata prima di tutto esibendosi dal vivo, sul palcoscenico trova l’ispirazione che la porta in seguito in studio di registrazione a dare vita al suo primo album, “Handmade”. L’album di debutto è preceduto da una canzone che colpisce direttamente al cuore, “Beautiful Tango”, un piccolo capolavoro, la sua voce suadente cattura, la chitarra viaggia in terre lontane, non si può far altro che seguirla. Tre anni dopo il demo di “Beautiful Tango” esce l’ormai celebre “Handmade”, l’album prodotto da Hindi Zahra, dalla A alla Z, che richiama subito l’attenzione del grande pubblico; il suo stile, la sua voce, il suo fascino non passano inosservati.
Insieme al successo di pubblico arrivano anche i riconoscimenti professionali: il contratto con Blue Note, il premio Costantin nel 2010, il Premio “Victoire de la Musique” nella categoria World Music; il suo album esce in oltre 20 paesi. Con “Handmade”, Hindi Zahra si esibisce in 400 concerti, viaggiando in tutto il mondo per due anni e mezzo. Suona fino allo sfinimento, fino all’esaurimento dei sensi e delle forze, come in rituale ripetitivo, in cui la coscienza si perde, in stato di trance.
Alla fine della sua tournée Hindi Zahra decide di trasferirsi per un anno a Marrakech. Isolata, in un Riad della Medina. In questo luogo ritrova la pace e ritrova il cammino per la sua musica. “Una vera discesa nella solitudine. Per metabolizzare una storia e raccontarla. A volte capitava che facessi la spesa e poi per due settimane non uscivo più di casa.”
La sua ricerca parte dalla ripetizione, inizia ad esplorare i ritmi con Rhani Krija, un musicista di Essaouira. “E’ arrivato con un furgone pieno di percussioni, le ha disposte nel patio del riad. Sceglievamo gli strumenti, mescolavamo: ritmi cubani con percussioni marocchine, ritmi marocchini con percussioni indiane..” Tutto il resto nascerà da questo tappeto di ritmi e di percussioni, la composizione, le canzoni, gli arrangiamenti.
In questo periodo Hindi Zahra passa molto tempo ad esplorare le grotte tra Essaouira e Agadir, si spinge sulle vette delle montagne, con gli abitanti berberi che dall’alto scrutano l’Oceano. Esce dall’isolamento, le sue canzoni la riportano a viaggiare. A Cuba, in Giordania, in Egitto, in Italia, in Andalusia – a Cordoba registra con il chitarrista flamenco Juan Fernandez “El Panky”. E’ attrice in due film: “The Narrow Frame of Midnight” di Tala Hadid e “The Cut” del regista tedesco Fatih Akin (La sposa turca, Soul Kitchen..).
Durante i suoi viaggi, alcune passioni musicali si affermano con maggiore vigore (Miriam Makeba, Césaria Evora, Marvin Gaye e Nina Simone, per quest’ultima Zahra ha ripreso Just Say I Love Him in un recente album-tributo) e tracciano la strada ascensionale di “Homeland”.
La registrazione dell’album si conclude a Parigi, dove onora le sue radici tuareg invitando il chitarrista Bombino a suonare in “To The Forces”. Il percussionista brasiliano Ze Luis Nascimento ridona il gusto del viaggio alle canzoni, e una squadra di musicisti si forma attorno a lei. Hindi Zahra arriva finalmente alla conclusione di un’odissea d’iniziazione che è durata due anni e mezzo. Ma per l’ascoltatore questo è solo l’inizio del suo viaggio.
“Homeland” si ascolta con semplicità. C’è essenzialità, un qualcosa di elementare in questo lavoro: il calore del sole, il rumore dell’Oceano, lo spazio, le canzoni che si muovono come maree o come nuvole. Riconosciamo dei generi musicali, molti stili diversi, ma sono solo richiami, qui tutto è stato amalgamato insieme, mescolato, il ritmo ondeggiante ed impetuoso trasporterà tutti in nuovi porti.
Canzoni di un’avventuriera che, risalendo le profondità, danza sulle onde e naviga nei deserti. C’è malinconia nelle sue canzoni, ma c’è l’estasi nella sua voce, e melismi che fanno il giro del mondo in spirale. L’anima dell’umanità, capace di liberare i corpi e i cuori in dolcezza, in profondità.

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Feb
24
Ven
ANGELA BARALDI release party – in apertura SUZ / FRANCESCA BONO (Ofelidorme) / MARZIA STANO (Una) / MARCELLA RICCARDI (Bemydelay) con brevi set acustici @ Locomotiv Club
Feb 24@21:30
Dopo sette dischi (di cui due realizzati con Massimo Zamboni) e un’incubazione di cinque anni, esce venerdì 24 febbraio il nuovo straordinario disco di ANGELA BARALDI, dal titolo “TORNANO SEMPRE”. Un’idea nata dall’incontro della Baraldi con Giorgio Canali (qui produttore del disco) e Stewie Dal Col. Nel disco, Vittoria Burattini, batterista di Massimo Volume, Vincenzo Vasi, Riccardo Da Col, Emanuele Reverberi e Gianni Maroccolo.
 
Le prime esperienze musicali risalgono agli inizi degli anni ottanta nei circuiti underground bolognesi. Nel 1982 canta con i bolognesi Hi-Fi Bros nel brano “Punto amaro”, mentre l’anno successivo è la voce femminile per quello che sarà l’ultimo singolo della band The Stupid Set (anche loro bolognesi e nati da una costola dei più celebri Gaznevada) intitolato “Don’t Be Cold (In The Summer Of Love)”. Con Lucio Dalla comincia una collaborazione nel 1986 partecipando al tour americano “Dallamericaruso”, oltre a essere ritratta in foto nell’album “Bugie” e a una breve apparizione nel video del brano “Luk” tratto dal medesimo album. Come corista affianca Gianni Morandi e Dalla nel tour DallaMorandi del 1988.
Nel 1990 pubblica il suo album d’esordio “Viva”, prodotto da Lucio Dalla e Bruno Mariani, al quale collabora Luca Carboni, In seguito parte come guest star del tour “Cambio” di Dalla. Nel 1993 con “Mi vuoi bene o no?” vince il Canzoniere; il brano da il titolo al secondo album di Angela Baraldi, prodotto da Marco Bertoni e Enrico Serotti, dove compare anche il brano “A piedi nudi”, vincitore del Premio della Critica Mia Martini al Festival di Sanremo 1993. Successivamente la Baraldi partecipa al tour di Francesco De Gregori, duettando con lui nel brano “Anidride solforosa” di Lucio Dalla, incluso poi nell’album live di De Gregori Bootleg, e partecipa assieme a interpreti come Giorgia e Loredana Bertè alla realizzazione di “Innocenti evasioni 2”, compilation omaggio a Lucio Battisti, di cui interpreta “Confusione”. Nel 1994 recita a fianco di Giancarlo Giannini, Fabrizio Bentivoglio e Valeria Golino nel film di Giacomo Campiotti “Come due coccodrilli”; successivamente ha un piccolo ruolo nel film “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”. Nel 1996, pubblica il suo terzo album “Baraldi lubrificanti”, che comprende brani come “Dammi da mangiare” (scritto da Francesco De Gregori).  Nel 1999 prende parte all’album “Psychobeat” dei Delta V interpretando il brano “Silenzi” e comparendo in un cameo nel videoclip di Il primo giorno del mondo. Nel 2000 firma un nuovo contratto discografico, che la porta nel 2001 a pubblicare “Rosasporco”, prodotto da Phil Palmer e Roberto Vernetti. Lavora in teatro nella rappresentazione di “I monologhi della vagina” e, nel 2002, di “Maigret e il delitto a teatro” scritto da Carlo Lucarelli. Nel 2003 pubblica “Angela Baraldi”, anticipato dal singolo “Paradiso”. L’album è una raccolta di brani tratti dai lavori precedenti, con l’aggiunta di quattro pezzi inediti. Dopo altre rappresentazioni teatrali, nel 2004 recita come attrice protagonista nel film “Quo vadis, baby?” di Gabriele Salvatores; interpreta inoltre il brano “Impressioni di settembre” dei PFM prodotto da Ezio Bosso. Nel 2006 torna a collaborare con i Delta V, partecipando al brano “San Babila ore 20” dell’album “Pioggia rosso acciaio”. Nel 2007 recita nello spettacolo “The Good Body” di Eve Ensler, nella traduzione di Samuela Pagani e diretto da Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso. Nel 2008 è l’attrice di punta della miniserie “Quo vadis, baby?”, realizzata con la partecipazione di gran parte degli interpreti del film omonimo e trasmessa dal canale satellitare digitale SKY Italia. Lucio Dalla la chiama per il suo allestimento di “The Beggar’s Opera” di John Gay, in cui Angela recita insieme a Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel. Lo spettacolo verrà ripreso e riprodotto in un DVD edito dalla casa discografica Ermitage con la produzione di Gianni Salvioni. Nel 2011 è in tour con Massimo Zamboni per riproporre i brani storici dei CCCP Fedeli alla linea, gruppo punk rock emiliano attivo negli anni 1980. La coppia di artisti, dopo il tributo “Solo una terapia: Dai CCCP all’estinzione”, il 9 aprile 2013 pubblica un album di inediti dal titolo “Un’infinita compressione precede lo scoppio”, anticipato dal singolo “Lamenti”. Segue un tour con i Post Csi e un tributo ai Joy Division con Giorgio Canali e Stewe Dal Col. Il 24 febbraio 2017 esce il nuovo disco di inediti, “Tornano Sempre”, prodotto da Giorgio Canali.
 
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https://www.facebook.com/angela-baraldi-121190064648689/
Feb
25
Sab
BRUNORI SAS @ ESTRAGON //SOLD OUT @ Estragon Club
Feb 25@20:30
BRUNORI SAS @ ESTRAGON //SOLD OUT @ Estragon Club | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

“A casa tutto bene” è il nuovo disco di Brunori Sas, uscito a Gennaio per Picicca Dischi.

A distanza di due anni dal tour teatrale Brunori Srl – una società a responsabilità limitata, che ha registrato quasi sempre il tutto esaurito, Brunori Sas torna finalmente sul palco con “A casa tutto bene Tour” che arriva all’Estragon di Bologna il 25 e 26 febbraio. Un viaggio musicale di 18 tappe nei più importanti club e teatri d’Italia che è già un successo in prevendita con 8 date sold out e 2 raddoppi.

Un live rinnovato, energico, rock, che nasce proprio per dare il massimo nei club – “L’idea è, da una parte, di rendere il disco per come l’abbiamo suonato perché amo e rispetto la produzione e il suono di questo lavoro, dall’altra, di restituire un certo tipo di energia che è propria e si adatta perfettamente all’atmosfera del club” – racconta Brunori.

Uno vero e proprio spettacolo che non tralascerà i brani storici del cantautore, portando sul palco il nuovo impianto sonoro di “A casa tutto bene”, il quarto album di inediti di Brunori Sas, uscito per Picicca dischi, che ha debuttato sul podio della classifica Fimi dei dischi più venduti.

Durante il live si alterneranno momenti di puro divertimento ad altri più intimi e riflessivi. L’allestimento luci è curato da Francesco Trambaioli, che ha già lavorato, tra gli altri, con Ludovico Einaudi e Vinicio Capossela.

Brunori sarà accompagnato dalla sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni), Lucia Sagretti (violino).

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Brunori Sas

CLAP! CLAP! @ Locomotiv Club
Feb 25@22:00
CLAP CLAP! (Cristiano Crisci), tra i più interessanti talenti della scena elettronica italiana, torna con il suo secondo album per Black Acre, seguito del coloratissimo esordio ‘Tayi Bebba’. ‘A Thousand Skies’ porta sul dance floor diversi stili e ispirazioni, ridisegnando i ritmi della tradizione globale del vecchio mondo, hip hop, footwork di Chicago, drum and bass inglese e house.
 
‘A Thousand Skies’ arriva a due anni di distanza da ‘Tayi Bebba’, realizzato come l’ipotetica colonna sonora di un viaggio su un’isola deserta. Il nuovo lavoro di Cristiano combina sample e registrazioni live di strumenti suonati da Clap! Clap! e dai suoi collaboratori come il cantante folk sudafricano Bongewize Mabandla, John Wizards e OY. Come per il suo debutto l’album è legato ad un concept, questa volta si tratta del viaggio di una giovane ragazza attaverso le stelle.
 
Cristiano ha iniziato la sua carriera a tredici anni nella metà degli anni ’90 come rapper, per poi passare al sassofono e alla fusione di jazz e punk con la sua band Trio Cane. L’esordio di Clap! Clap! è divenuto un caso internazionale capace di richiamare fan in ogni parte del globo e personaggi importanti pronti a tutto pur di collaborare con lui. Paul Simon in un’intervista a Rolling Stone ha dichiarato che ‘Tayi Bebba’ era un “masterpiece” e che Clap! Clap! faceva musica capace di suonare nuova e vecchia allo stesso tempo. Questo ha portato Cristiano a collaborare e produrre ben tre brani di ‘Stranger to Stranger’, ultimo lavoro di Paul Simon arrivato al numero 1 della UK album chart e al terzo di quella americana.
 
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http://www.facebook.com/clakclakboomclak
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Feb
26
Dom
BRUNORI SAS @ ESTRAGON – seconda data @ Estragon Club
Feb 26@20:30
BRUNORI SAS @ ESTRAGON - seconda data @ Estragon Club | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

A distanza di due anni dal tour teatrale Brunori Srl – una società a responsabilità limitata, che ha registrato quasi sempre il tutto esaurito, Brunori Sas torna finalmente sul palco con “A casa tutto bene Tour” che arriva all’Estragon di Bologna il 25 e 26 febbraio. Un viaggio musicale di 18 tappe nei più importanti club e teatri d’Italia che è già un successo in prevendita con 8 date sold out e 2 raddoppi.

Un live rinnovato, energico, rock, che nasce proprio per dare il massimo nei club – “L’idea è, da una parte, di rendere il disco per come l’abbiamo suonato perché amo e rispetto la produzione e il suono di questo lavoro, dall’altra, di restituire un certo tipo di energia che è propria e si adatta perfettamente all’atmosfera del club” – racconta Brunori.

Uno vero e proprio spettacolo che non tralascerà i brani storici del cantautore, portando sul palco il nuovo impianto sonoro di “A casa tutto bene”, il quarto album di inediti di Brunori Sas, uscito per Picicca dischi, che ha debuttato sul podio della classifica Fimi dei dischi più venduti.

Durante il live si alterneranno momenti di puro divertimento ad altri più intimi e riflessivi. L’allestimento luci è curato da Francesco Trambaioli, che ha già lavorato, tra gli altri, con Ludovico Einaudi e Vinicio Capossela.

Brunori sarà accompagnato dalla sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni), Lucia Sagretti (violino).

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– In apertura Carnesi

DUKE GARWOOD + SMOKE FAIRIES @ Locomotiv Club
Feb 26@21:30

Molto amato da colleghi illustri come Kurt Vile, Greg Dulli e Josh T. Pearson, che riconoscono in lui un indiscusso talento, Duke è noto anche per le numerose collaborazioni: ha lavorato, tra gli altri, al fianco di Mark Lanegan e Savages. Mark Lanegan lo ha descritto come “uno dei suoi artisti preferiti di tutti i tempi” e lavorare con lui è stata “una delle migliori esperienze della mia vita lavorativa”. Di fronte a un’apocalisse, tutti abbiamo bisogno di una casa sicura. Non un posto in cui nasconderci, ma da rivendicare come nostro. Nel suo nuovo album Duke Garwood ha creato il posto perfetto per ognuno di noi, ecco Garden of Ashes.
“Sono un uomo arrabbiato; così arrabbiato da bruciare l’aria che ho intorno. Questo è il combustibile nucleare che utilizzo per fare musica”, dice Duke. “In un mondo così pieno di dolore e di follia abbiamo bisogno di esserlo più che mai e di evolverlo. Per diventare padroni del nostro destino e smettere di ascoltare quelli che vorrebbero rubarci anche il nostro ultimo respiro”.
Per un artista che sostiene di essere arrabbiato, nella sua musica c’è tanto amore da impedire un Armageddon, perchè l’unico modo per combattere l’angoscia è la positività. Questo è il messaggio che si cela dietro il sesto album di Duke.
“Faccio bella musica, perché non abbiamo bisogno di musica arrabbiata in questo momento. Tutti possono accendere il televisore e vedere lo spettacolo dell’orrore, non hanno bisogno di sentirlo anche allo stereo”.
Tutta questa frustrazione può essere solo incanalata in Garden of Ashes. “Questo album è ambientato intorno alla mezzanotte nel giardino dell’amore. Il giardino del bene e del male. Il giardino del paradiso che sappiamo essere stato distrutto per soddisfare l’avidità delle persone. È tutto bruciato. Lo abbiamo reso cenere”.

In questo live Duke Garwood si esibirà accompaganto da un batterista e da due coriste. Queste ultime, le Smoke Fairies, saranno anche le supporter della data!

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www.dukegarwood.co.uk
www.facebook.com/dukejgarwood
twitter.com/dukegarwood

Mar
1
Mer
RUSSIAN CIRCLES + CLOAKROOM @ Locomotiv Club
Mar 1@21:00
RUSSIAN CIRCLES + CLOAKROOM @ Locomotiv Club | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

◆ Russian Circles ◆
https://www.facebook.com/russiancirclesmusic
I grandi Russian Circles non hanno bisogno di presentazioni!
Indubbiamente uno dei gruppi più importanti del post rock statunitense dal 2004, il passato li ha visti in tour con grandi nomi quali Tool, Chelsea Wolfe e Deafheaven e con all’attivo 6 splendidi album, tra cui l’ultimo “Guidance” (prodotto da Kurt Ballou, chitarrista dei Converge), uscito nell’agosto di quest’anno via Sargent House, accolto da critica e ascoltatori con enorme entusiasmo per la sua intensità compositiva ed emozionale!

ad accompagnarli:

◆ Cloakroom ◆
https://www.facebook.com/cloakroomisaband
interessante trio dall’Indiana, con il loro rock atmosferico e raffinato.

Mar
2
Gio
BLINDUR @ Locomotiv Club
Mar 2@21:30

E’ uscito il 13 gennaio “Blindur”, l’omonimo disco d’esordio dei BLINDUR, il duo composto da Massimo De Vita e Michelangelo Bencivenga.

“BLINDUR” arriva dopo oltre 150 concerti (in Italia, Belgio, Islanda, Francia, Germania e Irlanda), la collaborazione con Birgir Birgisson, storico fonico e produttore di Sigur Ros, e sette premi, tra cui il Premio Pierangelo Bertoli 2015, il Premio De André 2015, il Premio Buscaglione 2016 e il Premio Tempesta Dischi “Sotto il cielo di Fred”. I Blindur, inoltre, sono stati tra i finalisti di Musicultura 2016.

Blindur è un duo nato nella primavera del 2014 da Massimo De Vita, cantautore, polistrumentista e produttore, e Michelangelo Bencivenga, polistrumentista. Il sound del duo si ispira alle atmosfere del folk e del post rock, con un piede a Dublino e l’altro a Reykjavík. L’amore per il Nord Europa permea tutto il lavoro della band, a partire dalla scelta del nome, una parola islandese. Per i testi il riferimento è sicuramente da rintracciare nella tradizione e la poetica del cantautorato italiano, con un occhio più attento a quello moderno. Nonostante siano solo due i musicisti in scena, il suono è ricco e articolato e l’ampio set up (chitarre acustiche ed elettriche; banjo; glockenspiel; effettistica ed elettronica minimale; cassa, rullante e tamburello, il tutto rigorosamente a pedale) contribuisce a dare la sensazione di stare ascoltando una band composta da più elementi. Il trucco è semplicemente godersi il tutto ad occhi chiusi. Il duo napoletano nei primi 24 mesi circa di attività ha già collezionato più di 150 concerti tra Italia, Belgio, Islanda, Francia, Germania e Irlanda, prendendo parte ad importanti festival internazionali, ad esempio il Body&Soul Festival a Westmeath e l’Airwaves festival a Reykjavik. La band ha prodotto nel 2014 un Ep dal vivo presso gli studi di registrazione Casa Lavica e nel 2016 un mini album acustico “Solo Andata – Live in giardino”; vinto l’edizione 2014 del premio Donida, il premio Muovi la Musica 2014, il premio Nuova Musica Italiana 2015, il premio Pierangelo Bertoli 2015; il premio Fabrizio De Andrè 2015, il premio Buscaglione “Sotto il cielo di Fred” 2016 e il premio Tempesta Dischi sempre nell’ambito dell’edizione 2016 di “Sotto il cielo di Fred”; nel 2016 Blindur riceve il premio Discodays giovani nell’ambito della diciassettesima fiera del disco di Napoli. Inoltre la band è tra i 16 finalisti per l’edizione 2016 di Musicultura e tra i 9 finalisti per Musica da bere 2016. Nel 2016 Blindur è inoltre tra le 10 band rivelazioni dell’anno secondo la rivista Keepon. Ha aperto i concerti di numerosi artisti del panorama indipendente italiano come Tre allegri ragazzi morti, Dellera, Dimartino, Giorgio Canali e Rossofuoco, Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Il disordine delle cose, Iosonouncane, Dente, Nobraino, Bandabardò, Sick Tamburo, Calcutta, The Zen Circus. Blindur ha collaborato in ambito internazionale con artisti irlandesi come Johnny Rayge, con il quale ha realizzato un mini tour di 11 date in Italia nel novembre 2014; ha condiviso il palco con il poeta e cantautore canadese Barzin nella data napoletana del suo ultimo tour europeo; ha inoltre lavorato con Birgir Birgisson, storico fonico e produttore di Sigur Ros e non solo.

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Mar
3
Ven
JULIE’S HAIRCUT – prima data del tour – in apertura CHOW @ Locomotiv Club
Mar 3@21:30

JULIE’S HAIRCUT
In attività dal 1994, I Julie’s Haircut sono un collettivo di cinque musicisti emiliani. Il loro album di debutto “Fever in the funk house” (Gamma Pop, 1999), uno strano mix di garage rock, psichedelia noise e melodie pop fu salutato dalla critica come uno dei migliori debutti indie-rock italiani ed è stato inserito dalla rivista Rumore nella lista dei 50 album italiani fondamentali degli anni '90. Il successivo “Stars never looked so bright” (Gamma Pop, 2001) mescolava questi elementi con un approccio più soul, rispecchiando l’amore per la black music degli anni ’60 maturato in seno alla band. Nel 2003, dopo essere passati sotto l’egida della bolognese Homesleep Records I Julie’s Haircut hanno pubblicato il loro terzo album “Adult situations”, il primo a godere di una distribuzione internazionale. Qui melodia e psichedelia si compenetrano in maniera più personale. Dal 2005 la musica dei Julie’s Haircut si è mossa verso territori più sperimentali, concentrandosi maggiormente sull’improvvisazione e la ricerca sonora, senza perdere contatto con il groove e la melodia che hanno caratterizzato la loro musica fin dal primo giorno. Il frutto più immediato è “After dark, my sweet” (Homesleep, 2006), il quarto fortunato album della band, che vede la partecipazione dell’ex Spacemen 3 Sonic Boom, acclamato come uno dei migliori album dell’anno e inserito dalla rivista Il Mucchio nella top 20 degli album psichedelici italiani dagli anni ’80 in poi. Nel 2006 fungono anche da “sound carriers” per alcune performance dell’ex cantante dei Can Damo Suzuki, entrando così a far parte del Damo Suzuki Network e consolidando una solida relazione con l’artista nippo-tedesco che continua ancora oggi. Nel 2009 esce il quinto doppio album “Our Secret Ceremony” per l’etichetta A Silent Place. Nel 2010 realizzano per la rassegna "Storie di Straordinaria Scrittura" lo spettacolo Transformed a Carpi, nel quale risuonano l’intero album Transformer di Lou Reed accompagnati da diversi ospiti vocali come Violante Placido, Angela Baraldi, Lilith, Giovanni Gulino, Alessandra Gismondi. Lo stesso anno partecipano con Peter Hook all’omaggio ai Joy Division Unknown Pleasures a Reggio Emilia. Un nuovo singolo 10” che include cover di The Tarot dalla colonna sonora de “La Montagna Sacra” di A. Jodorowsky e di O Venezia Venaga Venusia di Nino Rota dalla colonna sonora del “Casanova di Federico Fellini” viene pubblicato nel giugno 2011 sulla risorta etichetta Gamma Pop. A giungo 2012 esce per Wood Worm & Trovarobato un nuovo EP di 4 tracce inedite intitolato “The Wildlife Variations”. Nel 2012 la band ha dato inizio a una collaborazione con il compositore contemporaneo americano Philip Corner, sfociata in una performance live a Reggio Emilia, in una session di registrazioni di musiche di Corner sotto la direzione del compositore e in una installazione sonora per la prestigiosa mostra “Women in Fluxus and other experimental tales”, tenutasi a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. A marzo 2013 Gamma Pop pubblica il singolo in 7” split “Downtown Love Tragedies”, condiviso con gli amici di lunga data CUT, nel quale rivisitano il classico di Bill Withers Who is he and what is he to you. In ottobre 2013 esce l’album “Ashram Equinox” per Wood Worm / Audioglobe / Rough Trade. A febbraio 2017, entrati nel roster della prestigiosa label inglese Rocket Recordings, pubblicano il nuovo album “Invocation and Ritual Dance of My Demon Twin”.

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CHOW
I Chow nascono a Bologna nel gennaio 2013 quando Davide Montevecchi e Riccardo Frabetti, partners in crime dai tempi delle superiori e rimasti orfani dei Tunas, si mettono a suonare con Stefano Zuccato (The Classmates). Forti delle comuni passioni per il punk rock, la psichedelia di fine ’60 ed il cibo, iniziano a girare, a suonare con nomi di un certo spessore come CUT, Sic Alps, Fleshtones, Virus, Giuda e a sperimentare tutti i ristoranti, osterie e bettole possibili. Si autoproducono una cassetta omonima nel 2014 e un 7″ nel 2016.

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Mar
4
Sab
THE BLACK HEART PROCESSION performing “1” – in apertura GRIMOON e WORLD’S DIRTIEST SPORT a seguire MESSNR djset @ Locomotiv Club
Mar 4@21:30
THE BLACK HEART PROCESSION performing "1" - in apertura GRIMOON e WORLD'S DIRTIEST SPORT a seguire MESSNR djset @ Locomotiv Club | Bologna | Emilia-Romagna | Italia
In una piccola città, con prospettive minime, due umili malfattori febbrilmente lavoravano fino a tarda notte per creare ballate sulla perdita e sull’auto-denigrazione, nella speranza di illuminare il mondo con il loro marchio pessimistico del disprezzo.
 
Quasi vent’anni dopo, questi stessi furfanti sono arrivati a casa vostra per annegare i vostri dispiaceri, alleviare i  dolori e sollevare i cuori.
 
The Black Heart Procession, fornitori di ogni malinconia, vorrebbero invitarvi formalmente a partecipare a un evento singolare, una serata di gala, una celebrazione luttuosa dell’austero. È il vostro luogo, i vostro sconforto, la vostra salvezza.
 
Unitevi a noi nella celebrazione del dolore, mentre rendiamo omaggio al 20° anniversario del nostro primo album. Ridete, piangete e assolvete i vostri peccati con noi. Insieme, illumineremo il mondo, affronteremo le ombre sotto i nostri letti e…
 
… Beh… potreste semplicemente venire allo spettacolo nella vostra città, dove eseguiremo il nostro primo disco dall’inizio alla fine, con alcune cose extra per il bis. Spero di vedervi tutti lì, tra lacrime di gioia e dolore.”

 

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