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L’Orage ama definire la propria musica “il rock delle montagne”, in omaggio alle radici valdostanedella band. E’ in realtà un punto di fusione equilibrato tra il mondo folk, quello della canzone d’autore e quello del rock.
Nato nel 2009 dalla collaborazione tra il cantautore Alberto Visconti e i fratelli Rémy e Vincent Boniface, L’Orage è diventato in breve tempo uno dei gruppi valdostani più amati di sempre.
Dal successo del videoclip “Come una festa” estratto dal loro primo album omonimo, al pubblico sempre più numeroso a tutti i concerti fino ad arrivare al trionfo a Musicultura 2012. Alla
kermesse marchigiana, la più importante in Italia nel genere canzone d’autore, L’Orage ha sbancato aggiudicandosi il primo premio assoluto, la Targa della Critica e il Premio per la Migliore
Musica con la canzone “Queste Ferite sono Verdi”.
Da Musicultura in poi il cammino de L’Orage è caratterizzato da una serie di successi che hanno imposto questa band all’attenzione del pubblico e dei media nazionali. L’Orage si è esibito su palcoscenici importanti come Auditorium Parco della Musica, Sferisterio di Macerata, Sala concerti RAI di via Asiago a Roma, Music Italy Show (Bologna), Folkest, Aosta Classica, Collisioni, Carroponte, incontrando sul palco o aprendo gli spettacoli di artisti del calibro di Jethro Tull, Goran Bregovic, Carlos Nunez, Lou Dalfin. Di loro Carmen Consoli ha detto “Ascoltateli, sono grandi!”.
A febbraio 2013 L’Orage presenta il concerto evento “L’Orage e Francesco De Gregori insieme dal vivo” frutto della collaborazione con il grande artista romano. L’Orage ha presentato la propria personale rilettura di dodici canzoni di De Gregori da lui magistralmente reinterpretate per l’occasione. Francesco De Gregori ha anche regalato a L’Orage la propria indimenticabile interpretazione di un brano firmato da Alberto Visconti e dai fratelli Boniface: “La Teoria del Veggente”, pubblicata nel disco “L’Età dell’Oro” (Sony Music, Sony Classical, 2013).
Primo disco de L’Orage ad essere distribuito dalla major Sony Music, L’Età dell’Oro è arrivato al diciannovesimo posto della classifica di iTunes. A dicembre 2013 in apertura del Noir in
Festival di Courmayeur è stato presentato A Loreley, primo videoclip tratto dall’album.
Il 2014 vede L’Orage sul palcoscenico del Primo Maggio a Roma in diretta Rai. Qualche mese dopo parte il primo tour italiano di oltre 40 date, che permette alla band di esibirsi e farsi conoscere anche nel sud Italia.
Nel 2015, a conclusione del tour estivo “Ululare alla Luna” , il 22 settembre, L’Orage ha partecipato al concerto-evento RIMMEL 2015, all’ARENA DI VERONA per i 40 anni dell’album “Rimmel”, con Francesco De Gregori e altri (Ligabue, Malika Ayane, Giuliano Sangiorgi, Caparezza, Fedez, Elisa, Ambrogio Sparagna, Checco Zalone, Fausto Leali) interpretando il brano “Le storie di ieri”.
Il 22 gennaio 2016 uscirà “Macchina del tempo” (SonyMusic) prodotto da Enrico “Erriquez” Greppi, quarta produzione discografica de L’Orage.
L’artista che ha detto No ad X-Factor, presenta il nuovo album Mentha (Maciste Dischi-Audioglobe)
Tour in collaborazione con Musiche Metropolitane
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Il video clip di “Dovresti alzare il volume”
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La performer e compositrice emiliana, dopo un esordio televisivo di grande successo, torna con un nuovo tour sui palchi di tutta Italia per presentare il nuovo album “Mentha”. Vincitrice del Premio Ciampi, finalista a Musicultura, Sara Loreni rappresenta uno dei volti più intriganti ed innovativi del nuovo cantautorato italiano.
Dovresti alzare il volume è il nuovo singolo di Sara Loreni, che ha anticipato lʼuscita di Mentha (Maciste Dischi, 14 Settembre 2015), il 4 settembre è uscito in anteprima su Left https://www.youtube.com/watch?v=KERyqeaGIxo
Qui invece l’intervista di Nur Al Habash su Rockit con i brani dell’album in streaming: http://www.rockit.it/intervista/sara-loreni-mentha
In apertura si esibiranno i Driving Mrs Satan, a presentare l’ultimodisco “Popscotch”, un’interessante quanto divertente rivisitazione di alcuni classici Heavy Metal in chiave.. Driving Mrs Satan.
Orari:
Doors: 21:30
PRISTINE on stage: 22:00
BLUES PILLS on stage: 23:00
Gli svedesi Blues Pills debuttano nel 2014 con l’omonimo album “Blues Pills” (Nuclear Blast), che si posiziona al quarto posto in Germania e raggiunge la Top 20 in Svizzera, Austria e Finlandia. Sia in studio che live, Il giovane quartetto crea un’atmosfera rock davvero unica e intensa, riportando il pubblico agli antichi fasti di Aretha Franklin, Fleetwood Mac, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Cream grazie alle trascinanti linee di basso e batteria insieme agli assoli di chitarra del diciottenne Dorian Sorriaux, accompagnati dall’incredibile voce di Elin Larsson.
I Blues Pills torneranno presto sui palchi per un tour europeo di 30 date tra febbraio e marzo 2016. Il bassista Zack Anderson commenta: “Dopo aver passato del tempo a lavorare sui pezzi del nostro secondo album, non vediamo l’ora di imbarcarci in questo nuovo tour. Le tappe comprenderanno Francia, Italia, Portogallo e Spagna, con un sacco di nuove venue in cui non abbiamo mai suonato. Non vediamo l’ora di incontrare i nostri vecchi fan e di conquistarne di nuovi”.
I Blues Pills sono Elin Larsson (voce), Dorian Sorriaux (chitarra), Zack Anderson (basso) e André Kvarnström (batteria).
In apertura si esibiranno i PRISTINE.
Orari:
Doors: 20:30
PREKOP on stage: 22:00
TORTOISE on stage: 22:45
prima e dopo MESSN*R
||| TORTOISE |||
I Tortoise hanno passato quasi 25 anni a fare musica che sfugge ad ogni descrizione. Mentre il quintetto strumentale con sede a Chicago continuava ad annuire su definizioni come dub, rock, jazz, elettronica e minimalismo che hanno sempre associato alla loro discografia composta dai sei album in studio, i suoni che venivano fuori mantenevano comunque, distintamente, e anche ostinatamente, una loro propria personalità. È un fatto che rimane fedele a “The Catastrophist” il primo album in studio di Tortoise in quasi sette anni.
I Tortoise, formati dai polistrumentisti Dan Bitney, John Herndon, Doug McCombs, John McEntire and Jeff Parker, hanno sempre prosperato davanti a improvvise esplosioni di inspirazione. E per “The Catastrophist”, la scintilla si accende quando nel 2010 la città di Chicago commissiona al gruppo la realizzazione di una suite musicata inspirata al jazz locale e alle comunità musicali improvvisate. I Tortoise quindi composero e successivamente eseguirono quei cinque temi sciolti in una manciata di concerti, “e quando finimmo a parlare di un nuovo album, la soluzione più ovvia per cominciare, era quella di prendere quegli stessi pezzi e vedere cosa ci avremmo potuto ricavare lavorandoci sopra come Tortoise,” dice McEntire. La band registra il nuovo album ai Soma Studios. “Venne fuori che i pezzi avevano bisogno di essere un attimino ripensati in termini di struttura. Erano tutti abbastanza diversi, nel senso che in un primo momento sembravano essere composti solo da motivi principali e assoli. Adesso sono orchestrati e complessi.” Tutte le tracce sono passate attraverso un processo di ristrutturazione molto intenso” aggiunge Parker. “Avevamo un bel po’ di materiale che alla fine non è stato necessario utilizzare tutto. Molto spesso le idee che rimangono fuori in un primo momento, ritornano a distanza di anni”. “I Tortoise stanno pianificando un tour mondiale molto esteso per promuovere “The Catastrophist”. Ammette McEntire. “E stanno anche pensando a come riprodurre al meglio questi pezzi dal vivo visto che sará una bella sfida. Allo stesso tempo penso anche sia arrivato il momento per i Tortoise di tirare fuori qualche pezzo degli album precedenti.” Come sempre, i Tortoise, con “The Catastrophist”, hanno evocato suoni che non appaiono da nessun’altra parte del panorama musicale di oggi. C’è una profonda e intuitiva interazione tra i membri del gruppo che vengono da due decenni di sperimentazione, revisione e improvvisazione. E in un momento in cui i nostri cervelli sono costantemente bombardati da una miriade di distrazioni, “The Catastrophist” ci ricorda che c’è qualcosa di molto più grande là fuori. Tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare.
In apertura si esibirà Sam Prekop:
Sam Prekop, cantante e chitarrista dei Sea And Cake fondati assieme a John McEntire (colonna portante dei Tortoise), presenterà “The Republic”, il suo nuovo disco uscito nel 2015. “The Republic” è il quinto album da solista ed è il suo secondo album incentrato sul suono del sintetizzatore modulare. Inoltre la prima metà del disco è costituita dalla colonna sonora di una videoinstallazione di David Hartt alla David Nolan Gallery di New York.
Prima e dopo i concerti MESSN*R:
Messn*r, selezione musicale multitraccia.
Che cosa compone gli strati di questa roccia sedimentaria?
Audio di mission control, registrazioni di Alan Lomax, suonatori di kantele e di shamisen, registrazioni delle comunicazioni radio dell’aeroporto Marconi e del commissariato Due Torri, dischi della Kranky records, declamazioni del Kalevala, tamburi militari e liturgici, synth dimenticati, Frank Sinatra.
Ah: www.rez.it/messnr.htm
||| EXPRESS FESTIVAL |||
Express è un festival dedicato al meglio della musica nazionale ed internazionale
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Savages, Sunn O )), Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Liars, Anna Calvi, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Bombino, Omar Souleyman.
Il festival è dedicato alla musica indipendente nazionale ed internazionale, e rispecchia nella sua composizione l’essenza del Locomotiv Club, ricalcandone l’attenzione per la qualità, la tempestività nel proporre artisti prima della loro ascesa e la trasversalità nelle proposte musicali.
SOLD OUT _ BIGLIETTI ESAURITI
Orari:
Doors: 20:30
MULATU on stage: 22:30
OKE’: 00:35
||| MULATU ASTATKE |||
Mulatu Astatke, nasce a Gimma, in Etiopia, il 19 dicembre 1943.
È stato il primo studente africano al Berklee College of Music di Boston, città nella quale è cresciuto musicalmente per arrivare a suonare con alcuni tra i più importanti musicisti jazz dell’epoca tra i quali Duke Ellington e Coltrane.
Mulatu è conosciuto come il padre inventore dell’Ethio Jazz, una miscela di suoni Jazz e Latin con elementi di musica etiopica.
“For many years Ethiopia was a very closed country and we never had this access of promoting our music and culture, I wanted to create something so I could be identified like those musicians I’d seen in England.”
Nel decennio compresa tra il 1960 e il 1970 Mulatu si muove costantemente tra Addis Abeba, Londra e New York; in quel periodo era membro dell’ International Jazz Federation (IJF), un’organizzazione no-profit legata all’ UNESCO, un modo per girare il mondo e per beneficiare di una certa libertà, possibilità negata alla maggiorparte dei cittadini Etiopi all’epoca.
Grazie a questa possibilità Mulatu riesce a girare il mondo, ambasciatore del suono Ethio Jazz e sopratutto di un’Africa all’avanguardia musicale.
Nel 1972 fa uscire il disco “Mulatu Of Ethiopia”, il manifesto Ethio-Jazz per eccellenza.
La vera e propria fama internazionale arriva con “Broken Flowers”, film di Jim Jarmusch per cui Mulatu compone parte della colonna sonora, trampolino di lancio per arrivare “Inspiration Information”, capolavoro prodotto assieme agli Heliocentrics nel 2009 per Strut Records, un disco strumentale registrato a Londra dove vengono amalgamati i ritmi funky-jazz con i suoni tradizionali dell’ethio-jazz e che viene valutato entusiasticamente dalla critica musicale.
Questa collaborazione porta l’interesse su Mulatu, già personaggio di culto nell’ambito Jazz, ad un pubblico più ampio e a relativi successi sia di vendite che di risposta di pubblico ai concerti, tra cui è doveroso citare il Sold Out al Teatro Duse di Bologna (prodotto dal Locomotiv Club) il 25 Febbraio 2012.
Ad “inspiration Information” seguono “Timeless” (2010 Mochilla) , “Mulatu Steps Ahead” (2010 Strut) e l’ultimo “Sketches of Etiopia” (2013 – Jazz Village), che sarà presentato integralmente Sabato 20 Febbraio 2015 al Locomotiv Club in occasione dell’Express Festival 2016.
A seguire il live di MULATU ASTATKE asisteremo alla prima esibizione degli OKE’, il nuovo progetto di KATZUMA
Il suono di OKE’ è il suono del vulcano, del magma fertile , di un albero di vita i cui rami e frutti collegano la terra al cielo . Il loro live set è l’ espressione di mondi interiori attraverso i quali si può abbracciare un’ esperienza fatta di ritmo e pure emozioni espresse sulla sottile linea che attraversa ordine e caos. Presentano la loro prima release “Tree of Life” uscita a gennaio 2016 per Queenspectra.
http://queenspectra.bandcamp.com/album/tree-of-life
katzuma – electronics
william simone – electronic percussions
andrea calì – electric piano / synths
“The mesmerisingly Cosmic journey into the perplexing minds of these three musicians is entitled “Tree Of Life” a fluid six track record delving into the world of Funk infused, Afro laced Jazz and Lo Fi House. A notably unique release from a new grouping sure to drop more gems in future.”
http://www.finestego.com/2016/01/11/releases-oke-tree-of-life-digital-queen-spectra-2016/
“Cinque tracce originali oscillanti tra reminiscenze kraut, suoni tribali, richiami jazz, lasers e macchine che vivono, atmosfere tra luci ed ombre: accompagnate dall’extended dub version di HDADD, “Tree of Life” è l’ascolto perfetto per chi viaggia con i piedi per terra.”
http://www.tsinoshibar.it/2016/01/08/oke-tree-of-life-queenspectra/
||| EXPRESS FESTIVAL |||
Express è un festival dedicato al meglio della musica nazionale ed internazionale
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Savages, Sunn O )), Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Liars, Anna Calvi, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Bombino, Omar Souleyman.
Il festival è dedicato alla musica indipendente nazionale ed internazionale, e rispecchia nella sua composizione l’essenza del Locomotiv Club, ricalcandone l’attenzione per la qualità, la tempestività nel proporre artisti prima della loro ascesa e la trasversalità nelle proposte musicali.
More info:
MULATU ASTATKE
http://www.mulatu-astatke.com/
Doors: 21:30
EGLE on stage: 22:00-22:30 (30m)
ADRIANO on stage: 22:45 (80m)
Dopo il fortunato esordio solista Goldfoil, il 23 ottobre Adriano Viterbini, già chitarra e voce dei BSBE, darà alla luce per Bomba Dischi/Goodfellas il suo secondo lavoro intitolato Film O Sound.
In questo percorso Viterbini non è stato solo, ma ha avuto accanto per ogni tappa degli incredibili compagni. Marco Fasolo dei Jennifer Gentle, prezioso alla produzione artistica, Fabio Rondanini (CALIBRO 35, Afterhours), Stefano Tavernese, Enzo Pietropaoli, Bombino, Jose Ramon Caraballo Armas (Daniele Silvestri Ufficiale, Bandabardò) e Alberto Ferrari (Verdena), special guest nel classico di Sam Cooke “Bring it on home “, unico brano cantato del disco. Film O Sound, già anticipato dal classico “Sleepwalk” di Santo è Jhonny in anteprima su Radio1 King Kong, svela un nuovo brano inedito: Si tratta di “Tubi Innocenti” in cui Adriano duetta con Fabio Rondanini in vorticosi ritmi dalle tinte tuareg. Il video di Tubi Innocenti per la regia di Dandaddy è stato realizzando proiettando le immagini dei due musicisti in una folta coltre di fumo.
Il titolo del disco è il frutto di un’intuizione stessa di Adriano. Il Filmosoud era un proiettore a bobine della Bell & Howell, creato negli anni 40, compatto e portatile con audio integrato, utilizzato sopratutto per conferenze nelle aule universitarie.La sezione audio valvolare e lo chassis con cono da 8 pollici del Filmosound ha di fatto una resa ottima se utilizzato come amplificatore per chitarra elettrica.Ed è proprio con questa sezione audio che Adriano ha registrato l’album assecondando una visione complessiva oltre che un instancabile desiderio di ricerca sonora.Film O Sound diventa così un evocativo gioco di parole, un disco da immaginare oltre che da ascoltare. Un “album globetrotter”, crocevia tra i suoni del nord e del sud del mondo, un viaggio attraverso l’Africa, il Sud America e gli States, in undici tracce di vera e propria antropologia musicale.
READ MORE:
www.bombadischi.it/adriano-viterbini
www.facebook.com/adrianoviterbini
In apertura si esibirà Egle Sommacal, a presentare il nuovo disco
In principio fu un disco di sola chitarra acustica, fingerpicking in presa diretta e senza sovraincisioni, poi uno di chitarra elettrica insieme ad un’ensemble di fiati. Ora, Egle Sommacal torna con il suo terzo disco solista, “Il Cielo Si Sta Oscurando”, riprendendo in mano l’acustica e mettendola al servizio di un’idea, di un concetto, che come un sottile filo conduttore attraversa tutto l’album. Ma andiamo con ordine: Egle Sommacal può essere conosciuto ai più come il chitarrista dei Massimo Volume, uno dei gruppi più rappresentativi e osannati dell’underground musicale italiano degli ultimi vent’anni. Ma Egle Sommacal, smessi i panni del chitarrista rock, è prima di tutto un amante e uno studioso del proprio strumento, un musicista che da sempre ricerca le (in)finite possibilità con cui trasmettere, attraverso sei corde, quello che sente e che lo circonda, con un proprio stile e una propria sensibilità. Per questo, a scanso di equivoci, “Il Cielo Si Sta Oscurando” non c’entra con i Massimo Volume, e non è nemmeno un disco country o bluegrass, o un qualcosa à la John Fahey solo perché è suonato in solitaria con la tecnica del fingerpicking. Questo è un disco influenzato dalla musica minimale americana, con rimandi alla musica classica, che ha preso forma da un esercizio di trascrizione per chitarra acustica delle partiture di pianoforte di Philip Glass, esercizio diventato presto un mondo nuovo, fatto di dinamiche e posizioni mai esplorate. C’è un senso di oscurità che si insinua nei nove brani di questo album, che sembra composto con quei colori plumbei anticipatori di un temporale, della gravità che lo accompagna. Egle marcia sui titoli e sulle sensazioni che evocano, dall’apertura che dà il nome all’intero disco a “Nuvole Sopra La Bolognina”, da “Nessun Posto Sicuro” a “Gravità”, dove un gioco di delay rende quasi tangibile la pioggia pronta a cadere. Passa da una “Hello Guys” nel lato A al suo reprise nel lato B, fermandosi per rendere omaggio a Erik Satie, di cui esegue una versione di “Première Gymnopedie” trascritta per chitarra acustica. E se “L’ultimo Dei Collezionisti” lascia aperte tutte le interpretazioni del mondo, “Ryou-Un Maru” invece è la storia minima dell’omonimo peschereccio, staccatosi dalle coste giapponesi dopo il maremoto del 2011 (quello della centrale di Fukushima) in una deriva solitaria durata centinaia e centinaia di kilometri, terminata con l’affondamento vicino le coste del Canada. Registrato in presa diretta, questo è un disco che rimane addosso, nella sua scarna complessità, nei suoi intrecci circolari che caratterizzano sempre più lo stile chitarristico e compositivo di Egle. Il cielo si sta oscurando, per cui copritevi. O aspettate che il temporale vi cada in testa.
La formazione storica si è formata il 21 giugno 1983 allo Stonehenge Free Festival, durante il quale ne venne coniato il nome, scelto tra una rosa di fantasiosi nomi per un’ipotetica marca di cereali psichedelici per la prima colazione. Per tutti gli anni ottanta hanno effettuato un numero pressoché incalcolabile di spettacoli dal vivo, soprattutto nei festival musicali inglesi, durante i quali erano soliti vendere personalmente i loro nastri autoprodotti.
La loro prima registrazione ufficialmente distribuita da un’etichetta discografica fu Pungent Effulgent nel 1989. Fino ad allora nessuno dei loro lavori aveva ancora visto la distribuzione ufficiale. L’album successivo, Erpland vedeva la nascita di Erp, un personaggio di fantasia in seguito presente nella maggior parte delle copertine dei lavori del gruppo. Nell’album Strangeitude (1991) era incluso il brano Sploosh!, usato anche come colonna sonora per una campagna pubblicitaria della nota marca di automobili tedesche BMW. Sploosh! è tuttora l’unico singolo pubblicato dal gruppo. Alla sua uscita, l’album Jurassic Shift del 1993 entrò nella top ten inglese.
Gli Ozric Tentacles hanno affrontato negli anni molteplici cambi di formazione, in cui l’unica costante è rappresentata da Ed Wynne (chitarra e tastiere). Il suo carismatico braccio destro e compagno storico John Egan, Champignon (flauto) lasciò la formazione nel 2005 dopo più di vent’anni di carriera assieme al pure dimissionario Christoper Lenox-Smith, Seaweed (tastiere) per fondare il progetto Dream Machine. Seaweed non era nuovo a progetti paralleli, essendo già membro stabile non solo degli Ozric Tentacles, ma anche di Eat Static e Zub Zub ed avendo collaborato da sempre con numerosi musicisti tra cui Marco Lippe degli italianissimi Twenty Four Hours, nell’album Armi D’istruzione di Massa . Tra i gruppi nati in seno ai componenti della band, degni di nota sono anche Nodens Ictus e Moksha. Interessante specificare che, nelle tournée degli ultimi anni, si sono serviti dell’aiuto alle tastiere e ai sintetizzatori di Harry Waters, figlio e attuale effettista di Roger Waters (basso, voce e mente creativa dei Pink Floyd).
Il Shake Rattle &Roll di Febbraio sarà all’insegna della novità!
Sul palco del Locomotiv si esibiranno i Flaming Jene & His Tonic, costola dei Rock’n Roll Kamikaze, e i Clamat, nuovo progetto di Zimmy Martini (Johnny Clash, Lucky Strikes, Montenegro) che per l’occasione presenteranno il live con il featuring di Guglielmo Pagnozzi al Sax.
A seguire i concerti DJ SET BY Buddy Morrow & Gianni Fuso (Festival Beat).
Clamat è un animale raro, figlio dell’alcool, amante delle prodezze, dei vecchi che giocano a carte nei bar e delle storie sui pirati.I Clamat sono una band nata a Bologna nel Marzo 2015, formata da Simone Zimmy Martini al basso (Johnny Clash, Lucky Strikes, Generation Mongoloid), Alessandro Piretti alla batteria (Rocca & The Swampfires, La Mafia Del Baile), Guglielmo Pagnozzi (Voodoo Sound Club, Laboratorio Sociale Afrobeat, Corleone) e Michele Giuliani alla voce e chitarra elettrica.
La formazione originaria dalla band, formata essenzialmente da chitarra e voce (Michele), basso (Zimmy) e batteria (Alessandro) proviene da un comune background a base di Rock’n Roll, Punk, Garage e Rhythm and Blues. L’ingresso nella band di Guglielmo Pagnozzi al Sax ha in seguito proiettato il sound dei Clamat verso sonorità e ritmi vicini al Jazz Funk e all’Afrobeat.
Queste molteplici influenze musicali rendono i Clamat una band difficilmente inquadrabile in un solo genere musicale.
Nel Settembre 2015 viene pubblicatosul profilo bandcamp della band (clamat.bandcamp.com)il primo singolo autoprodotto “Re-Covered”, primo di una serie dedicata essenzialmente a cover registrate in presa diretta, dove troverete la versione clamat di Ghost Rider dei Suicide e di Jibba Jab dei Tic&Toc.
A Novembre 2015 la band pubblica il brano “The Ghost Of Ida Dalser” in uno split prodotto assieme a The Mountain Mooon, uscito su cassetta in 100 copie numerate e in digitale per Negative Nein Records.
A Gennaio 2016viene pubblicato il primo EP autoprodotto “TheClamat Collection Of Wonders”.
Flamin’Gene and His Tonic sono un duo nato sulle rive del Marecchia e propone un mix tra rockabilly e blues ed ironia alla chitarra e voce troviamo Eugenio Pritelli a.k.a. FlaminGene già chitarrista degli “esplosivi” the Rock ‘n’ Roll Kamikazes di Andy Macfarlane (ex Hormonauts,spamabilly Borghetti) ed ex frontman del progetto porno’a’billy the Horrible Porno Stuntmen al contrabbasso invece cè Nicolò Fiori a.k.a. the Tonic, musicista eclettico che spazia tra tutti i generi musicali grazie anche alle collaborazioni con musicisti di varie etnie, mescolando jazz, swing, rock’n’roll, folk, klezmer, reggae, ecc ecc … anche lui milita nelle file dei Rock’n’Roll Kamikazes, e parallelamente collabora anche con diversi tra i migliori artisti dello stiavel e non . Il duo ripropone una serie di brani dell’area più sconosciuta Della scena rockabilly mondiale lasciando da parte le grandi hit per prediligere canzoni scritte dalla parte più looser ma più vera del big beat!
Read More:
CLAMAT:
https://clamat.bandcamp.com/
https://www.facebook.com/ClamatTheBand/
ROCKNROLLA presenta :
CRYING STEEL – THUNDERGODS TOUR 2016
35° ANNIVERSARIO – 27 FEBBRAIO 2016 @ Locomotiv Club Bologna
in collaborazione con Rocknrolla Bologna e LOCOMOTIV CLUB Bologna
La data del 27 febbraio al Locomotiv , sarà una grande festa per omaggiare i 35 anni di carriera di una delle metal band più longeve di Italia .
Precursori nazionali del genere i bolognesi Crying Steel , sono sempre rimasti fedeli e coerenti con le scelte fatte fin dai primi anni 80 .
Grandissima attività live e tanti tour alle spalle , hanno consacrato la band come una delle migliori realtà non solo italiane .
Per l’occasione sul palco del Locomotiv molti amici e band saranno presenti per festeggiare questo compleanno .
Infatti prima del live dei Crying Steel potremmo assistere alle esibizioni di RAIN , MARKONEE,URBAN FIGHT , THE BLACK RAIN , SIMPLE LIES e BAD MOTORFINGER .
La serata sarà anche l’occasione per il release del cofanetto ( edito dalla No Remorse , etichetta greca della band ) che conterrà in versione rimasterizzata : il primo Ep ” Crying Steel ” , il primo album ” On the Prowl” e il dvd live ” Steelway To Wacken” che sarà disponibile solo per questa data al prezzo di EURO 15 .
Sul palco la band eseguirà per intero l’ep ” Crying Steel ” e l’album ” On The Prowl ” , tutti brani che non vengono eseguiti dal combo bolognese da tantissimi anni .
La serata proseguira’ nella migliore tradizione Rocknrolla , con il dj set del granitico BOYLER .
Durante la serata verrà girato dvd live dell’evento .
Open door – ore 21,00
Special guest – ore 21,30
Crying Steel – ore 23,00
Dj Set con Boyler – ore 00,30
Ingresso – euro 10
tessera AICS obbligatoria (8€)
link :
CRYING STEEL
https://www.facebook.com/CryingSteel/?fref=ts
Locomotiv Club
Via Sebastiano Serlio 52/2
www.locomotivclub.it
Info
ROCKNROLLA
www.facebook.com/rocknrollabologna
IRUKANDJI BOOKING AGENCY
https://www.facebook.com/Irukandji-Booking-Live-Promotion-121784714676264/?fref=ts