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Ehi avventore! È la prima volta che vieni al 1 HOUR?
Ecco le poche cose che devi sapere su come funziona:
➣ Sul palco vedrete un mega countdown di 60 minuti che inizierà a far scorrere il tempo.
➣ Durante quell’ora ci sarà un’esatta tipologia di musica con un preciso dj set.
➣ Allo scoccare dello zero cambierà tutto e si darà il via ad un’altra festa completamente diversa e delirante.
Questo è #1HOUR, l’unica serata in cui ogni ora ti troverai in una festa diversa con musica diversa,coreografie diverse e drink diversi in promozione al bar.
TUTTO CAMBIERÀ. OGNI ORA.
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LINE UP (l’ordine lo scoprirete solamente durante la serata!)
⌚ Internazionale Trash Ribelle (ITALIAN TRASH)
⌚ Roghers ( INDIE / ROCK’N’ROLL )
⌚ Jakewalkers Society (Finest Electro-Swing and Big Band Groove)
⌚ TBA
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1 HOUR Instagram -> bit.ly/1hourinstagram
#1HOUR #ognioraunafestadiversa #1hourparty
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Un concerto davvero unico: saranno infatti sei gli Allegri Ragazzi Morti sul palco per questi eventi di fine anno. Dopo l’uscita di “Inumani”, il più recente disco dei trio pubblicato da La Tempesta Dischi l’11 marzo 2016, i concerti dei Tre Allegri Ragazzi Morti hanno avuto ospiti nella tranche primaverile il virtuoso chitarrista Adriano Viterbini e in quella estiva l’americana charanguista Monique Mizrahi. Per questi concerto ci saranno sia Adriano che Monique, oltre ad Andrea Maglia e al trio storico Davide Toffolo, Luca Masseroni ed Enrico Molteni. Occasione speciale per ripercorrere la produzione musicale del trio, dal punk del 1994 alla cumbia dell’ultimo disco. Due ore di musica per un viaggio al contrario nel tempo da oggi alle origini, come vuole il copione di un concerto che si annuncia imperdibile.
WRONGONYOU è lo pseudonimo di Marco Zitelli, giovane musicista romano, classe 1990. Innamoratosi del folk e di tutta la discografia di artisti quali John Frusciante e Justin Vernon, comincia a scrivere brani intorno al 2013 ed a pubblicarli sul suo profilo soundcloud, i brani arrivano all’orecchio del professore di Sound Technology dell’Università di Oxford il quale lo invita a registrare quattro brani nei recording studios dell’università, gli stessi dove nel ’91 gli Shinding, oggi conosciuti come Radiohead, registrarono Manic Hedgehog. Grazie al suo primo demo “Hands”, inizia a raggiungere consensi: apprezzato della scuola romana, ha già alle spalle oltre 100 concerti e la sua musica è già arrivata oltre confine. Wrongonyou si è già esibito in diversi festival europei (tra cui il Bime di Bilbao, l’Eurosonic di Groningen) e nelle prossime settimane si esibirà a Parigi (7 maggio Fête de l’Europe à Paris), a Bruxelles (21 maggio Botanique), a Clermont Ferrand (3 giugno Europavox). Il giovanissimo musicista sta lavorando al suo primo album che vedrà la luce nei prossimi mesi per Carosello.
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PERSIAN PELICAN è un progetto di musica folk manipolata geneticamente in cui Andrea Pulcini miscela songwriting americano, indigestioni di cinema iraniano e melodrammi di Douglas Sirk, racconti di carattere onirico e di piccole depravazioni quotidiane. Il primo album These cats wear skirts to expiate original sin, esce nel settembre 2008 e raccoglie subito i favori della critica che lo definisce come ‘intimista e sorprendente, capace di trasportare l’ascoltatore in un trascinante spleen da cui è difficile liberarsi’. Nel 2010 si trasferisce per due anni a Barcellona dove nascono i brani del secondo disco How to prevent a cold (dicembre 2012). Al suo interno, dodici paesaggi sonori appena venati di elettricità, che abbracciano la forma canzone e la melodia pur frequentandone i sentieri meno battuti. Tornato a Roma inizia un’intensa attività live che lo porta a dividere il palco con Paolo Benvegnù, Rover, Father Murphy, A Classic Education. King of the Opera, C+C=Maxigross, The Burning Hell, Dawn Landes, Sylvie Lewis, Honeybird & the birdies e far parte del Liverpool Sound City Festival. Ad aprile 2016 è prevista l’uscita del suo terzo album intitolato Sleeping Beauty, registrato in terra marchigiana da Daniele Gennaretti (Bud Spencer Blues Explosion, Western Noise Orchestra, Vadoinmessico) con la partecipazione di numerosi ospiti tra i quali spicca quella del raffinato folksinger americano Tom Brosseau. Un album solare ed evocativo, composto da tredici canzoni che danzano nella realtà per insegnare alla ragione il linguaggio dei sogni.
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Eccoci di nuovo.
A novembre ci siamo divertiti un mondo e vi abbiamo fatto ballare un bel po’. Noi abbiamo una missione: portiamo a spasso per il paese l’amore sacro e l’amor profano attravesro una balera non convenzionale.
Chi è già venuto sa che non si scherza. Per voi altri che ancora non ci conoscete proviamo a descrivervi quel che sarà ma sapendo già che non sarà esauriente. Dovete provare.
>>> international muzik from baleras…italiana cantata ’60, ’70, ’80.. italo disco… rockn roll e tango.. love… balkanismo e messicanismo…latin e punk.. mambo e cha cha.. pizziche tammuriate ballate ballate ballate!!! the wonderful HALL OF DANCE.. la certezza di darvi alle danze e al canto <<<<<<
Per l’occasione:
IL GIOCO DELLA LOVE
Scopri chi sei, cerca chi sai, un bacio, un chupito
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Se i rituali di corteggiamento nei night club moderni ti stancano mentre l’idea di un lento, cheek to cheek, ti stringe il cuore.
Se il ballo di coppia è sempre stato il tuo forte e vai pazzo per quella musica nostalgica fatta di fisarmoniche.
Se il tuo vestito buono riposa incelofanato nell’armadio dall’ultimo matrimonio a cui sei stato invitato. Se non ti fai una messa in piega dal battesimo del figlio di tua sorella.
Se sei un dritto, un duro, un uomo dal whisky facile. Se sei un pupa, una bambola e i tacchi ti slanciano.
Se alla frase “Ricchi premi e cottilon” i tuoi occhi si illuminano.
Torna alle origini, torna alla sala da ballo.
Avanzi di balera, la prima serata che piacerebbe anche a tua nonna.
Avanzi di balera, la prima serata al sapore muffa, sudore e luci al neon.
Avanzi di balera, e poi non dire che non trovi il fidanzato!
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Serate di musica (im)popolare organizzate dall’Associazione F.E.A. per sostenere il Premio Buscaglione
Dopo avere attraversato l’Italia in un lungo e in largo (più di 50 date) e avere scandito con la sua musica l’estate del 2016, Cosmo si appresta a tornare nei club con uno show rinnovato nella forma e nella sostanza, pensato appositamente per i locali al chiuso e tutto da ballare.
A seguire CAROTA (Lo Stato Sociale) + MATTEO COSTA (Garrincha Dischi) djset ad ingresso gratuito!
“L’ultima festa”, il suo secondo disco, può essere considerato a tutti gli effetti come uno degli album italiani più importanti e apprezzati dell’anno ancora in corso. Trainato dal singolo omonimo, un brano che ha spopolato nelle radio finendo regolarmente nella top 50 dei brani più trasmessi dai grandi network nazionali dallo scorso maggio fino a oggi, “L’ultima festa” è la dimostrazione che anche in Italia un nuovo tipo di pop è possibile. La missione di Cosmo è semplice: unire melodie killer, testi intelligenti e attitudine spiccatamente pop con i suoni e le strutture tipiche della musica elettroni ca da club. Sembrerà banale, forse, ma in questo paese ancora non lo aveva fatto nessuno. Marco Bianchi, dopo essere stato per anni una colonna portante dell’underground italiano grazie alla sua militanza nei Drink to Me (band di cui è ancora leader e fondatore), ha provato ad alzare l’asticella mischiando le carte e facendo convivere mondi solo all’apparenza lontanissimi. Lo spirito rimane quello di un tempo. Cosmo ama fare tutto da solo, registra i suoi dischi, li produce, si occupa delle grafiche e cura personalmente l’immaginario dietro i suoi videoclip, ma le sue mire sono davvero alte: prendere la canzone italiana e portarla nel futuro. Ci sta riuscendo? A quanto sembra, sì: il tour estivo è stato un vero e proprio successo, una marcia trionfale che arriva ora al suo compimento con una serie di date nel club, la dimensione perfetta per la sua musica. Aspettatevi quindi uno spettacolo tutto da ballare sotto cassa e rigorosame nte ad alto volume: dopo avere portato in giro un set che comprendeva solo i brani di “L’ultima festa”, Cosmo ha deciso di riprendere in mano anche le canzoni di “Disordine”, il suo apprezzatissimo disco di esordio, e rivisitarle in una versione tutta nuova e inedita. Il suo è un concerto vero e proprio, con i musicisti che suonano live e tutto il resto, ma è pensato come se fosse un dj set: la musica è un flusso a cui bisogna abbandonarsi mentre i bpm salgono e l’atmosfera si scalda. Da non perdere!
Locomotiv Club & Wonka’s Chocolate presentano:
—-> Willy Wonka’s Hot Chocolate Party <—-
– CAPODANNO 2016/2017 al LOCOMOTIV CLUB
Per sciogliere la tensione di un intero anno abbiamo pensato alla festa più dolce che ci sia “WILLY WONKA’S HOT CHOCOLATE PARTY”. Candy Girls & Ringo boys preparatevi ad entrare nel dolce mondo de “La fabbrica del cioccolato di Willy Wonka”.
All’ingresso ritira la tua barretta di cioccolato e cerca il prezioso “Golden Ticket” che ti darà la possibilità di vincere numerosi premi. Entra in un magico mondo tutto da scoprire: 2 sale, fontane di cioccolato, festoni di zucchero filato, installazioni fluttuanti, lecca lecca giganti, milioni di caramelle ma soprattutto tanta tanta musica.
Dalle 20:30:
♨♨♨ IL CENONE ♨♨♨
(solo su prenotazione)
Info e menù: https://www.facebook.com/
Dalle 00:30 fino all’alba
—-> WILLY WONKA’S HOT CHOCOLATE PARTY <—-
GATE 1 – “The Wonka Room”
♡ Hot Disco, Super Pop Hevergreen, House ♡
Banderas (Hot Groove/ Disco ’70/’80)
Randy Watson from the Sexual Chocolate (Sweet Pop & Sensual Groove)
GATE 2 – “The Wonka Privè”
♡ Hot Chocolate Pop & Lollipops ♡
Betty Boop Dj (Pop Sweeties, Italo Evergreens)
Mr OoompaLoompa (Ice cream evergreen)
> Ingresso 15€
> Tessera AICS ’16/’17 obbligatoria (8€)
Dresscode:
#candygirls
#willywonka
#hotchocolate
#lollipopsgirls
#oooompaloompa
#ringopeople
#smarties
#kitcats
#spiderfrommars
#bountykillers
#kellogsfellows
#cacaomeravigliao
#ruthbabyruth
#candycandy
Come da tradizione, il party della Befana riunirà la città tra le calde mura rosse del Locomotiv per godersi in grande relax l’ultima serata di festa prima dell’inizio del nuovo anno.
Sul palco i Lou Del Bello’s, costola degli storici Quattrocento Colpi, istituzione locale nell’ambito Ska e Swing. A seguire Moreno Spirogi e Buddy Morrow gireranno dischifino a tarda ora per una notte a suon di musica anni 50, 60 primi 70!
Live:
Lou Del Bello’s (Bologna)
Dj Set Post live a Cura di Dj Buddy Morrow & Moreno Spirogi
Rock and Roll; Rhyhtm and Blues; Oldies; Blues; Pop Corn; Early Soul; Rockabilly; Beat; Exotica: Cumbia; Soul; Classic Rock n’Roll; Garage
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Lou Del Bello’s:
“IL GRUPPO IN CUI AVREI VOLUTO CANTARE SE FOSSI ANCORA VIVO” Frank Sinatra
“UNA DELLE REALTA’ Più INTERESSANTI DEL MILLENIO” Le Ore
“LA MIA BAND PREFERITA DI SEMPRE” la Madre del bassista
Dopo un periodo di riflessione l’incredibile ritorno dei LOU DEL BELLO’S alle antiche tradizioni in occasionedel loro quindicennale!
Il gruppo nasce a Bologna nel 2001 da una costola dello storico gruppo ska I QUATTROCENTO COLPI. Dopopiù di 200 concerti in giro per l’Italia a ritmo in levare e un contratto discografico con la Sony, il batteristaFrancesco SKA Merini e il chitarrista Carlo Tomscitz optano per una svolta verso suoni più jazz, blues e old
style. Insieme a Tumscitz e Merini c’è il sassofonista spagnolo Alvaro Casanovas Leal e presto la band sicompleta con Simone Zimmy Martini al basso, Edoardo Gatti alla fisarmonica, Alessandro Tumscitz e DiegoFrabetti alla tromba ed Emilio Distretti al trombone.
Alla voce c’è Lou del Bello, figlio di Amy Brown, corista degli storici Upsetters. La voce femminile di ChiaraPancaldi porta le sonorità del jazz e del soul. In aggiunta l’attitudine rock’n’roll del poliedrico Flamin’ GeneTonic, chitarrista dei ROCK’N’ROLL KAMIKAZES, voce e chitarra.
Il genere dei Lou del Bello’s è un misto di ska-rocksteady e sonorità jazz e blues. Il repertorio contiene branioriginali e rielaborazioni in chiave ska di grandi classici del passato. In questi 15 anni i Lou del Bello’s si sonoesibiti centinaio di volte, prediligendo la strada e i piccoli locali al palco vero e proprio.
L’elenco dei musicisti che hanno suonato nella band è sterminato, Agostino Ghigo di Tommaso, Gianluca Sia, Giorgio Ventura, Riccardo Schiavina, Cristiano Rock Merini, Massimiliano Gollini, Mauro Pasqui, Tommy Ruggero, Julio Casanovas Leal, Federico Scagliarini, Andrea Monis, Mr. Groove, Valerio Canè, Andrea Ponsini e tanti altri…primo tra tutti, ospite ormai fisso delle serate dei Lou del Bello’s è Al Tarruji-Lou Papa Taroz-Tarrugi Sambaradani o come preferite chiamarlo, lo storico trascinatore dei Quattrocento Colpi….
PHIDGE
I Phidge (Dodi Germano, Riccardo Fedrigo, Nicola Di Virgilio e Oscar Astorri) sono un quartetto di Bologna nato nel 2003. Dopo diversi demo e un centinaio di concerti, dal 2007 sono sotto contratto con la Riff records di Bolzano. Nel 2008 arriva il primo album, “It’s all about to tell”, prodotto e registrato da Bruno Germano ai Vacuum Studios di Bologna. Dopo l’entrata nella band del batterista Oscar Astorri, in sostituzione di Simone Cavina, nel 2012 viene pubblicato “We never really came back”, ancora per Riff Records, ancora con Germano alla consolle. Il disco rivela un approccio molto diverso rispetto all’esordio, costituito da brani più diretti e da un sound d’insieme più coeso e riconoscibile. Il singolo “Door selected” viene incluso nella compilation di XL di Repubblica e il disco rimane in streaming su Rolling Stone per tre mesi. A gennaio del 2013 viene pubblicato l’EP “Needs” in formato digitale, contenente due inediti e la cover di Special needs dei Placebo. L’ultimo disco, “Paris”, esce di nuovo per l’etichetta bolzanina ed è stato prodotto, registrato e mixato da Angelo Epifani ai Raw Studios di Bologna. Dai dieci brani del disco, firmati da Riccardo Fedrigo, emerge una maggior tensione che prende il posto delle atmosfere rarefatte del lavoro precedente. Si possono individuare influenze punk, dark, funky, art e street rock. Il tutto al servizio di un disco che si pone come obiettivo primario quello di comunicare direttamente i propri contenuti musicali e tematici senza nascondere nulla dietro stilemi e pose di comodo
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AABU
Gli aabu sono le facce pulite che piacciono ai genitori e poi gli nascondono i segreti, la sigaretta prima della corsa e la dieta vegetariana, il whiskey della sera e la spremuta del mattino, sono giusti e sono sbagliati…e odiano le etichette di genere. Immersi in questa continua ambiguità, che abitano volentieri, sputano fuori “Basta Scegliere”. Prodotto e registrato al Noise Factory di Milano da Alessio Camagni, “Basta Scegliere” unisce la classica forma-canzone a momenti strumentali imprevedibili, i testi in italiano scritti in un linguaggio diretto raccontano la quotidianità con un tocco di ironia. Un disco double-face per accontentare tutti e nessuno, per obbligare ad una scelta che poi scelta non è, avendo sempre un unico comune denominatore: gli aabu. Basta scegliere di ascoltare davvero queste 8 canzoni, repetita iuvant. Per una volta dovreste ascoltare davvero e basta scegliere.
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DIAFRAMMA
I Diaframma reincidono il loro primo album “Siberia” con l’aggiunta di 6 pezzi nuovi ispirati ai suoni dell’epoca, quelli della new wave primi anni ’80. Il tour 2017 prevede quindi sia i pezzi storici di “Siberia” che quelli nuovissimi, con l’aggiunta di molte canzoni ormai divenute “classici”.
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NANAI
I Nanai suonano tronchi d’albero. Le Nanai tastiere nottambule, synth con sdoppiamento di personalità e drum machine dal Super-Ego. Si conoscono per caso in una sera di Maggio parlando di stickers delle patatine e tatuaggi siberiani. Decidono di formare un duo a cui, dopo varie riflessioni, daranno il nome di Nanai, popolo proveniente proprio dalla Siberia. Sono basse, sono del sud, amano il nord e da piccole ascoltavano musica punk. Hanno più di 11 strumenti. Li sistemano sul pavimento della loro camera e iniziano a suonare. A caso.
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Sabato 14 gennaio sarà l’ultimo concerto del #palazzinalibertytour de L’officina della camomilla! Per l’occasione ad aprire il concerto ci sarà BRACE accompagnato da Francesco Draicchio de Lo Stato Sociale!
L’Officina della Camomilla è una delle band di riferimento della nuova musica italiana, con un seguito sempre più in crescita di accanitissimi fan. Negli ultimi tre anni ha calcato i palchi dei più importanti club e festival italiani. Il 2016 è l’anno della piena maturità: completamente scritto, arrangiato e prodotto dal frontman Francesco De Leo, a marzo è uscito “Palazzina Liberty”, non solo un disco nuovo ma la volontà precisa di una svolta.
Il disco è stato concepito sui treni, nei vagoni che attraversano tre regioni, Liguria, Piemonte e Lombardia, il triangolo industriale in cui De Leo vive e i cui panorami e paesaggi ha cercato di codificare in musica. È un diario di viaggio proiettato come uno spettacolo multimediale all’interno della Palazzina Liberty che, da luogo di concerti, si trasforma in un labirinto sonoro allucinatorio in cui ogni brano rappresenta una camera o un corridoio. La storia è ambientata in un futuro distopico in cui rimane solo la palazzina liberty che non è più splendente come un tempo ma decadente.