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1999: è grazie ad un’amicizia nata ai tempi del liceo, quella tra Joshua Eustis e Charles Cooper, che nasce una delle avventure più preziose nel campo delle sonorità elettroniche degli ultimi quindici anni e passa.
Telefon Tel Aviv inizia infatti così: spontaneamente, per amore della musica (i due fin da ragazzi hanno suonato in varie band locali, nella loro New Orleans). Il passo successivo diventa mandare del materiale alla Hefty, label di Chicago punto di riferimento assoluto in America, in quegli anni, per l’elettronica più intelligente e sofisticata. Un invio che sfocia in un immediato contratto e nella release dell’album “Fahrenheit Fair Enough”, anno 2001. Un disco che cattura subito attenzioni a livello mondiale. Inevitabile: nel mondo sonoro di Eustis e Cooper, la galassia IDM (echi di Autechre, Aphex Twin…) si incrocia con insospettabile eleganza con rimandi a hip hop, soul, house.
Il lavoro successivo, “A Map Of What Is Effortless” (2004), affina ancora di più la ricetta, insistendo maggiormente sul lato melodico ed emozionale e aggiungendo in alcuni brani anche cantati veri e propri, in una perfetta traduzione di come potrebbe essere un r’n’b dell’ultra-futuro. La collezione di remix che esce tre anni più tardi, 2007, testimonia la considerazione raggiunta dai Telefon Tel Aviv nella scena musicale – in campo nomi come Apparat e Nine Inch Nails, tra gli altri. Il 2009 segna l’approdo alla BPtich, la label diretta da Ellen Alien: “Immolate Yourself” è un disco molto più scuro dei suoi predecessori ma al tempo stesso, in modo imprevedibile, anche più pop sotto molti punti di vista.
Proprio durante le settimane di uscita in Europa e negli Stati Uniti di questo terzo album, l’attesa sulle mosse successive dell’avventura Telefon Tel Aviv viene spezzata da una notizia drammatica: la scomparsa improvvisa di Cooper. Eustis decide, ovviamente, di mettere in pausa tutto. Riprendendo piano piano a fare musica si dà un altro nome per le proprie release, Sons Of Magdalene, e fa uscire un album (“Move To Pain After Years Of Self-Doubt”, 2014). Ma nel 2016 arriva la voglia, la serenità, la consapevolezza, l’orgoglio di rimettere in campo la sigla originaria: la prima grande avventura è un tour negli Stati Uniti come spalla dei Moderat – nel contempo la Ghostly, l’etichetta di Matthew Dear, Tycho, Gold Panda, Com Truise, sotto molti punti di vista una perfetta “erede” dello spirito della Hefty, ristampa il debutto “Fahrenheit Fair Enough”.
Telefon Tel Aviv torna a vivere, con tanto di nuovo materiale in arrivo. Una notizia splendida per tutti. In primis per chi ama la bellezza, la grazia e l’anima nella musica elettronica.
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Dutch Nazari, classe 1989, è nato e cresciuto a Padova, dove all’età di 16 anni si è avvicinato alla scena hiphop, contribuendo a fondare il collettivo Massima Tackenza, gruppo tuttora musicalmente attivo.
Negli anni dell’università, l’incontro con il poeta Alessandro Burbank e con il producer Sick et Simpliciter (al secolo Luca Patarnello) lo hanno portato ad avvicinarsi a sonorità elettroniche e a mescolare le metriche del rap con la cifra comunicativa dei poetry slam.
Nel 2014 Dutch Nazari entra nel roster di Giada Mesi, etichetta fondata da Dargen D’Amico, con la quale nell’autunno dello stesso anno pubblica l’ep dal titolo “Diecimila Lire”. L’ep, interamente prodotto da Sick et Simpliciter, riscuote grande interesse sia da parte della critica che del pubblico, posizionandosi ai vertici delle classifiche dei “migliori dischi del 2014” dei principali portali del settore.
Nell’estate del 2016 esce l’ep “Fino a Qui”, sei tracce (cinque inediti ed un remix), che accompagnano i fans in continua crescita verso la pubblicazione di “Amore Povero”, il primo album sulla lunga distanza, in uscita per l’etichetta Giada Mesi, in collaborazione con Undamento Records. La produzione del disco è ancora una volta affidata a Sick et Simpliciter che oltre ad accompagnare Dutch in studio, lo seguirà anche live nel le date dell’ “Amore Povero Tour”.
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Frah Quintale è un artista che spazia con disinvoltura tra
batterie rap e chitarre indie. L’esordio solista con l’EP
“2004” (Undamento), ha ottenuto un buon riscontro di
pubblico e dei media musicali, che lo hanno definito “uno
dei migliori prodotti musicali indipendenti del 2016”. Con
la produzione di Ceri, il progetto è stato interamente
realizzato in autonomia da Frah Quintale, che ne ha
curato le grafiche, i video ed i comunicati stampa, scritti
a mano. Ora è finalmente arrivato il momento del nuovo
progetto che, con la produzione di Ceri, vedrà luce in
autunno 2017. Il lavoro prenderà forma man mano
attraverso una playlist Spotify chiamata “Lungolinea” nella quale confluiranno singoli,provini, parti strumentali e messaggi vocali, un flusso creativo che andrà a comporre la release finale in uscita per Undamento. Dopo “8 miliardi di persone”, “Hai visto mai”, “Sabato nel Parco” e “Cratere”, “Nei treni la notte” è l’ultimo brano che si aggiunge a “Lungolinea.” A breve uscirà l’album che accoglierà i singoli usciti e brani inediti.
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Era Serenase nasce nell’estate del 2014, per scherzo.
I cugini, Davide “Sfera” Brancato (rapper e songwriter) e Serena “Serenase” Gargani (cantante, beatmaker e videomaker), decidono di scrivere, registrare e girare il video della canzone “Minyponi” nel giro di due giorni, quasi per scommessa.
Il risultato è divertente e nei mesi successivi escono su youtube con altre due canzoni, “Cartongesso” e “Crystal-ball”, l’ultima delle quali li porta tra i 5 selezionati della categoria rap/hip-hop del concorso per cantautori “Genova per voi” nel 2015. Dopo questa esperienza, decidono di dedicarsi al loro primo album, chiusi nella loro casa in campagna tra orto, galline e capre, la MusicFarm.
Il disco uscirà per l’etichetta Prisoners Records, in collaborazione con StudioOstile e Greenfog.
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A quattro anni dal pluripremiato “In The Silence”,
ÁSGEIR, il compositore e polistrumentista islandese
che ha conquistato il cuore degli appassionati di pop sopraffino e venduto milioni di copie, torna con “Afterglow”.
Prima di trasferirsi a Londra per la registrazione del capitolo conclusivo della trilogia discografica che l’ha già visto calcare l’asse geografico Berlino-Reykjavìk nella realizzazione dei fortunatissimi “7” e “Birth”, Dardust sceglie di ripercorrere per l’ultima volta dal vivo il racconto audiovisivo che l’ha reso indimenticabile sui più famosi palchi internazionali.
Dopo il successo propagatosi in Italia e all’estero per oltre 75 date, dove ha suonato in prestigiosi festival come l’Eurosonic in Olanda, il SXSW in Usa e il Nilüfer Musik Fest in Turchia sbalordendo pubblico ed addetti ai lavori con uno show senza eguali, Dardust oggi è pronto a tornare in scena per uno strepitoso #GranFinale.
Sei i concerti evento che passando da Londra riporteranno in cinque storiche città italiane l’universo musicale del pianista tra i più ascoltati su Spotify con oltre 10 milioni di riproduzioni all’attivo, ultimi appuntamenti per esserne ancora testimoni, in uno splendido ed emozionante #GranFinale, un epico arrivederci prima di una lunga pausa creativa.
Un limone non si nega mai. Oppure sì?
E una catastrofe? La neghereste mai a qualcuno?
Al bando il tempo delle mele e della salvezza. Ormai siamo in piena era di limoni e catastrofi.
Al DOPOFESTIVAL ve li offriamo noi, oppure vi aiutiamo a guadagnarveli.
Come? Dove? Quando? Quanto? Perché? Quante domande. Venite al DOPOFESTIVAL, no? Qua ci sono le risposte (e i limoni)
In consolle:
Teppa Bros (legna indimenticabile from Lo Stato Sociale)
Matteo Costa (autorità del muoviculo from Garrincha Dischi)
L’allestimento:
quelli di BilBolBul
Le chiacchiere al bancone:
quelli di Festival2030
“Questa è la storia della Dannata, la città in cui per sortilegio gli offesi sono grati a chi li offende. La storia della tromba d’aria che viene a distruggerla, la storia che si racconta quando una donna si fa scuro e tempesta per giustizia o per vendetta. La vigilia, la sorte imprevista, i passi di un bastone che ruota nella quiete, il gioco dell’oca della rivolta, il fuoco dello sconfitto deriso e beffato financo dal demonio.
È storia narrata agli angoli delle piazze dalla voce consumata di un vecchio cuntista.
Ed è la paura, il nostro insoddisfatto bisogno di consolazione.” – Cesare Basile.
A quasi due anni di distanza dal precedente “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più” che è valso una Targa Tenco per il miglior disco dialettale del 2015, ecco tornare Cesare Basile con un nuovo album di storie e canzoni: “U Fujutu su nesci chi fa ?”
Ancora una volta l’autore dà forma e sostanza a un pugno di canzoni che si materializzato immediatamente in altrettanti pugni nello stomaco di chi ascolta.
Ancora una volta la scelta ricade sul dialetto siciliano, che si fa lingua e suono, oscuro e vivo, arcaico e contemporaneo al tempo stesso.
E’ il suono del disco a marcare un fluire musicale totalmente inedito: è un mantra mediterraneo fatto di blues e di musica africana, di brani ipnotici spesso basati su uno solo accordo, di polifonie vocali e di controcanti femminili, di ossessive poliritmie percussive.
Anche questa volta, sul palco con Cesare Basile una formazione molto interessante che vede aggiungersi a Massimo Ferrarotto, Luca Recchia e Simona Norato anche Sara Ardizzoni e Roberta Gulisano.
A due anni di distanza dal celebrato “Come i Carnevali”, seguito dal tributo a Piero Ciampi uscito lo scorso anno, il cantautore livornese Bobo Rondelli torna con il nuovo album in studio dal nome “Anime Storte”, in uscita a ottobre 2017 sulla label The Cage con distribuzione Sony Music Italy.
Rondelli continua a vivere la sua seconda giovinezza artistica e per comporre questo disco si fa ispirare dalla figura delle persone semplici dei giorni nostri, virtualmente ingolfati di amicizie social, ma realmente sempre più soli e alienati. E’ proprio il singolo “Soli”, nelle radio da settembre, ad anticipare l’intero lavoro, seguito da un bellissimo video di Tommy Antonini.
La produzione e gli arrangiamenti sono affidati alle sapienti mani di Andrea Appino (Zen Circus), nel disco anche la partecipazione di Bocephus King e Francesco Pellegrini (Zen Circus).
Bobo Rondelli sarà protagonista di un tour a novembre, a cura di Locusta. Questa la band che lo accompagnerà dal vivo: Fabio Marchiori, Simone Padovani, Stive Lunardi, Valerio Fantozzi e Matteo Pastorelli.
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http://boborondelli.de/
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www.locusta.net
La cantautrice e compositrice americana Julia Holter
arriva in Italia a Dicembre con il suo nuovo lavoro, “In The Same Room”. L’album, che fa parte del progetto “Documents” della Domino Records, è stato registrato nei Rak Studios di Londra dalla Holter e la sua band a pochi giorni di distanza dal suo concerto al Green Man in Galles.
❓COME FUNZIONA 1 HOUR❔
🎉 Sul palco, un maxi countdown di 60 minuti detta la durata di uno specifico e delirante party, al termine del conto alla rovescia una sirena, accompagnata da una cascata di coriandoli, accompagneranno l’inizio della nuova tipologia di festa! 🎉
Tutto cambierà, ogni ora ❗
GUARDA IL VIDEO ☞ https://goo.gl/8atMPJ
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🔊 LINE UP 🔊
(l’ordine lo scoprirete solamente durante la giornata)
🎸 GIOV ( INDIE / ROCK’N’ROLL )
🎺 Internazionale Trash Ribelle ( TRASH )
🏋 Bargeman AKA B47 (HIP-HOP / R’N’B)
🎧 Dj bubble (DANCE / 2000)
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🎯Start h: 23.55 till 05.00