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CIMINI, cantautore calabrese, da anni trasferitosi a Bologna dove riesce a crearsi un piccolo spazio nel contesto musicale indipendente pubblicando due dischi e suonando
in giro per l’Italia. Nel 2016 decide di abbandonare le scene per dedicarsi alla scrittura di nuove canzoni e ne esce fuori un prodotto diverso, che taglia nettamente con il passato e
che gli consente di intraprendere un nuovo percorso.
I nuovi brani vengono subito apprezzati dall’etichetta Garrincha Dischi, che decide di affidare la produzione a Nicola Roda (Keaton) ed Enrico Roberto (Lo Stato Sociale) del suo nuovo disco in uscita a Marzo 2018, con il primo sorprendente risultato che è il singolo “La Legge Di Murphy”, accompagnato dalla campagna di promozione virale su Rolling Stone Italia e dalle oltre 50.000 visualizzazioni del videoclip su Youtube e i 200.000
ascolti su Spotify.
I Dsa Commando da Savona sono Krin183, Sunday, HellPacso e MacMyc. Nel 2014 Heskarioth, membro fondatore della band insieme a krin183 e Sunday, smette di fare rap. Nel 2004 producono il loro primo demo “Adrenopromo”, successivamente nel 2006 esce “Requiem” primo album ufficiale. Nel 2009 la formazione vede a tutti gli effetti MacMyc e Hellpacso come membri ufficiali ed esce “Destroy the enemy”. Nel 2012 esce “Retox” e tre anni più tardi nel novembre 2015 pubblicano “Sputo”. Nel 2013 per i primi dieci anni di attività esce l’album “Le Brigate Della Morte”, raccolta di tutti i singoli usciti sul web (Le Brigate della morte, Funeral Commando, Cane, Blitzkrieg, Roulette Russa…) e due inediti “Centuria Assassina” e “Flashback”. Pochissime collaborazioni, “Spread the Infection” con Gore Elohim (Goretex – Non Phixion) prodotta da Sunday, il quale partecipa con diverse produzioni all’ ultimo album del rapper americano “Electric Lucifer”. Insieme ai Veneti 16 Barre producono “Orde”, con Zulù dei 99 Posse “La malasorte non perseguita”, con Sad Vicious della band francese Droogz Brigade “Sequestro” e con Danno dei Colle der Fomento “Terrorizers”.
Attivi sotto questo nome dal 2003 hanno condiviso il palco sia con i massimi esponenti della scena hip hop nostrana e internazionale che con gruppi di altri generi musicali (Kaos one, Colle der Fomento, Psycho Realm, Ill Bill, Noyz Narcos e Metal Carter, Assalti frontali, Otr, Nabat, Klasse Kriminale, 99 Posse e molti altri), hanno suonato in numerosi centri sociali e locali da nord a sud per l’Italia, in Svizzera, in Francia e in Repubblica Ceca in occasione dell’ Hip hop Kemp 2014. Da ricordare nell’Ottobre del 2015 la loro apparizione durante l’esibizione italiana a Bologna dello storico gruppo americano Non Phixion. Da sempre portano in giro un concerto spinto al limite, che li contraddistingue per la violenza brutale lirica e sonora.
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Iosonouncane e Paolo Angeli sono due voci autorevoli della Sardegna contemporanea.
Nella loro musica, carica di elementi ancestrali e di evocazioni difficilmente catalogabili in un genere musicale, si respira l’isola con tutte le sue sfaccettature stilistiche. È un’espressione creativa che dipinge paesaggi sonori d’avanguardia e, allo stesso tempo, riporta al solco dell’aratro e alle variazioni minimali riportate in un arazzo realizzato al telaio. Innovatori con radici, Angeli e Iosonouncane costituiscono un esempio importante del come la tradizione debba trovare, nella società attuale, un’evoluzione dei suoi linguaggi arcaici, collocandosi nel difficile confronto con il presente, senza cadere nella tentazione dell’oleografia.
La loro è una musica viva dove rumore e silenzio vanno a braccetto, dove la forza di una mareggiata di maestrale porta con se una risacca in grado di insabbiare i porti. Una voce consumata dal vento ci dice che i mari non sono tutti uguali. L’ultima volta che si sono incontrati questa distesa azzurra era avvolta dalla quiete della bonaccia, da quella sensazione struggente che ti ricorda che devi partire dalla tua terra per il gusto dell’avventura.
Il chitarrista di Palau e il cantautore di Buggerru si sono conosciuti quattro anni fa ed hanno collaborato in un brano di DIE, capolavoro accolto dalla critica come uno dei dischi taliani più importanti degli ultimi anni.
Fabio Celenza +
Davide Shorty & Straniero band
Con surreale umorismo ha prestato la voce a Donald Trump, alla Regina Elisabetta, ai Rolling Stones e al Dalai Lama. E i suoi stupefacenti doppiaggi nonsense sono diventati un fenomeno cult della rete.
Mercoledì 14 marzo, per la prima volta in questa veste, il doppiatore Fabio Celenza sarà protagonista di una serata irripetibile sul palco del Locomotiv Club, fra doppiaggi dal vivo e musica. Fabio Celenza è anche un talentuoso chitarrista e suonerà qualche canzone in compagnia dell’amico Davide Shorty, secondo protagonista della serata, cantautore e rapper siciliano, che porterà a Bologna il suo “Straniero Tour”. Ad accompagnarlo ci sarà la stessa band con la quale ha registrato l’album, che unisce sonorità hip-hop, jazz, soul e funk con la scuola cantautorale italiana.
DAVIDE SHORTY
“Straniero” – TOUR 2018
“Straniero TOUR” é il nuovo TOUR del cantautore/rapper e producer siciliano DAVIDE SHORTY accompagnato dalla stessa band con la quale ha registrato l’album, che unisce sonorità hip hop, jazz, soul e funk con la scuola cantautorale italiana.
Con DAVIDE SHORTY alla voce e agli effetti, Claudio Guarcello alle tastiere, Emanuele Triglia al basso e Davide Savarese alla batteria e alla voce. DAVIDE SHORTY e la sua band si calano perfettamente nel ruolo di guide per un viaggio all’interno di un mondo senza confini geografici, dove le culture si fondono, in cui il controllo é alternato a momenti di freestyle ed improvvisazione che lasciano anche spazio al pubblico d’essere parte integrante dello spettacolo. DAVIDE SHORTY è una delle voci più apprezzate del panorama nazionale, un artista capace di far convivere la tradizione cantautorale italiana con la black music, vera passione del cantautore palermitano. Dopo aver attirato l’attenzione del grande pubblico classificandosi terzo a X-factor, Davide Shorty porta a termine il suo primo album da solista “Straniero”, un album all’interno del quale l’artista siciliano è riuscito ad esprimere al meglio la sua arte e il suo sentirsi cittadino del mondo.
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A GRANDE RICHIESTA. NUOVA DATA A BOLOGNA!
Irriverenti, eccentrici e giovanissimi i Måneskin arrivano sui palchi delle principali città italiane dopo il grande successo a X Factor, con un tour che non mancherà di stupire il pubblico e con un sound riconoscibile, potente e uno stile unico. La band, che ha già dimostrato di cosa può essere capace sia in tv sia su un palco importante come quello del Forum di Assago, dove si è decretata la finale del talent, tornerà ad esibirsi dal vivo, con la forza che li ha sempre caratterizzati.
Gruppo rivelazione del 2017, i Måneskin, il cui nome significa “chiaro di luna” in danese (in onore alle origini della bassista), sono: Damiano cantante (18), Victoria al basso (17), Thomas alla chitarra (16), e Ethan alla batteria (17). La band romana rappresenta una novità nel panorama pop italiano e questo ha contribuito ad attirare le attenzioni di un ampio pubblico. Finalisti di X Factor, propongono una sonorità inedita: un mix di indie rock, raggae, pop, mescolato con la vocalità soul del frontman Damiano. I Måneskin interpretano in maniera innovativa, grazie alla loro giovane età, i riferimenti di storia dello stile nel mondo del rock, del cinema, e non solo, mischiandoli con il loro tocco personale e fortemente riconoscibile. Il 15 dicembre esce per Sony Music l’Ep di debutto “Chosen”, che prende il nome dall’inedito presentato al talent. Il brano è già disco d’oro, oltre 3 milioni di streaming su Spotify e il video a una settimana dall’uscita conta 2 milioni di visualizzazioni. Il singolo è stato scritto e prodotto dagli stessi Måneskin, così come la seconda traccia inedita, “Recovery”. Prodotto da Lucio Fabbri e contenente anche le cover assegnategli da Manuel Agnelli durante il programma, il disco raggruppa: Vengo Dalla Luna (Caparezza), Beggin’ (Frankie Valli & Four Seasons), Let’s Get It Started (The Black Eyed Peas), Somebody Told Me (The Killers), You Need Me, I Don’t Need You (Ed Sheeran). La band arriva finalmente live nei migliori club italiani con tutta la carica che li contraddistingue!
L’uscita di Turbo, il nuovo singolo di Cosmo, annunciato a sorpresa con un post su Facebook e diecimila flyer distribuiti a Milano, Roma e Bologna, anticipa la pubblicazione di COSMOTRONIC, il nuovo album di Cosmo in uscita il prossimo 12 gennaio 2018 per 42 Records/Believe. Il disco sarà presentato con un tour omonimo di otto date speciali che porterà Cosmo a esibirsi nei più importanti live club e discoteche italiane. Quello di COSMOTRONIC, infatti, non sarà solo un normale concerto ma un party itinerante che conterrà sì il nuovo live di Cosmo ma anche dj special guest che si esibiranno nelle varie date dando vita a una vera e propria festa che inizierà alle nove di sera e proseguirà fino a notte fonda. Turbo è il nuovo singolo di Cosmo, una canzone veloce, ritmata, allegra ma al tempo stesso anche politica.Un viaggio saltellante in quello che è il cosmo-pensiero. Usando le parole dello stesso Marco “Turbo nasce dalla potenza di un frammento musicale siriano. Tutto si sviluppa a partire da quel campionamento. Il resto viene da sè, spontaneamente, come un sasso che rimbalza e rotola giù da un pendìo. Il ritmo, il testo, la risata, tutte leidee deliranti che sono contenute. La realtà e la fuga dalla realtà, l’esotico e il meccanico, la merda e il ballo. Questa canzone è un frullatore con un motore turbo. E in qualchemodo ci siamo dentro tutti. ”
COSMO
Marco Jacopo Bianchi, già leader e fondatore dei Drink to Me, una delle cult band più amate dell’underground italiano, è esploso nell’estate del 2016 grazie al singolo “L’ultima festa ”, il brano che dà il titolo al suo ultimo album e che ha letteralmente dominato l’airplay delle radio italiane fino ad arrivare al Disco d’oro. Grazie a un tour di più di 88 date, una vera e propria marcia trionfale scandita a colpi di sold out, ha vissuto da protagonista anche buona parte del 2017, grazie al successivo singolo Sei La Mia città.
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Dopo sei album con i Ritmo Tribale e quattro da solista (tre originali e un EP live), EDDA torna con “GRAZIOSA UTOPIA”, un disco maturo, forte e disperato, denso di suggestioni, spiritualità, provocazioni e amore incondizionato, uscito lo scorso 24 febbraio 2017.
EDDA BIOGRAFIA
Edda nasce artisticamente alla fine degli anni ’80 come cantante dei Ritmo Tribale, storica band seminale nel mondo del rock italiano, con cui ha realizzato cinque dischi e centinaia di concerti.
Poi una lunga pausa dalla musica e dalla vita sociale. Una crisi personale, anni difficili, droga, comunità di recupero. Tutto sviscerato nelle canzoni che comporranno il suo primo disco solista.
2009: esce Semper Biot, prodotto da Taketo Gohara, pubblicato da Niegazowana. Un debutto scarno e lancinante, un diario intimo che sa di doloroso miracolo. Numerosi gli ospiti, tra cui Mauro Pagani al violino, e tanti gli ammiratori illustri di questo disco, da Vinicio Capossela a Manuel Agnelli. Osannato dalla critica come uno dei dischi più puri degli ultimi anni. Anche Daria Bignardi l’ha voluto ospite nel suo programma L’Era Glaciale, dove il cantautore ha saputo raccontare il suo universo con spiazzante sincerità. Parte un tour lungo un anno, durante il quale Edda ha, tra le altre cose, condiviso più volte il palco con gli Afterhours, duettando con loro il suo brano “Milano”. Semper Biot viene candidato al Premio Tenco come “miglior esordio dell’anno”.
2010: esce l’ep live In Orbita, registrato a Radio Capodistria. Il mini-album fotografa la poesia di un suo concerto. Oltre ai brani tratti da Semper Biot, degna da citare la cover della bellissima canzone di Moltheni “Suprema”.
2012: esce Odio i vivi, un album più denso e ricco dal punto di vista degli arrangiamenti, costituito dalla sperimentazione orchestrale, sempre con la produzione di Taketo Gohara. Il disco ottiene ancora una volta grandi consensi dalla critica, per molte delle testate è disco del mese. Il mensile Blow Up gli dedica la copertina. Il PIMI gli conferisce il premio come miglior artista dell’anno 2012. Viene candidato nuovamente al Premio Tenco, questa volta nella sezione “Miglior disco dell’anno”.
2014: esce Stavolta come mi ammazzerai?, l’album rock della sua carriera solista. Prodotto da Fabio Capalbo, è il lavoro che consacra Edda come uno dei più significativi cantautori italiani. La critica è unanime nel dichiarare che è uno dei dischi italiani più belli del decennio. Altri dichiarano che era da “Hai paura del buio?” che non si sentiva un disco così. Ma è soprattutto il pubblico a fare la differenza questa volta, aumentando considerevolmente e dimostrando grande attaccamento durante le 70 date del tour.
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Lucio Leoni
IL LUPO CATTIVO è il nuovo atteso disco del cantautore romano Lucio Leoni. Si tratta del terzo album per uno dei pochi artisti, in Italia, capaci portare in canzone i monologhi viscerali tipici del teatro interiore, strutture rap e impeti punk, pur mantenendo un forte legame con la tradizione cantautorale italiana.
Brillante e provocatorio, Lucio Leoni usa l’espediente del Lupo Cattivo per parlare di emozioni universali e concetti senza tempo, per costruire una sorta di “saggio sull’esistenza” che non porti con sé una data di scadenza. Significati e i significanti si mescolano in costruzioni logiche o illogiche, per farsi dialogo interiore o racconto.
Dieci brani originali e un’inedita rielaborazione di una canzone di Luigi Tenco, “Io sono uno”: Lucio le ha dato nuova veste, arricchendola con le parole, sempre di Tenco, estratte da un Intervento al “beat 72” su “La canzone di Protesta” (Roma, novembre 1966).
Tra gli ascolti che hanno portato la nascita del disco, lo spoken word inglese degli ultimi anni (Tricky, Riz Mc, The Streets, Ghostpoet), il teatro e la narrazione fiabesca, dove voce e strumenti si fondono (La Gatta Cenerentola di De Simone e il prewar Folk americano), ma anche il post rock con le chitarre sporche ed oblique (Slint, Karate, Tortoise) ed esteti della parola prestati alla musica, come Stromae e James Blake.
HIMALAYA TOUR
Gigante è un progetto che nasce nell’inverno del 2016 da Ronny Gigante, bassista dei Moustache Prawn. Ronny Gigante all’età di 17 anni incide “Surprise Party” con la band di esordio “Can I Go To The Toilet Please”, successivamente arrivano i primi due dischi con i Moustache Prawn, ovvero “Biscuits” nel 2012 ed “Erebus” nel 2015. I Moustache Prawn si affermano da subito come una della band più interessanti del panorama nazionale e non solo, infatti il sound della band, molto internazionale, permette ai Moustache Prawn di travalicare i confini nazionali e di partecipare a festival come: SXSW in Texas, Sziget a Budapest, Reeperbahn Festival ad Amburgo, Liverpool Sound City, Canadian Music Week a Toronto e tanti altri. A ottobre del 2016 parte poi con i Moustache Prawn in Giappone per un tour di 10 date. Dopo le esperienze accumulate con i precedenti progetti, Ronny Gigante decide di dedicarsi al suo primo disco solista, di cui compone testi e musiche. Il sound di “Himalaya”, questo il titolo del primo disco di Gigante in uscita il 26 Febbraio, è un mix di folk e new wave, con sfumature post punk ed elettronica, il risultato finale è come se i “Beirut” e il loro ukulele avessero incontrato “Iosonouncane”, e da questo meeting ne fosse scaturito un disco cantautoriale italiano, ma che non suona come i classici dischi italiani. I testi, malinconici alla “Ken il Guerriero”, ma allo stesso tempo pieni di speranza, catapultano l’ascoltatore nell’ambiente immaginario di Gigante, ovvero un mondo freddo distrutto dalle guerre e dai disastri atmosferici dominato dalla legge del più forte e dallo spirito di sopravvivenza. Deserti innevati, fiumi, boschi, montagne, la necessità di unirsi in gruppo per riscaldarsi e andare avanti nella ricerca di qualcosa in cui credere per sopravvivere, sono questi gli elementi principali che creano il mondo onirico e allo stesso tempo reale, di Gigante.
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