DARGEN D’AMICO

Scritto da il 20 Ottobre 2015

Quando:
27 Novembre 2015@21:30
2015-11-27T21:30:00+01:00
2015-11-27T22:00:00+01:00
Dove:
Locomotiv Club
Via Sebastiano Serlio
25, 40128 Bologna
Italia
Costo:
10 euro + d.d.p.
Contatto:
Locomotiv Club
3480833345
DARGEN D'AMICO @ Locomotiv Club | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

I due concerti di Milano e Bologna sono stati organizzati in occasione del rientro di DARGEN dopo il viaggio, per festeggiare il suo compleanno con i suoi fan e per chiudere definitivamente questo tour andato replicando le due città dove i concerti sono andati alla grande!
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Non è chiaro il momento preciso in cui Jacopo D’Amico, milanese di origini eoliane, trova sulla sua strada Dargen. Succede da qualche parte e in qualche tempo. Di sicuro su quella strada, a celebrare quell’incontro, c’era il fantasma del rap. Tanto rap ascoltato e imparato, il rap che diventa punto di partenza per tutta una serie di avventure esistenziali e sonore, le prime improvvisazioni, i primi virtuosismi, le prime sperimentazioni.
Dargen D’Amico si materializza nella scena rap italiana militando nelle Sacre Scuole insieme ai futuri Club Dogo e ne Il Circolo con pionieri della scena hip-hop italiana come Zippo (Comitato) e Chief (Chief & soci). Siamo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000. Quando i suoi compagni e la scena seguono una loro evoluzione stilistica lineare, Dargen si tira fuori dal gioco. Per usare una metafora calzante, esce dal gruppo, esce da ogni idea di gruppo. Entra nel suo castello privato, e lo trova pieno di fantasmi. Da una parte Jacopo, dall’altra Dargen, la luce e il buio illuminano e oscurano a tratti l’uno, a tratti l’altro. È il posto giusto. Quando sembra ormai un desaparecido della scena, se ne esce con un album solista.
Musica senza musicisti (autoproduzione, Giada Mesi – 2006) è uno shock. La strada ora non solo è marcatamente personale ma è anche molto distante dai cliché dell’hip-hop italiano. Se da un lato infatti tutte le energie sembrano far esplodere il rap alla sua intensità massima, intorno fioriscono le aperture creative dell’elettronica e strane forme che deviano i modelli della canzone italiana classica, la voce declinata in un’espressività nuova, testi capaci di giostrare quello spettro di umori che vanno dallo slancio poetico a un uso non banale dell’ironia, in un’alternanza ubriacante di registri, dal tragico al comico e con tutto quello che sta nel mezzo.
Dargen nel frattempo ha nuove collaborazioni, tutte nate in contesti spontanei, di grande amicizia, come quella con i Two Fingerz, con i quali nel 2007 lavora in veste di autore dei testi all’album “Figli del Caos” (Sony-Bmg) o la prima importante jam con i Crookers: il pezzo ‘Nchlinez, contenuto nel “Crookers Mixtape” (2007) che diventa un culto.
Nel 2008 arriva il secondo album da solista, un monumentale doppio CD, Di vizi di forma virtù (Giada Mesi/Talking Cat / distr. Universal), nel quale convivono in un gioco di tensioni spesso avventurose e sempre spiazzanti, le tante anime di D’Amico, quella dell’eretico hip-hop, quella del rapper che sa usare le sfumature del genere, e quella del cantautore freak da anni 2000, che gioca rispettando i propri fantasmi, in un ventaglio di colori veramente inedito per l’Italia.
Nel 2009 c’è il primo duetto con Fabri Fibra, nel brano Via Vai. La collaborazione tra i due avrà felice prosecuzione nel 2010, parliamo della hit Festa Festa, singolo che i Crookers scelgono per presentare il loro album d’esordio “Tons Of Friends” al mercato italiano. E Dargen è l’unico italiano presente anche nella versione internazionale dell’album dei Crookers (nel brano Birthday Bash), disco che ospita insieme a Dargen, tra gli altri, Kelis, Will.i.Am, Soulwax, Mixhell, Roisin Murphy, Pitbull, Tim Burgess.
Nello stesso anno escono due EP: D’ – parte prima e parte seconda, dall’unione dei quali nascerà l’album “CD’” (Giada Mesi). È il Dargen più sentimentale e più legato alla forma canzone – influenzato dai grandi modelli metropolitani milanesi che sempre lo hanno suggestionato, da Jannacci a Cochi & Renato passando per Camerini, così come dai neomelodici napoletani – capace di muoversi sulle più dirette basi elettro-rap e allo stesso tempo continuare nuove esplorazioni sonore, in una gamma di riferimenti che vanno dai Daft Punk e la dance italiana dei ’90 a un’etichetta come la Warp, sempre perso in quello straniamento tra Jacopo e Dargen, tra luce e buio, teatro e vita reale, in quel limbo dove sorrisi e lacrime fanno lo stesso gioco.
L’amore per la canzone italiana sarà il canovaccio sempre nel 2011 del progetto Macrobiotics insieme allo storico dj e produttore milanese Nic Sarno, l’album in free-download dal titolo “Balerasteppin” sovrappone in un impensabile cut-up cover di classiche pop songs tricolori, da Fabrizio De André a Loredana Bertè passando per Vasco Rossi e Gianni Morandi, a basi elettroniche di artisti stranieri.
Il 2012 arriva la cosa più pop fatta da Dargen finora, un duetto con Max Pezzali nella rilettura de Hanno ucciso l’uomo ragno. Contemporaneamente vede la luce il suo progetto più radicale: Nostalgia Istantanea (Giada Mesi), album in vinile con due uniche lunghe tracce di venti minuti l’una, due flussi di coscienza che avvicinano il rap alla psichedelia, il flow attraversato da immagini bibliche e visioni di ogni tipo qui definitivamente poesia.
Nel 2013 esce su Universal “Vivere aiuta a non morire”, con un D’Amico sempre pronto a vestire di nuovi dettagli il suo stile, capace di unire il suo approccio più sensibile a una comunicativa mai così acuta e diretta, in un viaggio da antologia punteggiato da collaborazioni sempre interessanti, da Andrea Nardinocchi a Max Pezzali, da Fedez a Enrico Ruggeri, passando per Perurbazione e J-Ax.
Il 2015 è l’anno di “D’iO”. Un lavoro discografico che contiene “un poco di tutto quello che ho fatto fino a qui” – racconta Dargen – e che come ovvia conseguenza nell’edizione limitata (rinominata edizione enciclopedica) “contiene interamente la mia discografia”. Ecco che qui, emerge la capacità di una scrittura mai così pop. L’iniziale La mia generazione, il singolo Amo Milano, la strepitosa Crassi. Poi tutto si svolge nella parte chiara dell’ artista·uomo, che spesso sembra parlare direttamente, senza schermature, al cielo, stringendosi in questo a tutta l’umanità disponibile; messaggi nella bottiglia tra se e Dio, e ancora flash sempre più precisi di quella spiritualita insita nella poetica dargeniana.

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Dutch Nazari nasce in provincia di Padova nel 1989. Verso i 15 anni la sua passione per ilgenere musicale rap lo porta a entrare a contatto con la scena hiphop di Padova. Nel 2006 entra a far parte della crew Massima Tackenza, con cui in quegli anni fa esperienza sui palchi a alle battle di freestyle e con cui collabora alla produzione di un mixtape (MT2 – 2007) e un album (Stai giù – 2009). In quegli anni lavora anche a un altro disco in collaborazione con Buzz (altro membro del collettivo Massima Tackenza). Si tratta del disco “10 kg in più”, che contiene, tra le altre, la canzone “la borsa”, il cui video (caricato su youtube sul canale di Dutch) è il frutto dello straordinario talento del regista Nicholas Nazari, realizzato interamente con la tecnica dello “stop motion” (per vedere il video: http://goo.gl/suuX81).
Nel 2011 l’ep “Non lo avevo calcolato” segna l’inizio del percorso solista. Nella sua parentesi solista inizia un progressivo allontanamento dagli stereotipi narrativi del rap, abbandona del
tutto l’autocelebrazione e comincia a mescolare le metriche e i messaggi del rap alla poeticadei Poetry Slam (“poetry slam”: http://goo.gl/oLwgGj), una realtà a cui Dutch si avvicina anche grazie alla forte amicizia con il poeta veneziano Alessandro Burbank. Dal punto di vista musicale comincia a prediligere sonorità elettroniche e sognanti, e a collaborare musicalmente con un grandissimo talento della musica elettronica, il padovano Luca Patarnello (membro del duo elettronico Sick et Simpliciter). Dopo avere estratto il singolo “Speculation” (http://goo.gl/RlPagd) Dutch viene notato da Dargen D’amico, un nome molto importante nel panorama italiano della musica rap e non solo, che a Settembre 2014 annuncia l’ingresso di Dutch nella propria etichetta discografica “Giada Mesi”. Il 14 Ottobre 2014 esce per Giada Mesi l’ep Diecimila Lire, (scaricabile gratuitamente su www.dutchnazari.tumblr.com). L’ep consacra la collaborazione tra Dutch e i Sick et Simpliciter, ai quali è affidata la produzione strumentale. Nel disco, oltre a un brano con Dargen D’Amico dal titolo “Genio Dentro” (video: http://goo.gl/NnW86I) , si trova anche una strofa del rapper torinese Willie Peyote nel brano “Falling Crumbs” (video: http://goo.gl/Eb8nrp).


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