EDDA

Scritto da il 19 Febbraio 2018

Quando:
21 Marzo 2018@21:30
2018-03-21T21:30:00+01:00
2018-03-21T21:45:00+01:00
Dove:
Locomotiv Club
Via Sebastiano Serlio
25, 40128 Bologna BO
Italia
Costo:
10 euro | riservato ai soci del circolo con tessera aics 2017-2018
Contatto:
Locomotiv Club
3480833345

Dopo sei album con i Ritmo Tribale e quattro da solista (tre originali e un EP live), EDDA torna con “GRAZIOSA UTOPIA”, un disco maturo, forte e disperato, denso di suggestioni, spiritualità, provocazioni e amore incondizionato, uscito lo scorso 24 febbraio 2017.

EDDA BIOGRAFIA
Edda nasce artisticamente alla fine degli anni ’80 come cantante dei Ritmo Tribale, storica band seminale nel mondo del rock italiano, con cui ha realizzato cinque dischi e centinaia di concerti.
Poi una lunga pausa dalla musica e dalla vita sociale. Una crisi personale, anni difficili, droga, comunità di recupero. Tutto sviscerato nelle canzoni che comporranno il suo primo disco solista.
2009: esce Semper Biot, prodotto da Taketo Gohara, pubblicato da Niegazowana. Un debutto scarno e lancinante, un diario intimo che sa di doloroso miracolo. Numerosi gli ospiti, tra cui Mauro Pagani al violino, e tanti gli ammiratori illustri di questo disco, da Vinicio Capossela a Manuel Agnelli. Osannato dalla critica come uno dei dischi più puri degli ultimi anni. Anche Daria Bignardi l’ha voluto ospite nel suo programma L’Era Glaciale, dove il cantautore ha saputo raccontare il suo universo con spiazzante sincerità. Parte un tour lungo un anno, durante il quale Edda ha, tra le altre cose, condiviso più volte il palco con gli Afterhours, duettando con loro il suo brano “Milano”. Semper Biot viene candidato al Premio Tenco come “miglior esordio dell’anno”.
2010: esce l’ep live In Orbita, registrato a Radio Capodistria. Il mini-album fotografa la poesia di un suo concerto. Oltre ai brani tratti da Semper Biot, degna da citare la cover della bellissima canzone di Moltheni “Suprema”.
2012: esce Odio i vivi, un album più denso e ricco dal punto di vista degli arrangiamenti, costituito dalla sperimentazione orchestrale, sempre con la produzione di Taketo Gohara. Il disco ottiene ancora una volta grandi consensi dalla critica, per molte delle testate è disco del mese. Il mensile Blow Up gli dedica la copertina. Il PIMI gli conferisce il premio come miglior artista dell’anno 2012. Viene candidato nuovamente al Premio Tenco, questa volta nella sezione “Miglior disco dell’anno”.
2014: esce Stavolta come mi ammazzerai?, l’album rock della sua carriera solista. Prodotto da Fabio Capalbo, è il lavoro che consacra Edda come uno dei più significativi cantautori italiani. La critica è unanime nel dichiarare che è uno dei dischi italiani più belli del decennio. Altri dichiarano che era da “Hai paura del buio?” che non si sentiva un disco così. Ma è soprattutto il pubblico a fare la differenza questa volta, aumentando considerevolmente e dimostrando grande attaccamento durante le 70 date del tour.

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Lucio Leoni
IL LUPO CATTIVO è il nuovo atteso disco del cantautore romano Lucio Leoni. Si tratta del terzo album per uno dei pochi artisti, in Italia, capaci portare in canzone i monologhi viscerali tipici del teatro interiore, strutture rap e impeti punk, pur mantenendo un forte legame con la tradizione cantautorale italiana.
Brillante e provocatorio, Lucio Leoni usa l’espediente del Lupo Cattivo per parlare di emozioni universali e concetti senza tempo, per costruire una sorta di “saggio sull’esistenza” che non porti con sé una data di scadenza. Significati e i significanti si mescolano in costruzioni logiche o illogiche, per farsi dialogo interiore o racconto.
Dieci brani originali e un’inedita rielaborazione di una canzone di Luigi Tenco, “Io sono uno”: Lucio le ha dato nuova veste, arricchendola con le parole, sempre di Tenco, estratte da un Intervento al “beat 72” su “La canzone di Protesta” (Roma, novembre 1966).
Tra gli ascolti che hanno portato la nascita del disco, lo spoken word inglese degli ultimi anni (Tricky, Riz Mc, The Streets, Ghostpoet), il teatro e la narrazione fiabesca, dove voce e strumenti si fondono (La Gatta Cenerentola di De Simone e il prewar Folk americano), ma anche il post rock con le chitarre sporche ed oblique (Slint, Karate, Tortoise) ed esteti della parola prestati alla musica, come Stromae e James Blake.


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