UMBERTO MARIA GIARDINI + HIBOU MOYEN
Scritto da Locomotiv il 25 Gennaio 2017
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Quando:
13 Aprile 2017@21:30
2017-04-13T21:30:00+02:00
2017-04-13T21:45:00+02:00
Dove:
Locomotiv Club
Via Sebastiano Serlio
25, 40128 Bologna
Italia
Via Sebastiano Serlio
25, 40128 Bologna
Italia
Costo:
8€
Contatto:
Locomotiv Club
3480833345
UMBERTO MARIA GIARDINI
Dopo il notevole riscontro di pubblico e stampa ottenuto con “La dieta dell’imperatrice” e successivamente con l’album “Protestantesima” torna con il suo attesissimo 3° album “Futuro Proximo” Umberto Maria Giardini, di sicuro uno tra i migliori musicisti della scena italiana passata e presente e della musica che nel nostro paese ancora oggi conta. Un disco che ripercorre e approfondisce l’esperienza dei due lavori precedenti ma che in qualche modo affonda ancor di più la lama nella sua scrittura sempre efficace, diversa e soprattutto autentica. Un suono divenuto più tagliente ma vellutato quando occorre, il tutto a condimento di dieci episodi desideranti e allo stesso tempo desiderati, ansiosi di espandersi nel vuoto infinito ma anche di implodere in se stessi. Un’attitudine ancor più elettrica rispetto ai lavori precedenti, sempre più spostata verso gli estimatori di quella eleganza e un po’ retro’ che tanto ha contraddistinto il nuovo ciclo di questo artista bolognese d’adozione nella fase oramai quinquennale del post-moltheni. Facile diviene dunque scoprire la vivacità e la consapevolezza di colui che di marginale e ripetitivo non ha davvero nulla, anche a paragone di tutti i nomi più conosciuti del panorama rock italiano degli ultimi decenni. “Futuro proximo” è pertanto da definire come album dall’anima nuova, dinamico, sbilenco, nonché padrone di quella zona d’ombra tanto amata dagli estimatori di progetti internazionali come Smiths, Sant Vincent e Anna Calvi. Umberto Maria Giardini ancora una volta coniuga il buon gusto all’eclettismo di colui che si adopera con le sei corde e con la sua voce al solo scopo di far bene e di stupire, ancora oggi riuscendoci.
Dopo il notevole riscontro di pubblico e stampa ottenuto con “La dieta dell’imperatrice” e successivamente con l’album “Protestantesima” torna con il suo attesissimo 3° album “Futuro Proximo” Umberto Maria Giardini, di sicuro uno tra i migliori musicisti della scena italiana passata e presente e della musica che nel nostro paese ancora oggi conta. Un disco che ripercorre e approfondisce l’esperienza dei due lavori precedenti ma che in qualche modo affonda ancor di più la lama nella sua scrittura sempre efficace, diversa e soprattutto autentica. Un suono divenuto più tagliente ma vellutato quando occorre, il tutto a condimento di dieci episodi desideranti e allo stesso tempo desiderati, ansiosi di espandersi nel vuoto infinito ma anche di implodere in se stessi. Un’attitudine ancor più elettrica rispetto ai lavori precedenti, sempre più spostata verso gli estimatori di quella eleganza e un po’ retro’ che tanto ha contraddistinto il nuovo ciclo di questo artista bolognese d’adozione nella fase oramai quinquennale del post-moltheni. Facile diviene dunque scoprire la vivacità e la consapevolezza di colui che di marginale e ripetitivo non ha davvero nulla, anche a paragone di tutti i nomi più conosciuti del panorama rock italiano degli ultimi decenni. “Futuro proximo” è pertanto da definire come album dall’anima nuova, dinamico, sbilenco, nonché padrone di quella zona d’ombra tanto amata dagli estimatori di progetti internazionali come Smiths, Sant Vincent e Anna Calvi. Umberto Maria Giardini ancora una volta coniuga il buon gusto all’eclettismo di colui che si adopera con le sei corde e con la sua voce al solo scopo di far bene e di stupire, ancora oggi riuscendoci.
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HIBOU MOYEN
Sei corde e lettere sparse, questo è come si descrive Hibou Moyen, al secolo Giacomo Radi. Una veste tessuta con trame acustiche e intimistiche, equidistante tra folk statunitense e cantautorato italiano. Nell’aprile 2014 esce il primo LP “Inverni” per l’etichetta Private Stanze e nel 2015 è il turno dell’EP “Ancora Inverno”, due brani dove la chitarra incontra la viola da gamba. Il nuovo disco, “Fin Dove Non Si Tocca”, uscito lo scorso 11 Novembre 2016, vede la produzione artistica del cantautore Umberto Maria Giardini. Il nome del disco è preso in prestito da “Il Naufragio del Nautilus”, canzone che apre il nuovo lavoro. Un’esplorazione attraverso lo spettro dei sentimenti, toccandone profondità e altezze nelle dieci tracce intrise di vita, natura e carne.
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